venerdì 23 giugno 2017

Tecnologia e Tour Operator

Sono ormai 3 anni esatti che non lavoro più in tour operator e sono più di 10 anni che non faccio più l’imprenditore, ma mi dispiace riscontrare che poco è cambiato.
Ho un  rapporto consulenziale con praticamente tutti i miei clienti (che mi sono simpatici), molti mi espongono i loro progetti e ad alcuni di questi progetti sono invitato a collaborare attivamente ed ancora questa settimana parlando con due di loro ho riscontrato lo stesso problema :

la tecnologia dei tour operator italiani. 

Non voglio criticare nessuno, anzi, anche se ho avuto sempre molta propensione per la tecnologia, c’è anche molta auto-critica in tutto ciò.
Il problema a mia opinione è stato determinato da tre fattori interconessi tra di loro :
- Conflitto multicanale – Se i tour operator vendono ai consumatori direttamente … le agenzie non li vendono più! Se i tour operator non possono vendere ai consumatori Internet e la tecnologia quindi non servono!
- Denaro – La tecnologia costa! I margini dei tour operator sono bassi! E’ quindi meglio investire in altre cose.
- Nanismo – Il mercato italiano dei tour operator è composto da PMI (piccole medie imprese) che, tranne poche eccezioni, ha puntato più sul valore sartoriale e quindi artigianale della propria operatività … tralasciando la tecnologia in quanto considerata opportunisticamente (denaro) industriale. 
- Know How – La maggior parte dei titolari e dei top manager dei tour operator ha limitate conoscenze tecnologiche. Certe competenze non solo sono state quindi trascurate, ma a mia opinione quasi demonizzate nella selezione delle figure manageriali. In altre parole più ciniche. Non solo pochi titolari e senior manager nel nostro settore apprezzano, ma molti considerano un fastidio avere in azienda un grillo parlante che ne sa di tecnologia. Sono persone che fanno paura, rompono e possono domani toglierti la poltrona ….




Il problema è che il mondo è cambiato! La tecnologia è cambiata, ma soprattutto è cambiata la sua diffusione … è diventata una vera e propria commodities a cui tutti noi abbiamo e avremo sempre più accesso!

Le agenzie con cui i tour operator  non volevano entrare in conflitto facendo B2C sono oggi spesso tecnologicamente più competenti. … i clienti finali, il cui individualismo è stato esponenzialmente sviluppato da queste nuove opportunità, sono molto cambiati e hanno sviluppato aspettative di servizio e competenze tecnologiche molto forti, hanno molta più scelta e vogliono delle cose diverse per le loro vacanze.  


La cosa che mi turba e che probabilmente mi ha spinto a scrivere questo post è che sono quasi 5 anni che lavoro per aziende estere (Spagna, EAU e Svizzera) e posso dirvi che se da un lato i tour operator negli altri paesi hanno dovuto rivedere molto dei loro modelli di business, questi in molti altri paesi hanno ancora oggi un posizionamento e numeri di tutto rispetto!  
La verità infatti non è che la tecnologia permette di vendere al consumatore finale, ma che questa impatta a 360° su tutto il business e in particolare nei seguenti aspetti
  •         Prodotto
  •       Competitività
  •       Multicanalità
  •       Automazione processi e Logistica
  •       Export – Internazionalizzazione
  •       Comunicazione
  •       Commerciale
  •       Strategie e Business development
In altre parole la tecnologia coinvolge e dev'essere oggi integrata con le competenze di tutta l'azienda e ciò é imprescindibile per competere, comunicare, vendere, fare margini e in alcuni casi sopravvivere.



Ho quindi deciso di scrivere questo post, già troppo lungo per un blog, ma dato che in realtà c’è materiale per un trattato … farò diverse uscite in cui saranno esposti nel dettaglio quelle che, a mia opinione e sulla base delle mie limitate competenze, possono essere gli approfondimenti interessanti, le soluzioni e le prospettive in proposito.

Efficacia dei Social media nel B2B


Strategie di presenza sui mercati esteri


Dating App - Global downloads


Food Delivery - The most dynamic eService Market


Four Big Players in the Online Travel Booking Industry


Startups and Established Players in eTravel


Mobile - Investimenti nel 2016 in Italia


Ecommerce - Market Place in Italy


... Important hotel services?


Global Digital Payments in 2021?!?


Promozione del Brand ONLINE


mercoledì 10 maggio 2017

Robots employed at Amazon


Global search engine market share


Growth in mobile searches


Users browse the web in an average day


Italian Export - Online


Ecommerce 2016 in Italy - Indice Crescita


Ecommerce 2016 in Italy - Share


Device usage in an average day


Active User by Social Platform


Tablet decline


The brands to Snapchat


The Top Countries for U.S. Visa Refusals


Where Made in Usa has the best reputation


Windows 7 is still the desktop OS king


lunedì 20 febbraio 2017

Mobile's share of web traffic in the world


Millennials in restaurant


Middle East - Digital annual growth




Italia - Presenze straniere su target - segmento


Ecommerce B2B - Fattori successo


Italia - Preseze per continente provenienza


Italia - Principali mercati Export


Digital Annual Growth


Digital in the Americas


Active users by social network


venerdì 13 gennaio 2017

"Smart Manufacturing" : Disoccupazione e tecnologia?

