martedì 1 novembre 2016

La rivoluzione tecnologica e la paura di Tiberio

Gaio Plinio II, detto Plinio il Vecchio, nacque in Italia nel 23 d.c. e scrisse la Naturalia Historia, una straordinaria enciclopedia dell’epoca. In uno dei suoi libri racconta la storia di un orafo che portò alla corte dell’imperatore Tiberio un incredibile piatto da portata.


Il piatto era meraviglioso e forgiato con un nuovo metallo. L’orafo sostenne di averlo estratto dalla nuda argilla, utilizzando una tecnica segreta, la cui formula era nota solo a lui.
Tiberio era uno dei grandi generali di Roma. Un conquistatore che aveva accumulato una fortuna in oro e argento. Era un esperto di finanze ed ebbe paura!  Se la gente avesse avuto accesso a un nuovo metallo più splendente e raro dell’oro, il valore dei suoi tesori sarebbe diminuito.
Tiberio ordinò che l’orafo fosse decapitato!
Quel nuovo metallo era l’alluminio e quella decapitazione determinò che questo metallo, molto presente in natura (terzo elemento più presente in terra), rimanesse sconosciuto per quasi due millenni!

Solo con l'utilizzo industriale dell’elettrolisi nel 1856 ci permise di avere accesso a questa  sterminata risorsa.

lunedì 24 ottobre 2016

Metodi Pagamento Utilizzati On line


Ecommerce - Marketing & Advertising - Distribuzione % Attività


Italia - Soddisfazione per Esperienza Turistica


E-commece : Fattori che aumentano vendite


Comunicazione Aziendale - Efficacia dei Social Media




Distribuzione % mensile delle presenze totali in Italia


Device usati per tipologia prodotto


Curva del Ciclo di Vita del Prodotto Turistico


Crescita Fatturato E-Commerce


Primi 10 paesi per arrivi - Incidenza del turismo sul PIL


The safest places to travel in the world


Italia - Viaggiatori dai Paesi BRIC


Andamento del prezzo camere Hotel


Italia - Agenzie Viaggi e Tour Operator Attivi


Millennial Shopping Habits, by Device


martedì 4 ottobre 2016

AIRBNB EXPERIENCE

In questi giorni mi sono imbattuto in questa pagina di airbnb (https://www.airbnb.it/experience/signup) … essendo  una persona estremamente curiosa non ho potuto fare a meno di leggere il tutto e ho letto queste frasi.
Mostra ai Viaggiatori un Nuovo Volto della Tua Città. Guadagna dei soldi extra mostrando ai viaggiatori i tuoi luoghi preferiti oppure ospitando un'attività con i tuoi amici.
Gemme nascoste
Aiuta i viaggiatori a scoprire quel parco o quel museo poco conosciuto che i locali amano.
Cultura locale
Organizza una art walk o un picnic con i tuoi amici, così i viaggiatori possono vedere come vivono gli abitanti del posto.
Attività uniche
Metti in mostra i tuoi talenti insegnando ai viaggiatori qualcosa di nuovo, come cucinare o fare surf.”



Se non avete capito di cosa si tratta. Credo in primo luogo che Vi possa aiutare anche questa altra pagina che ho trovato dedicata a San Francisco (https://www.airbnb.it/experience/san-francisco).  L’idea che mi sono fatto io è piuttosto banale .. AIRBNB invita l’utenza a vendere e proporre le proprie esperienze locali … alla stregua di un’autista UBER (ma senza macchina) … alla stregua di un personal shopper (ma multi-target) … proponi la tua / le tue passioni locali da sperimentare agli utenti di AIRBNB. 

Ho pensato che “IDEA”!  .. ha tutte le caratteristiche che dovrebbe avere una startup esponenziale …. Ha un altissimo livello di engagement che gli può permettere di avere staff on demand infinito … è facilmente sviluppabile tecnologicamente … è facilmente gestibile con algoritmi di gradimento … è democratica (se per AIRBNB devi avere una locazione da gestire/affittare qua è sufficiente avere una passione) …  è social … è tribal … e AIRBNB ha sicuramente modo di renderla visibile  

Insomma che bomba scalabile! Minaccia o opportunità?

