Se la Internet economy fosse una nazione, grazie al
suo tasso di crescita stimato al 10% annuo, starebbe nella classifica dei Paesi
virtuosi solo dietro a Stati Uniti, Cina, India e Giappone ma prima della
Germania.
Ma se nei mercati sviluppati del G-20 l'economia
Internet crescerà di circa l'8-10 per cento all'anno, nei mercati in via di
sviluppo raggiungerà un tasso di sviluppo di quasi il doppio circa il 18%.
Argentina e India innescheranno il turbo, con uno sviluppo rispettivamente del
24% e 23% l'anno. Buone notizie anche per i principali mercati sviluppati -
Italia e Regno Unito - dove la percentuale di crescita sarà del 12 per cento e
11 per cento, la Germania si ferma al 7.8% e il mercato americano del 6.5%.
Secondo le stime di Boston Consulting le aziende che
beneficeranno della spinta web saranno quelle piccole e medie imprese che
avranno investito nei servizi online, garantendosi una crescita del loro
business del 22% superiore a quelli che ignorano questa opportunità. La vetrina
online di un'attività commerciale in Gran Bretagna già incrementa l'acquisto
dell'oggetto nel negozio fisico dell'11,5% e il valore del (ROPO) «researched
online and then purchased offline» tenderà ad aumentare in modo considerevole
in tutti i Paesi, Italia compresa. Ad avvalorare lo straordinario progresso
della net economy il valore dato dagli utenti dalla privazione totale della
connessione per un anno che è stato quantificato in 1430 dollari. Il 30% degli
americani sarebbero disposti addirittura a non bere caffé e il 21% non fare
sesso, il 17% rinuncerebbe anche alla doccia pur di continuare ad accedere
liberamente a Internet.
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