Io lavoro, amo lavorare, sono uno staccanovista,  sono ambizioso e vorrei fare molto di più ... 5/6 anni fa sono stato disoccupato per qualche mese ed é stato terribile. In quel periodo ho capito che il lavoro richiede sempre più competenze e quindi sono molti anni ormai che leggo sempre meno romanzi e sempre più trattati, manuali e vivo informandomi  .... ma soprattutto essendo cosciente di quanto sta avvenendo, non voglio vivere più nella comfort zone e in un certo senso mi alleno a reinventarmi (nella mia vita sono stato : Imprenditore, Country Manager, General Manager, Commerciale e Marketing a vari livelli, Organizzatore eventi, Consulente a vari livelli, Ecommerce Manager, Agente, Operativo, PR, Cameriere, Barista, Receptionista e Animatore turistico)    ... In questo modo penso di avere molti più anni di lavoro davanti, ma chi può dirlo?
In questo post non parlerò quindi di immigrazione, jobs act, referendum, globalizzazione, euro o crisi economica ... non ne ho le competenze e sinceramente non mi sento al momento molto minacciato da questi fattori in base ai quali ci viene raccontato che la disoccupazione è effetto di una crisi passeggera, crisi che non passa e, anche se passasse nessuno può dire se si porterebbe via anche la disoccupazione.
La verità è che secondo me che siamo in presenza di una mutazione epocale. Stiamo infatti già vivendo una "smart manufactoring revolution". L' E-commerce ha cambiato le regole del commercio al dettaglio e non solo .... l'automazione logistica già determina che le aziende hanno sempre meno bisogno di profili junior, addetti ai call center e semplici operatori ...  e di fatto riusciamo a produrre sempre più beni e servizi con sempre meno lavoro umano e non ci vorrà molto prima che i robot sostituiscano la maggior parte della forza lavoro operaia. 
Gran parte del mio lavoro manageriale da anni é proprio automatizzare tutti i processi operativi in maniera da ottimizzare i processi lavorativi e logistici in azienda e funziona! Sulla base di queste esperienze posso quindi immaginare che questi robot possono essere impiegati nei modi più disparati.

Sono già impiegati in ambito industriale ...


... ma in meno di 10 anni potrebbero essere cuochi nei Fast Food.  

... e questi robot lavorano ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, non si ammalano, non fanno errori e sicuramente non c'é pericolo che si mettano a scioperare. 
Mc Kinsey ha recentemente dichiarato che questo processo nei prossimi anni cancellerà il 49% delle attuali posizioni lavorative (in Italia +11 milioni) (McKinsey) 
Non é la prima volta che l'automazione ha cambiato il panorama lavorativo. Nel 1862, il 90% della forza lavoro era composta da contadini. Nel 1930 si era scesi al 21% ... e oggi i contadini sono al 2%. 


Che cosa é successo? Semplicemente i vecchi lavori meno qualificati sono stati sostituiti da nuovi lavori maggiormente qualificati, e la forza lavoro é stata riconvertita. Abbiamo bisogno di creare nuove tipologie di lavoro che sfruttino la creatività umana piuttosto che la manodopera. 
Non è però facile immaginare quali potranno essere i lavori del futuro lo sviluppo esponenziale della tecnologia rende difficile concepire quali potrebbero essere i lavori del futuro in quanto é difficile concepire quali saranno le tecnologie che cambieranno il mondo nei prossimi 10-20 anni. 

Avremo bisogno di muratori? 

... manutentori?

... operai addetti alle infrastrutture? 

..... commercianti?

... o persone che ci consegnano beni?

... o forse non ci sarà neppure bisogno di qualcuno che ce li consegna o li costruisce i nostri beni ... in quanto una volta ordinato il progetto ... si stamperanno direttamente in salotto?


La cosa veramente complessa da concepire é però che cosa accadrà con un'intelligenza artificiale forte! Che cosa accadrà quando i computer avranno un'intelligenza superiore a quella umana ... che cosa avverrà a quel punto ai lavori creativi? 
Assurdo? Forse, ma a mia opinione non così tanto pensando che già ora l'intelligenza artificiale  potrebbe determinare la sparizione di lavori quali autisti, taxisti e camionisti ... 



Nel tempo la conversione della forza lavoro verso lavori più qualificati avverrà sicuramente. La rivoluzione industriale e agricola lo hanno determinato.  La qualità della vita se facciamo un buon lavoro migliorerà ... in tutto il mondo e sarà proprio la tecnologia a determinarlo. 



Quello che mi fa paura é il breve periodo. Data la velocità esponenziale della tecnologia rispetto alla transizione umana di fronte a questa nuova automazione del lavoro. Dato il contestuale aumento esponenziale della popolazione mondiale (quando ero bambino eravamo 5 miliardi, oggi siamo 7 miliardi).  Data la cecità di paesi, come l'Italia, in cui invece di ammettere apertamente quanto sta avvenendo si cerca di nasconderselo trattando l'argomento in maniera anacronistica (Art.18, Jobs Act, Voucher, Referendum non sono la soluzione ma il freno)... si tende a frenare lo sviluppo della tecnologia .... proteggere lobby economiche dai business model superati ... tutto ciò non può che portare ancora più disoccupazione  
Per risolvere questi problemi epocali invece di ridurre la nostra competitività non avrebbe più senso parlarne, confrontarsi e trovare soluzioni-alternative concrete? 
Infine a mia opinione é però prioritario non solo affrontare il problema ...  ma prendere coscienza che é prioritario che avvenga una vera e propria rivoluzione etica. L'etica del lavoro a queste condizioni é anacronistica e autolesionista. Il pensiero comune é infatti che tutta la nostra ricchezza, il nostro prestigio, la nostra rispettabilità derivano dal nostro lavoro e oggi ai disoccupati viene quindi imputato troppo spesso il peccato della propria disoccupazione. I disoccupati sono colpevoli di non trovare lavoro e a furia di essere considerati e sentirsi colpevoli sono condannati a un'alienante infelicità.

Video su cui riflettere 5