lunedì 15 febbraio 2016

Andamento turistico Roma, Italia e Mondo a confronto

Incoming è un fattore strategico per tutta l'economia italiana, in quanto porta capitali esteri in Italia, ma soprattutto è trainante di tutto export italiano. In altre parole se un turista straniero viene o torna in Italia aumenta la sua predisposizione nei confronti del made in Italy.
Incoming è strategicamente prioritario nel settore turistico, in quanto è assolutamente coerente con le logiche di disintermediazione del web e rappresenta pertanto un futuro possibile per il turismo organizzato del nostro paese.  
Per questi due motivi se ne parla tanto in questo periodo. Una settimana fa sono stato pertanto ad una conferenza tenuta da Stefano Landi (Esperto del Comitato Permanente di Promozione del Turismo in Italia ex Legge Art Bonus) che ci ha presentato nella documentazione allegata le foto di tre curve a confronto.
 Queste tre curve (fotografate con il mio telefonino, di cui mi scuso per la scarsa qualità delle immagini) dicono moltissimo.






Andamento super positivo! Fatto che conferma anche quanto da me sostenuto diverse volte nel mio blog, e pertanto che il turismo mondiale al contrario di altri settori merceologici è in costante crescita.




In questa foto è invece sintetizzata la curva del andamento turistico della città di Roma dal 1998 al 2014. E' una splendida notizia in quanto mostra quanto e come la città di Roma cresca costantemente turisticamente, ma soprattutto quanto la sua curva di crescita segua in sostanza il medesimo e identico andamento della curva del andamento turistico di tutto il mondo. 
In altre parole questa curva afferma che Roma é una meta / destinazione brand internazionale e in quanto tale alla stregua di tutto il turismo mondiale non è soggetta a certi fattori esterni. 


Questa ultima foto mostra invece l'andamento turistico della destinazione Italia dal 1998 al 2014. Andamento in crescita, discontinuo ... altalenante e non in linea con andamento del turismo internazionale. L'Italia è oggi infatti non più la destinazione leader che era un tempo (Statistica Eurostat 2015)

In realtà però queste tre curve a confronto dicono anche molto, ma molto di più. 
In primo luogo, non mi stancherò mai di ripeterlo, il settore turistico italiano e conseguentemente il sistema Italia sta perdendo un treno economico importante che avrebbe potuto sostenere l'andamento del PIL di questi anni. E' infatti un fatto che non stiamo avendo il medesimo trend dei mercati esteri e che stiamo pertanto perdendo quote di mercato. 
In secondo luogo che difficilmente Roma avrebbe potuto performare meglio di quanto ha già fatto in questi anni. Trattandosi infatti di curve praticamente speculari é probabile che avrebbe impattato di più su andamento turistico della città eterna un'ampliamento della sua logistica ricettiva e della ricettività alberghiera rispetto a qualunque attività promozionale volta ad attirare nuovi flussi turistici. Alla luce di queste curve si potrebbe arrivare a sostenere per assurdo che il Giubileo sarà totalmente ininfluente per andamento turistico romano (2016), ma che addirittura per il contesto terroristico internazionale  risulterà in termini turistici un errore strategico. Non fraintendetemi, io sono personalmente convinto che farà bene a Roma negli anni a venire ... ma che per motivi psicologici legati alle logiche del terrore penalizzerà invece l'andamento del 2016. 
In terzo luogo risulta evidente che la cosa non è stata in alcun modo gestita. Io, come forse la maggiorparte dei miei lettori non sanno, sono stato imprenditore e ho gestito nei medesimi anni commercialmente (dal 1996 al 2007) un tour operator, Aviomar S.p.A., specializzato proprio sull'Italia. Aviomar se non fosse stato gestito in termini di product marketing e conseguentemente in termini promozionali invece di crescere costantemente avrebbe avuto probabilmente il medesimo andamento della curva Italia. Ogni anno che ho lavorato in questo settore ci sono certe destinazioni che tirano più di altre, ma se é importante non perdere neanche una vendita su quelle destinazioni ... ad un certo punto della stagione diventa superfluo, poco strategico e non produttivo continuare a cavalcare il successo di quella data destinazione. E' invece consigliabile per chiudere anno in positivo promuovere e spingere quelle destinazioni che stentano a decollare ...  questo perché ci si garantisce un risultato più omogeneo in termini di prodotto e quindi un risultato economico più sostenibile di anno in anno .... questo perché queste ultime sono e saranno (anche sotto data) in grado di accogliere più clienti ... questo perché è consigliabile garantire fino al ultimo giorno riscontri positivi in termini di offerta ... ma soprattutto perché in ambito turistico le destinazioni di punta inevitabilmente si saturano e ad un certo punto della stagione non sono più vendibili e spesso generano pertanto problemi. Infine per migliorare le performance del anno successivo é opportuno ampliare il prodotto su quelle destinazioni che hanno performato meglio. In altre parole per gestire una destinazione come l'Italia é opportuno applicare delle logiche di marketing mix volte al ottimizzazione del risultato finale e alla soddisfazione della clientela. 
Non fraintendetemi la mia non vuole essere una critica alla gestione o non gestione del sistema turistico italiano, ma un'affermazione della difficoltà operativa di una promozione frammentata per regione come quella italiana. In Italia la promozione turistica é affidata alle singole regioni .... se pertanto Roma (che ha di per sé poco senso promuovere) sta performando particolarmente bene la regione Lazio non ha motivo o modo di spingere Firenze / Venezia / Napoli / Ravenna in quanto anche se perfette per il medesimo segmento di clientela sono di altre regioni ... 
In altre parole non voglio criticare la gestione della promozione turistica italiana, ma con il mio post denunciare il peccato originale alla base della promozione turistica italiana. 

