Io lavoro, amo lavorare, sono uno staccanovista, sono ambizioso e vorrei fare molto di più ... 5/6 anni fa sono stato disoccupato per qualche mese ed é stato terribile. In quel periodo ho capito che il lavoro richiede sempre più competenze e quindi sono molti anni ormai che leggo sempre meno romanzi e sempre più trattati, manuali e vivo informandomi .... ma soprattutto essendo cosciente di quanto sta avvenendo, non voglio vivere più nella comfort zone e in un certo senso mi alleno a reinventarmi (nella mia vita sono stato : Imprenditore, Country Manager, General Manager, Commerciale e Marketing a vari livelli, Organizzatore eventi, Consulente a vari livelli, Ecommerce Manager, Agente, Operativo, PR, Cameriere, Barista, Receptionista e Animatore turistico) ... In questo modo penso di avere molti più anni di lavoro davanti, ma chi può dirlo?
In questo post non parlerò quindi di immigrazione, jobs act, referendum, globalizzazione, euro o crisi economica ... non ne ho le competenze e sinceramente non mi sento al momento molto minacciato da questi fattori in base ai quali ci viene raccontato che la disoccupazione è effetto di una crisi passeggera, crisi che non passa e, anche se passasse nessuno può dire se si porterebbe via anche la disoccupazione.
In questo post non parlerò quindi di immigrazione, jobs act, referendum, globalizzazione, euro o crisi economica ... non ne ho le competenze e sinceramente non mi sento al momento molto minacciato da questi fattori in base ai quali ci viene raccontato che la disoccupazione è effetto di una crisi passeggera, crisi che non passa e, anche se passasse nessuno può dire se si porterebbe via anche la disoccupazione.
La verità è che secondo me che siamo in presenza di una mutazione
epocale. Stiamo infatti già vivendo una "smart manufactoring revolution". L' E-commerce ha cambiato le regole del commercio al dettaglio e non solo .... l'automazione logistica già determina che le aziende hanno sempre meno bisogno di profili junior, addetti ai call center e semplici operatori ... e di fatto riusciamo a produrre sempre più beni e servizi con sempre meno
lavoro umano e non ci vorrà molto prima che i robot sostituiscano la maggior
parte della forza lavoro operaia.
Gran parte del mio lavoro manageriale da anni é proprio automatizzare tutti i processi operativi in maniera da ottimizzare i processi lavorativi e logistici in azienda e funziona! Sulla base di queste esperienze posso quindi immaginare che questi robot possono essere impiegati nei modi più disparati.
Gran parte del mio lavoro manageriale da anni é proprio automatizzare tutti i processi operativi in maniera da ottimizzare i processi lavorativi e logistici in azienda e funziona! Sulla base di queste esperienze posso quindi immaginare che questi robot possono essere impiegati nei modi più disparati.
Sono già impiegati in ambito industriale ...
... ma in meno di 10 anni potrebbero essere cuochi nei Fast Food.
... e questi robot lavorano ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, non si ammalano, non fanno errori e sicuramente non c'é pericolo che si mettano a scioperare.
Mc Kinsey ha recentemente dichiarato che questo processo nei prossimi anni cancellerà il 49% delle attuali posizioni lavorative (in Italia +11 milioni) (McKinsey)
Mc Kinsey ha recentemente dichiarato che questo processo nei prossimi anni cancellerà il 49% delle attuali posizioni lavorative (in Italia +11 milioni) (McKinsey)
Non é la prima volta che l'automazione ha cambiato il panorama lavorativo. Nel 1862, il 90% della forza lavoro era composta da contadini. Nel 1930 si era scesi al 21% ... e oggi i contadini sono al 2%.
Che cosa é successo? Semplicemente i vecchi lavori meno qualificati sono stati sostituiti da nuovi lavori maggiormente qualificati, e la forza lavoro é stata riconvertita. Abbiamo bisogno di creare nuove tipologie di lavoro che sfruttino la creatività umana piuttosto che la manodopera.
Non è però facile immaginare quali potranno essere i lavori del futuro lo sviluppo esponenziale della tecnologia rende difficile concepire quali potrebbero essere i lavori del futuro in quanto é difficile concepire quali saranno le tecnologie che cambieranno il mondo nei prossimi 10-20 anni.
Avremo bisogno di muratori?
... manutentori?
... operai addetti alle infrastrutture?
..... commercianti?
... o persone che ci consegnano beni?
... o forse non ci sarà neppure bisogno di qualcuno che ce li consegna o li costruisce i nostri beni ... in quanto una volta ordinato il progetto ... si stamperanno direttamente in salotto?
La cosa veramente complessa da concepire é però che cosa accadrà con un'intelligenza artificiale forte! Che cosa accadrà quando i computer avranno un'intelligenza superiore a quella umana ... che cosa avverrà a quel punto ai lavori creativi?
Assurdo? Forse, ma a mia opinione non così tanto pensando che già ora l'intelligenza artificiale potrebbe determinare la sparizione di lavori quali autisti, taxisti e camionisti ...
Nel tempo la conversione della forza lavoro verso lavori più qualificati avverrà sicuramente. La rivoluzione industriale e agricola lo hanno determinato. La qualità della vita se facciamo un buon lavoro migliorerà ... in tutto il mondo e sarà proprio la tecnologia a determinarlo.
Quello che mi fa paura é il breve periodo. Data la velocità esponenziale della tecnologia rispetto alla transizione umana di fronte a questa nuova automazione del lavoro. Dato il contestuale aumento esponenziale della popolazione mondiale (quando ero bambino eravamo 5 miliardi, oggi siamo 7 miliardi). Data la cecità di paesi, come l'Italia, in cui invece di ammettere apertamente quanto sta avvenendo si cerca di nasconderselo trattando l'argomento in maniera anacronistica (Art.18, Jobs Act, Voucher, Referendum non sono la soluzione ma il freno)... si tende a frenare lo sviluppo della tecnologia .... proteggere lobby economiche dai business model superati ... tutto ciò non può che portare ancora più disoccupazione
Per risolvere questi problemi epocali invece di ridurre la nostra competitività non avrebbe più senso parlarne, confrontarsi e trovare soluzioni-alternative concrete?
Per risolvere questi problemi epocali invece di ridurre la nostra competitività non avrebbe più senso parlarne, confrontarsi e trovare soluzioni-alternative concrete?
Infine a mia opinione é però prioritario non solo affrontare il problema ... ma prendere coscienza che é prioritario che avvenga una vera e propria rivoluzione etica. L'etica del lavoro a queste condizioni é anacronistica e autolesionista. Il pensiero comune é infatti che tutta la nostra ricchezza, il nostro prestigio, la nostra
rispettabilità derivano dal nostro lavoro e oggi ai disoccupati viene quindi imputato troppo spesso il peccato della propria disoccupazione. I disoccupati sono colpevoli di non trovare lavoro e a furia di essere
considerati e sentirsi colpevoli sono condannati a un'alienante infelicità.
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