lunedì 15 ottobre 2012

White SEO e Black SEO


I geek (smanettoni) hanno sempre amato guerre stellari e proprio dalla mitica saga nasce la connotazione black e white applicata alle tecniche di SEO.

Il termine black Seo è stato sempre associato a coloro che ai primordi del web  inserivano parole a sfondo sessuale, molto ricercate on line, per fare in modo che gli utenti si collegassero ad un certo sito non attinente … oggi i black seo e le loro tecniche si sono evolute.
Nel mondo del seo sempre più spesso si sente quindi parlare di due differenti scuole di pensiero che utilizzano tecniche SEO diverse denominate appunto White Hat SEO e Black Hat SEO. Il fine è lo stesso, indicizzare un sito web, ma cambiano i mezzi, i primi utilizzano tecniche seo “pulite”, si prendono amorevolmente cura del sito internet e lo crescono sano come un dolce bebè; i secondi non amano perdere tempo e aspettare così ricorrono ad espedienti non del tutto puliti per accellerare i tempi di indicizzazione.


WHITE SEO :
  •               Ricerca e analisi keywords
  •               Ottimizzazione dei contenuti
  •               Link da Wiki
  •               Article marketing di qualità
  •               Inclusione manuale in directory
  •               PPC mirato all’aumento naturale delle visite
  •               Post e commenti su forum e blog a tema
  •               Incremento naturale di utenza sui profili social


BLACK SEO
  •               Ricorso a script automatizzanti
  •               Cloaking
  •               Commenti o post su blog farm
  •               Inserimento in directory farm
  •               Link spamming e backlinks 
  •               Keyword stuffing
  •               Generazione automatica di contenuti
  •               Acquisto visite
  •               Acquisto “utenti” su profili social


In altre parole il White SEO si concentra a migliorare l’indicizzazione dei siti web in modo costruttiva; migliorando l’usabilità, la velocità di navigazione, cura dei contenuti e accurata attenzione alla selezione delle parole chiave; ma quando si esagera nell’ottimizzazione, ottenendo posizioni migliori facendo troppo leva su "trucchi" che non rispettano le regole di Google, tecniche come per esempio; keywords stuffing (utilizzo di testo nascosto e parole chiave per manipolare gli algoritmi di Google ) o link spamming (costruzione di link nei contenuti senza preoccuparsi se sono link utili e sensati nel contesto) si entra nella sfera del Black SEO. Ovviamente ci sono poi da ricordare anche i Gray SEO, coloro che prendono ciò di cui hanno bisogno da ciascuna delle due categorie cercando di mantenersi neutrali.


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