lunedì 8 febbraio 2016

C'era una volta la villeggiatura!

C’era una volta il villeggiante. Mare d’Estate, montagna d’Inverno e nella migliore delle ipotesi un viaggetto durante l’anno. Un comportamento unico e facile da intercettare.
Sono ormai anni che si sono però sviluppati canali di nicchia. Tribù che si muovono per vedere partite di calcio, concerti o per partecipare a maratone. Chi ama le terme, chi il burraco, la salsa, il tango, i locali gay friendly, la lirica o il vipwatching.


In altre parole i comportamenti dei turisti sono molto più difficili da intercettare e in Italia manca completamente una cultura volta alla profilazione di questi segmenti di clientela.
Al Guggenheim Museum di New York i visitatori sono monitorati con sensori e telecamere … viene in altre parole monitorato il seguito delle singole opere  … e se un’opera attira particolarmente l’attenzione viene trasferita in uno spazio più consono, se ne aumenta la promozione e si insiste su quel filone. Vengono in altre parole utilizzati metodi scientifici di customer care per tenere agganciato il cliente e quindi per farlo tornare.
In Italia invece pensiamo a un modello unico di viaggiatore dove l’unica vacanza possibile è ancora la villeggiatura.
Non voglio essere frainteso. Tutto ciò non è una critica. Io stesso imprenditorialmente e commercialmente tendo a scommettere sempre sul cavallo sicuro, su quel prodotto che mi garantisce un ritorno di massa tale da giustificare l’investimento e oggi la villeggiatura ancora lo garantisce; ma non posso fare a meno di sottolineare che qualcosa  è cambiato. 
Nel turismo organizzato fino a 10 anni fa il villaggio (spesso abbinato a un charter) era la formula vincente, fino a 5 anni fa il tour operator tailor made era diventato il modello vincente … oggi sono probabilmente le piattaforme wholesaler quelle che grazie alla loro coda lunga (di prodotto e modalità di vacanza) sono in grado di dare riscontro a queste tribu, ma tutto ciò non è una vera e propria profilazione di clientela. Se da un lato nei wholesaler monitoriamo costantemente ricerche, preventivi e pratiche per investire sulle linee di prodotto e le modalità di soggiorno, questo successo è in gran parte determinato più dal modello di business vincente che dalla profilazione dei clienti.
Il settore turistico è una bozza d’industria che in Italia non riesce a fare sistema. Nel 2013 si festeggiava il duecentesimo anniversario della nascita di Giuseppe Verdi. Germania, Russia e Cina per festeggiare e intercettare gli appassionati del musicista italiano hanno preparato un fitto calendario di eventi con largo anticipo  … noi una bozza di programma al Teatro Regio di Parma. A Salisburgo il 50% del “PIL” è collegato a Mozart, a Stoccolma c’è un museo dedicato agli ABBA e noi che siamo la culla della Lirica organizziamo poco o nulla per l’anniversario di Verdi.

Come cambiare tutto ciò? Customer Care .... monitoraggio digitale, osservazione e ascolto. Profilazione e segmentazione della clientela. Test e lancio di nuove linee di prodotto volte ad intercettare – fidelizzare i clienti di oggi, ma soprattutto a capire quali saranno i prodotti di domani … il mondo sta cambiando … il prodotto turistico si sta evolvendo … è imprescindibile per la sopravvivenza di noi italiani in primo luogo capire quali saranno i prodotti di domani, in secondo luogo quale sarà il modo più fruibile per proporglielo. 

