Il web è ormai il 2% del nostro Pil
Un'industria con
tassi di crescita del 18% annuo. Anche se la bulimia dei prodotti tecnologici a
cui ci ha abituati il consumismo 2.0 ci trasmette l'idea di un settore più che
altro merceologico, l'economia digitale ha ormai uno status nobile di cui vale
la pena interessarsi. Secondo le più recenti analisi di McKinsey l'industria
del web in Italia rappresenta ormai il 2% del Pil, cioè oltre 30 miliardi di
euro, e si stima un solido 4% entro il 2015. Oggi l'Agricoltura rappresenta il
2,63% del Pil (dati Istat).
Se verranno rispettate le condizioni migliori
prospettate dal rapporto Bcg tra il 2009 e il 2015 il tasso di crescita del
settore in Italia potrebbe essere del 18% annuo. Il fenomeno sarà spinto anche
dalla crisi visto che il paradigma del web è: maggiori tassi di crescita con
meno investimenti. Nei Paesi del G8 oltre a Cina, India, Brasile, Svezia e
Corea del Sud (70% dell'economia mondiale), Internet ha prodotto, nel 2009,
1.376 miliardi di dollari. Non è un caso che ormai il presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama, passi più tempo con il fondatore di Facebook, Mark
Zuckerberg, che con la dinastia Ford. Che piaccia o no, il futuro sarà anche,
in parte, digitale.
Sono molte le domande che bisogna farsi :
L’attuale governo, seppur personalmente auspicabile
anche per la prossima legislatura, è generazionalmente in grado di supportare questa
crescita?
Non serve qualcuno che sappia dialogare con il mondo
delle start up on line?
Il management del nostro paese, seppur personalmente
rispettabile, non è troppo geriatrico per affrontare questa rivoluzione?
Noi italiani, rallentati dal nostro benessere, sapremo
cogliere queste opportunità?
Potrebbero interessarti :
Turismo on line non è un'affare made in Itally
Scegliere i canali distributivi
I fantastici quattro
Multicanalità
Turismo on line non è un'affare made in Itally
Scegliere i canali distributivi
I fantastici quattro
Multicanalità
Nessun commento:
Posta un commento