martedì 27 marzo 2012

Prodotto intangibile e crisi media tradizionali

Stiamo assistendo a due fenomeni in apparente contrasto, da un lato una perdita di contatto con il prodotto tangibile; un tempo,  un’autovettura o una poltrona, era valutata abbastanza facilmente sia in termini di estetica sia in termini di qualità e funzionalità. Un servizio viceversa è sempre stato valutabile solo dopo l’uso e quindi dopo il suo acquisto.

Oggi il prodotto è sempre più spesso proposto in formato digitale è invece sempre più intangibile. In un contesto del genere ci si aspetterebbe un nuovo ruolo comunicativo da parte dei media e del advertising, ma la realtà è che negli ultimi anni i mass media tradizionali hanno visto notevolmente ridursi la loro capacità di coinvolgere i consumatori ed influenzarli.
Il marketing convenzionale, in un rapporto unidirezionale azienda-cliente, puntava a persuadere i consumatori distraendoli dai momenti di intrattenimento o informazione da essi cercati e voluti (si pensi all’interruzione pubblicitaria durante un film o, nel caso delle riviste, alla difficoltà che spesso si incontra nel trovare gli articoli tra una pubblicità e un’altra).  In base a una ricerca realizzata di recente in USA, i clienti sono raggiunti da una media di 3.000 messaggi pubblicitari al giorno e il 65% delle persone si ritiene “bombardato” costantemente dalla pubblicità. La realtà è pertanto che in base a questa ricerca solo il 14% dei consumatori si fida della pubblicità, il 54% evita di acquistare prodotti dei quali viene fatta un’eccessiva promozione e il 69% è interessato a prodotti/servizi che aiutino a bloccare la pubblicità. Questi numeri evidenziano la graduale perdita di efficacia del marketing tradizionale, che fa sì che solo il 18% delle campagne pubblicitarie tradizionali mostri un ROI positivo.

Oggi, affinché una campagna di comunicazione sia efficace dev’essere in grado di coinvolgere, stupire e divertire i clienti in modo tale da spingerli a parlare di un brand o di un prodotto, innescando in maniera spontanea un passaparola virale.

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2 commenti:

  1. Forse la pensi così perchè quello che vendi non sarà mai per tua fortuna ridotto a qualche megabyte scaricato dai peer to peer... ad ogni modo l'industria pubblicitaria secondo me ha un ruolo ormai del tutto marginale nel tradizionale marketing mix. Gli spazi pubblicitari sono un costo affibbiato alla necessità di un azienda di avere un brand che continui a garantire qualcosa di carattere sensoriale al consumatore. Il più bravo è quello che in questo gioco riesce a spendere meno!

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  2. Peer to peer in principio ... servizi (turistici nel mio caso) ieri e oggi ... prodotti tangibili oggi e domani ... non cambia così tanto .... convenienza, coda lunga, comfort e competitvità determinano un'evoluzione del retail in questa direzione intangibile in cui la comunicazione dovrebbe rivestire un ruolo sempre più da protagonista per trasmettere i valori del prodotto .... Sono assolutamente d'accordo sul ruolo sempre più marginale del advretising tradizionale ... molti sono gli spunti in tal senso nel "laboratorio" ...

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