Gli aeroporti possono diventare dei poli attrattivi?

In tutto il mondo gli aeroporti sono diventati delle attrazioni ìn sé; da semplici punti di arrivo e partenza gli aeroporti sono diventati una parte della vacanza.
Il terminal 3 del Changi di Singapore ha una cascata d’acqua, un parco di farfalle, una piscina con scivolo. All’aeroporto di Chicago c’è un museo per bambini, al De Gaulle di Parigi uno spazio che ospita un paio di mostre ogni anno. Da noi gli aeroporti sono invece grandi stazioni di transito con poca personalità.


Non è un segreto che molto de traffico del aeroporto di Bergamo – Orio al Serio è determinato da pendolari che vogliono passare una giornata nel outlet Orio Center. La moda è rappresentativa e un’attrattiva del nostro paese, ma possibile che tra i 112 aeroporti italiani, quello di Bergamo sia l’unico che abbia pensato ad un attività ricreativa in grado di attirare realmente flussi turistici.
Io viaggio parecchio e molte volte che sono stato a Roma in transit, mi sono annoiato magari per 4/5 ore, troppo lunghe per non annoiarmi … troppo poche per prendere il trenino e andare a fare un salto nella città eterna. Sono l’unico che ha passato qualche ora ciondolando tra un negozio e l’altro in un aeroporto, leggendo un romanzo o inseguendo i bambini per evitare che diano fastidio o creino problemi.

Una decina di anni fa in transito proprio da Fiumicino sono stato a Ostia Antica. Sono pochi minuti di macchina … ci ho passato solo un’ora, sono scavi minori, ma non mi sono annoiato.
Oggi mi domando se ciò non potrebbe essere interessante per le migliaia di turisti in transito da Fiumicino … o meglio se ciò non  potrebbe spingerli a visitare Roma in un’altra occasione?
Medesima logica applicata a Malpensa, dove a me il transit difficilmente può capitare, ma non sarebbe bello un piccolo / grande spazio espositivo dove ospitare mostre con alcune opere di Brera, del GAM o del museo Egizio di Torino? Il fatto di poter pregustare la qualità di questi musei non potrebbe essere il miglior invito a visitare meglio in futuro il nostro paese?



giovedì 28 gennaio 2016

Pernottamenti Turistici - Classifica Europea secondo EUROSTAT

Il 2015 segna un nuovo record per il turismo europeo, con 2,8 miliardi di notti per una crescita del 3,2% rispetto al 2014. E il nostro Paese conferma il suo trend positivo con l’1,8% di turisti in più, per 385 milioni di pernottamenti.


  1. La Spagna resta di gran lunga la meta favorita, e consolida la sua posizione con un 4,3% in più rispetto al 2014, per un numero di 421,2 milioni di notti.
  2. La Francia è seconda a livello complessivo, con 413,5 milioni di notti e una crescita del 2,8%. Ma è 3a per turisti non residenti (134 milioni, +11%).
  3. L’Italia è la terza in Europa per il numero di notti trascorse in hotel, ma in cifre assolute però l’Italia è seconda per numero di turisti stranieri, che sono 191 milioni, una quota che rappresenta il 50% dei turisti totali. In pratica un turista su due è straniero. E se in Europa in media il 46 % delle notti spese è relativo a non residenti, l’Italia è a quota 15% a livello UE. Ma rimane sempre dietro la Spagna, che raggiunge 268 milioni di notti per il 21%, pari a 1 notte su 5 spese dai non residenti.
  4. La Germania infine è quarta a livello assoluto, con 379 milioni di notti e un aumento delle presenze del +3,3%. Grazie soprattutto ai turisti tedeschi. Perché gli stranieri si fermano a quota 21%.

