martedì 19 marzo 2013

Riflessioni su Google Flight Search

Oggi proprio non ce la facevo a non pensarci, dopo averlo testato questa mattina ...  
Le cose che mi hanno colpito maggiormente sono la semplicità di utilizzo delle mappe ... il loro impatto visivo che permette di avere una quota base (al momento espressa in dollari) sui maggiori aeroporti visualizzati, mappe ingrandibili e rimpicciolibili in base alle esigenze ... che variano la quota base in base al giorno di partenza. 
   
  

Lo scorrimento delle date, il visualizzatore di tratte che identifica le varie compagnie, il prezzo ed il benchmark conseguente. Tutto molto semplice, efficace e usufruibile da parte di chiunque sia in grado di digitare qualche cosa su un computer.


Non ho mai avuto dubbi sul fatto che avrebbe avuto queste caratteristiche, quello che mi domando è che conseguenze porterà? .... tutte queste informazioni sono anni che sono già on line  .... ma il fatto che mi fa riflettere è che più della metà delle persone che conosco hanno come home page google .. moltissimi di questi prenotano già i loro voli on line .... ma in questi anni ho assistito alla rivoluzione che ha apportato facebook in termini di famigliarità socio-generazionale trasversale al web ... e moltissimi usavano già o computer .... 
Google quanto potrebbe quindi impattare sul mondo dei viaggi? Nell'immediato su chi impatta maggiormente questa new entry ? ... GDS (Global Distribution System) o OTA (on line travel agency) ... Agenzie o Tour Operator ? Le compagnie aeree sono felici di questo nuovo canale? Non sono spaventate che un colosso come Google possa acquisire un posizionamento tale da impattare in maniera ancora più incisiva sui loro bilanci? 
Molte realtà turistiche hanno investito e investono nel web .... riusciranno a tenere in termini di competitività tecnologica con un colosso come Google? Molte sono le domande che mi si pongono ... molte sono per me al momento senza risposta. 
      
Se qualcuno vuole provarlo ed esprimere la sua opinione  https://www.google.it/flights/ 

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Google Flight Search


Dopo diversi annunci (Google diventa GDS - 8/3/2012) è stato rilasciato anche sul mercato italiano Google Flight Search, il servizio di ricerca voli del primo motore di ricerca al mondo, con funzionalità che potrebbero cambiare profondamente l'approccio di acquisto dei viaggiatori. Lanciato nel settembre 2011 negli Stati Uniti, Google estende dunque il servizio all'Europa in cinque mercati: Italia, Regno Unito,  Francia, Spagna e Olanda.  Le lingue di ricerca sono otto: inglese, francese, italiano, spagnolo, basco, catalano, galiziano e olandese, e si possono vedere i prezzi nella valuta locale.

Esso genera un elenco facile da leggere e utile per confrontare diverse opzioni e trovare il volo più comodo, meno costoso,  calibrando la durata del viaggio sulla base dei propri desideri e bisogni. Il selettore di google flight ti permette di capire qual è il momento migliore per pianificare il viaggio: in quali date è meno costoso, trascinando avanti o indietro il “selettore di data”, oppure cliccare sull’icona "prezzi più bassi" per confrontare una serie di date in una sola volta.
Google flight permette inoltre di selezionare le destinazioni sulla mappa, di esplorare tutte le destinazioni alle quali si è interessati e una volta fissato l’aeroporto di partenza di visualizzare i prezzi (al momento in dollari) dei biglietti in tempo reale navigando all’interno della mappa, mentre i risultati possono essere filtrati per prezzo, compagnia aerea o durata del volo.


Nel caso in cui Google non sia in grado di trovare tutte le soluzioni proposte dal mercato, lo comunica in maniera trasparente agli utenti in modo che sappiano che ci potrebbero essere delle alternative indicandole o dando solo l’operativo con la dicitura prezzo sconosciuto.
Per prenotare infine il volo al momento google indirizza o alla compagnia direttamente o alla OTA che gli ha fornito l’informazione con il best price e avaliability. 

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mercoledì 6 marzo 2013

Priorità e urgenza


Il contesto odierno cambia con elevata rapidità e, di conseguenza , ogni ruolo richiede una velocità superiore di adeguamento ai costanti cambiamenti strategici, di prodotto e strutturali che la nostra società ci impone. Per essere produttivi e dinamici in questo contesto serve a mia opinione una nuova consapevolezza.  

A questo proposito la legge di Parkinson sostiene che, dato un tempo a disposizione, esso sarà impiegato per intero per terminare una certa attività, in altre parole se avremo poco tempo lo useremo tutto se ne avremo molto, lo useremo tutto lo stesso.  Pearlman per spiegare questa teoria oggettiva sostiene che spesso tendiamo a concentrarci non tanto sullo sforzo da mettere in campo per compiere una certa attività, quanto sul tempo a disposizione. Lo sforzo è pertanto lo stesso … il tempo lo dilata semplicemente, togliendoci spesso anche il sonno.

Molti manager sostengono che tutto è prioritario … e tendono pertanto a identificare la priorità con il concetto di urgenza.  Pianificare troppo può essere a sua volta una distrazione e può far perdere in dinamismo. La mia idea, che ho invece sempre cercato di trasmettere ai miei collaboratori e fare sempre un’importante distinzione tra ciò che è prioritario, quindi importante, e ciò che è invece urgente. Ciò non significa trascurare ciò che è urgente, ma  permette a ciascuno di noi di pianificare organicamente il nostro tempo in termini di  priorità e quindi di organizzare le nostre giornate chiudendo sempre ciò che è prioritario, permettendoci così di dormire meglio e affrontare le nuove priorità che la nuova giornata sicuramente ci presenterà. 

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venerdì 1 marzo 2013

Volkswagen promuove il nuovo cabrio con i passa montagna

Quante volte è capitato di assistere ai filmati delle videocamere di sorveglianza nei classici minishop americani con rapinatori che minacciano i poveri proprietari e scappano con la cassa? Volkswagen gioca con questo cliché per il nuovo spot del Beetle: un uomo coperto in volto entra nel minimarket e comincia prendere vari prodotti dagli scaffali tra il terrore dei presenti, ma con stupore del commesso compra e paga come da copione.

Solo quando entra in scena il nuovo Beetle si intuisce che il copricapo non serve per non essere identificato, ma per proteggersi dal freddo sul nuovo maggiolone cabrio e che la spesa era solo il pit stop di un viaggio tra amici. La colonna sonora è di tutto rispetto: i più attenti avranno sicuramente riconosciuto la cliccatissima Trololo song.Sempre più humour oriented e divertente la casa automobilistica tedesca nei suoi nuovi spot, ponendo attenzione costante e minuziosa nei dettagli per comunicare e puntare al differenziale o alla novità dei suoi prodotti rispetto al passato.
Il canale Youtube di Volkswagen è ormai ricco dei vari spot che passano per la rete prima di approdare in tv con numeri che non sono mai inferiori al mezzo milione di visualizzazioni, per un’azienda che punta molto su viral e social sharing per comunicare la sua brand identity.