martedì 19 gennaio 2016

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell'economia mondiale

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell’economia mondiale, in media del 5% l’anno. La OMT sostiene che nel 2030 il numero delle persone che viaggeranno saranno 2 miliardi, pari al doppio di quelli attuali … forse numeri eccessivi, ma per crederci basta pensare che 60 anni fa i turisti internazionali erano quaranta volte meno degli attuali. 
Consideriamo solo i BRIC (BRASILE , RUSSIA, INDIA e CINA) che anche se non se la passano troppo bene in questi giorni, possono oggi considerarsi da paesi emergenti a paesi emersi … nel 2013 dai loro aeroporti sono decollati 128 millioni di turisti … oggi i cittadini  dei BRIC hanno quasi il doppio dei soldi che avevano 10 anni fa, come sarà quindi il loro potere d’acquisto nel 2030? In quanti partiranno dai loro aeroporti?
A questo proposito, proprio alla luce di questi dati, è notizia di questi giorni che dal monitoraggio dell’appeal finanziario condotto da KFinance, partner equity di Borsa Italiana, vede il settore turistico conquistare il primo posto, davanti addirittura a salute e automobile.


La cruda verità è che il turismo va veloce, più veloce dell’economia globale, gli arrivi aumentano anche da noi, ma se gli altri corrono noi in Italia andiamo a zonzo senza strategia. La verità è che proporzionalmente agli indici di mercato fino al 2014 abbiamo avuto un crollo generalizzato dei pernottamenti senza essere stati capaci di recuperarli in giro per il mondo e che quindi solo nel ultimo anno siamo stati in linea con gli altri paesi.
L’Italia nel 2015 è andata invece bene turisticamente … si parla di un incremento del 10%, ma questi risultati eccezionali da che cosa sono stati determinati?

- Terrorismo internazionale e quindi crisi Egitto e Tunisia.
- Valorizzazione del dollaro che ha reso + competitiva Europa.
- Effetto EXPO.
- Problemi Grecia … che è cresciuta in ogni caso + dell’Italia
- Recupero di quanto non fatto negli ultimi anni

Benissimo ma sono praticamente tutti fattori eccezionali e difficilmente ripetibili.

Il brand Italia è in calo. Tra il 2004 e il 2014 siamo passati dal primo al 18° posto (superati da Francia, Germania, Finlnadia e Singapore) nel Country Brand Index … ma a quanto pare nelle intenzioni di viaggio rimaniamo sempre tra i primi al mondo; malgrado questo non ce la facciamo a stare allineati con i nostri competitor.   
Il turismo in Italia è già un’industria nazionale. Vale 160 miliardi di euro, il 10% del nostro PIL e copre + del 11% della nostra forza lavoro.


La verità è però che questi dati sono parziali in quanto il turismo è un fiume con un gran numero di affluenti : alberghi, ristoranti, musei, treni, aeroporti, negozi … e se in tutto il mondo hanno capito che lasciando fuori il pacchetto base, volo + hotel, nella spesa di un turista medio lo shopping vale il 40% del totale, in Italia sembra non essere ancora chiaro che uno straniero in Italia é allo stesso tempo + propenso verso i nostri prodotti e quindi tutto ciò impatta sull’export del paese.
In altre parole il turismo è un eccellente driver di sviluppo … non solo impatta sulle suddette attività in maniera diretta … ma con ogni probabilità i soldi incassati grazie al turismo sono anche solo in parte reinvestiti in tutti i settori … quindi impatta sull’economia intera.
… quindi se é un fatto che il turismo in Italia è cresciuto del 10% nel 2015 … è veramente difficile pensare che i risultati positivi del PIL Italiano 2015 (+0,7% - +1%) siano forse associabili anche ai risultati turistici. 
Insomma sono veramente tanti i dati, i fatti, i numeri che dovrebbero cambiare la propensione verso questo settore in Italia … possibile che sia arrivato il momento di capire che il turismo italiano ha i numeri di un’industria e quindi che debba essere trattata politicamente, professionalmente, strategicamente e in termini di sviluppo come la nostra industria trainante?

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