domenica 26 febbraio 2012

Coca Cola vuole chiudere con le arance di Rosarno.

Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, ha recentemente dichiarato : " .... il proprietario di un'azienda mi ha informato che la Coca Cola ha disdetto il contratto per tutelare la sua immagine..". Le polemiche riguardano le discriminazioni subite dagli immigrati e la crisi dei produttori che ritenendosi sotto pagati, fanno marcire le arance sugli alberi. Rosarno, non nuova alle cronache nostrane, a causa di alcune rivolte di immigrati e molti problemi di ordine pubblico, è recentemente arrivata alla ribalta della stampa internazionale; The Indipendent, quotidiano britannico, ha infatti recentemente pubblicato un servizio in cui si descrivono le condizioni di schiavitù degli immigrati che raccolgono i frutti usati per la Fanta, marchio Coca Cola.

Difficile appurare in queste situazioni quale sia la causa e quale sia l'effetto, se la Coca Cola ad imporre prezzi troppo bassi o ad alimentare questa situazione continuando più o meno comprare le arance a Rosarno, certo è che se come dice il sindaco di Rosarno sta chiudendo i contratti .... la Coca Cola non vuole permettersi di rimanere invischiata in questa situazione.
Inutile sottolineare quanto la reputazione aziendale trascenda ormai la semplice qualità del prodotto venduto e vada sempre più a toccare ambiti un tempo ritenuti meno importanti quali lo status del personale, i rapporti con i fornitori ed un dialogo sereno con il consumatore.

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