Il museo di Aidone é a 9 Km da Piazza Armerina

Qualcuno di Voi conosce Aidone? E' un paesino della sicilia a 9 Km da Piazza Armerina. Qualcuno di Voi ha avuto l'opportunità di visitare il suo museo archeologico? Oggi tutti ne parlano ed é molto bello! Ospita la "Venere di Morgantina", una notevole collezione di gioielli, sculture, reperti di diverse epoche e splendida notizia di questi giorni ospiterà la "Testa di ADE", che é stata restituita da Getty Museum all'Italia.
                                                                   Museo di Aidone

Non fraintendetemi la cosa mi riempie di gioia ... io ho avuto il piacere di visitarlo ed apprezzarne la collezione. Il museo é carino e ben tenuto ... e la "Venere di Morgantina" é veramente spettacolare, il problema é che lo conoscono in pochi e pochi sono i visitatori. 
Io, come sapete, non mi occupo di beni culturali, ma di turismo. In particolare di comunicazione e commerciale, ne conosco quindi costi,  difficoltà logistiche e sono pertanto convinto che dovrebbe esserci sinergia tra i musei. In Italia esistono più di 400 musei e pochi sono realmente visitati e conosciuti in Italia e all'estero.   


In altre parole ... La Villa del Casale di Piazza Armerina ed il museo di Aidone sono a meno di 9 Km. Nessuno conosce Aidone ... in troppo pochi, ma in molti, conoscono la meravigliosa "Villa del Casale" ... non avrebbe più senso creare un polo archeologico? ...  Fare sinergia? .... Integrare il museo nel complesso della Villa del Casale ... ? Insomma fare in modo che con gli sforzi economici e di comunicazione di queste realtà possano aumentare i visitatori della Sicilia.  Oggi che tutti parlano del museo di Aidone, nessuno fa riferimento a Piazza Armerina, quindi lo dico io!

 Villa del Casale di Piazza Armerina

martedì 26 gennaio 2016

La campagna "Tous Mecenes" del Louvre

Nel mio blog ho già parlato di crowfunding. Oggi invece ne parlerò raccontandoVi campagna “Tous Mecenes” del Louvre, finalizzata all’acquisto del quadro “Le tre grazie” di Cranach .


Il collezionista richiedeva 4 milioni di euro, il Museo ne aveva a disposizione solamente 3 e gli amministratori hanno quindi deciso di lanciare un’iniziativa di crowdfunding al fine di raccoglierne la cifra mancante.
Per la campagna, iniziata il 13 novembre del 2010,  gli interessati potevano fare una promessa di donazione, che sarebbe stata realmente addebitata solo una volta constatato il raggiungimento della somma di denaro necessaria all’acquisto dell’opera.
Alla campagna hanno partecipato + di 7000 donatori, che sono stati ricompensati dal Louvre con l’inserimento del proprio nome all’interno della lista dei mecenati del museo.

In un mese è stato raccolto 1 milione e 200 mila euro.

giovedì 21 gennaio 2016

Herculaneum Conservation Project

Nel 2000 le condizioni di Ercolano vengono definite  ad un convengno internazionale “l’area archeologica in peggior stato conservativo tra quelle non interessate da una guerra civile”. La pioggia penetra nelle fondamenta, l’umidità si mangia e corrode gli affreschi e i muri … più della metà degli scavi è chiusa.
La mattina del 29 giugno del 2000 arriva ad Ercolano il professor David W.Packard, figlio di uno dei fondatori della Hewlett Packard, professore di filologia dell’Ucla e filantropo che dichiara di voler finanziare il recupero dell’area archeologica.


Viene quindi creato Herculaneum Conservation Project e il degrado rallenta. La svolta è nel 2004 quando viene firmato un vero e proprio contratto di sponsorizzazione. Ad oggi Packard ha investito negli scavi + di 20 milioni di euro … sono stati sostituiti tutti i tetti e recuperati più del 70% degli scavi, strutturato un percorso sensoriale … ed è in previsione la costruzione di un nuovo museo progettato da Renzo Piano.

martedì 19 gennaio 2016

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell'economia mondiale

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell’economia mondiale, in media del 5% l’anno. La OMT sostiene che nel 2030 il numero delle persone che viaggeranno saranno 2 miliardi, pari al doppio di quelli attuali … forse numeri eccessivi, ma per crederci basta pensare che 60 anni fa i turisti internazionali erano quaranta volte meno degli attuali. 
Consideriamo solo i BRIC (BRASILE , RUSSIA, INDIA e CINA) che anche se non se la passano troppo bene in questi giorni, possono oggi considerarsi da paesi emergenti a paesi emersi … nel 2013 dai loro aeroporti sono decollati 128 millioni di turisti … oggi i cittadini  dei BRIC hanno quasi il doppio dei soldi che avevano 10 anni fa, come sarà quindi il loro potere d’acquisto nel 2030? In quanti partiranno dai loro aeroporti?
A questo proposito, proprio alla luce di questi dati, è notizia di questi giorni che dal monitoraggio dell’appeal finanziario condotto da KFinance, partner equity di Borsa Italiana, vede il settore turistico conquistare il primo posto, davanti addirittura a salute e automobile.


La cruda verità è che il turismo va veloce, più veloce dell’economia globale, gli arrivi aumentano anche da noi, ma se gli altri corrono noi in Italia andiamo a zonzo senza strategia. La verità è che proporzionalmente agli indici di mercato fino al 2014 abbiamo avuto un crollo generalizzato dei pernottamenti senza essere stati capaci di recuperarli in giro per il mondo e che quindi solo nel ultimo anno siamo stati in linea con gli altri paesi.
L’Italia nel 2015 è andata invece bene turisticamente … si parla di un incremento del 10%, ma questi risultati eccezionali da che cosa sono stati determinati?

- Terrorismo internazionale e quindi crisi Egitto e Tunisia.
- Valorizzazione del dollaro che ha reso + competitiva Europa.
- Effetto EXPO.
- Problemi Grecia … che è cresciuta in ogni caso + dell’Italia
- Recupero di quanto non fatto negli ultimi anni

Benissimo ma sono praticamente tutti fattori eccezionali e difficilmente ripetibili.

Il brand Italia è in calo. Tra il 2004 e il 2014 siamo passati dal primo al 18° posto (superati da Francia, Germania, Finlnadia e Singapore) nel Country Brand Index … ma a quanto pare nelle intenzioni di viaggio rimaniamo sempre tra i primi al mondo; malgrado questo non ce la facciamo a stare allineati con i nostri competitor.   
Il turismo in Italia è già un’industria nazionale. Vale 160 miliardi di euro, il 10% del nostro PIL e copre + del 11% della nostra forza lavoro.


La verità è però che questi dati sono parziali in quanto il turismo è un fiume con un gran numero di affluenti : alberghi, ristoranti, musei, treni, aeroporti, negozi … e se in tutto il mondo hanno capito che lasciando fuori il pacchetto base, volo + hotel, nella spesa di un turista medio lo shopping vale il 40% del totale, in Italia sembra non essere ancora chiaro che uno straniero in Italia é allo stesso tempo + propenso verso i nostri prodotti e quindi tutto ciò impatta sull’export del paese.
In altre parole il turismo è un eccellente driver di sviluppo … non solo impatta sulle suddette attività in maniera diretta … ma con ogni probabilità i soldi incassati grazie al turismo sono anche solo in parte reinvestiti in tutti i settori … quindi impatta sull’economia intera.
… quindi se é un fatto che il turismo in Italia è cresciuto del 10% nel 2015 … è veramente difficile pensare che i risultati positivi del PIL Italiano 2015 (+0,7% - +1%) siano forse associabili anche ai risultati turistici. 
Insomma sono veramente tanti i dati, i fatti, i numeri che dovrebbero cambiare la propensione verso questo settore in Italia … possibile che sia arrivato il momento di capire che il turismo italiano ha i numeri di un’industria e quindi che debba essere trattata politicamente, professionalmente, strategicamente e in termini di sviluppo come la nostra industria trainante?

mercoledì 13 gennaio 2016

Destagionalizzazione ...

Oggi in Italia, per effetto della concentrazione delle chiusure scolastiche e delle ferie  (negli altri paesi non è così), gli Italiani vanno in vacanza nel 80% - 85% solo in Estate (40-45% Agosto, 10%-15% Luglio, 10% Giugno e 10% Luglio). Ciò riduce la competizione tra albergatori e riduce i conseguenti investimenti.
Un hotel ha utili se è pieno al 50% . Se è a gestione famigliare deve avere almeno il 30% di riempimento … se è al di sotto di queste percentuali un hotel perde sicuramente soldi.
Se un hotel è pieno solo in certi periodi … in questi periodi un hotel è + caro. E’ normale deve recuperare quanto ha perso negli altri periodi.
Se un hotel è pieno solo in certi periodi, che sono gli stessi dei suoi competitor, non ha interesse a investire nella sua struttura, in quanto si riempie solo in quei periodi a prescindere dal suo valore competitivo.
Siete mai entrati in un ristorante, un bar, un cinema vuoto e Vi siete domandati se quel locale si pagava la serata o se era meglio che rimanesse chiuso? La risposta è che probabilmente quella serata non se la paga … ma se rimane chiuso tutte le sere che non si paga difficilmente si riempirà  le serate buone … in quanto in pochissimi saranno a conoscenza del suo locale.

Alla luce di questa semplicistica spiegazione capirete che destagionalizzare è importante :

               Aumenta investimenti …
               Aumenta competitività 
               Aumenta ricettibilità
               Continuità di servizio




Da quando faccio questo lavoro mi sento dire che un hotel per destagionalizzare deve puntare sui mercati esteri … ma la cruda verità è che per proporsi sui mercati esteri è necessario essere competitivi … avere certi standard qualitativi che si realizzano se stai destagionalizzando. "E' un gatto che si mangia la coda"? 
Ma il vero problema è invece un altro.  Ipotiziamo pertanto che l’imprenditore alberghiero abbia investito (fatto)…. sia commercialmente bravissimo e si sia quindi posizionato sul mercato estero (fatto) … abbia prenotazioni di interi pulmann di stranieri per il suo hotel (fatto), ma ristoranti, locali, bar,  musei, teatri, cinema e negozi sono tutti chiusi (successo) …. quale sarà il valore del suo investimento. In altre parole anche se gli stranieri bastassero a raggiungere i riempimenti del 50% - 30% necessari a soddisfare i budget di destagionalizzazione (fatto di per sé già molto difficile), questi non basterebbero mai per sostenere l’economia della località turistica e questo investimento sarebbe pertanto annullato dall’insoddisfazione del cliente e dalla frustrazione di non avere portato ricchezza ai concittadini.

Alla luce di questi ragionamenti a cui la maggior parte delle destinazioni si sono già adeguati la destagionalizzazione deve partire dal mercato interno … in quanto quello è imprescindibile per la creazione di uno “zoccolo duro” di presenze sufficiente a garantire l’apertura delle attività locali, la loro redditività e quella dei propri alberghi.
Destagionalizzare non significa aumentare le vacanze degli Italiani, bensì gestirle in maniera strategica.
Il Black Out di Agosto non è più giustificato. Certe attività devono garantire una continuità di servizio e di produzione ... forse che questo farebbe bene anche a creare nuova occupazione?
Le vacanze estive scolastiche di tre mesi, che tanto complicano la logistica e i budget delle famiglie, dovrebbero gradualmente ridursi, ciò permetterebbe di recuperare dei giorni di vacanza da distribuire nel resto del anno.
Se ridurre i tre mesi dovesse trovare delle resistenze in ogni caso sarebbe bene differenziarle in maniera locale.
Ipotiziamo pertanto di ridurle di 15 giorni e differenziarle tra Sud ( 1 giugno – 15 agosto) – Nord (15 giugno – 30 agosto) – Centro (1 luglio – 15 settembre)  … (I miei sono chiaramente solo degli esempi senza base analitica).
E’ evidente che malgrado la riduzione di 15 giorni Vi sarebbe maggiore copertura stagionale!
Vi siete poi mai domandati come mai in molti paesi quando c’è una festività che cade in un week end si aggiunge sempre il lunedi o il venerdi senza affidarsi alla casualità del calendario … o come mai il giorno del ringraziamento negli Stati Uniti cade sempre ultimo giovedi di novembre (permettendo così il ponte e il Black Friday).
Non pensate che i 15 giorni recuperati dalle vacanze Estive potrebbero essere ridistribuiti creando più ponti e festività funzionali alla destagionalizzazione di corto raggio.
Al sud si potrebbe festeggiare lo sbarco dei Mille (11 maggio), al nord le 5 giornate di Milano (18 – 22 marzo)  e al centro l’incontro di Teano (26 ottobre) … (anche questi sono chiaramente solo degli esempi senza base analitica) e questi nuovi ponti potrebbero coincidere o essere a ridosso delle periodi di vacanza degli stranieri.


Insomma questi sono esempi semplicistici e al limite della provocazione (in quanto pensati in questa mezz’ora). Danno però l’idea di cosa si potrebbe fare per allungare le stagionalità delle località turistiche … il fatto per me prioritario é che in ogni caso rimango convinto che se tutto fosse gestito con una logica e finalità strategica si potrebbe migliorare qualitativamente e quantitativamente l’intera offerta turistica italiana, migliorando i risultati di questo settore che già di per sé rappresenta il 10% del PIL ..... e il cui indotto è incalcolabile e probabilmente solo parzialmente sfruttato sia in termini di shopping locale che di export.