Google Panda è stato lanciato per la prima volta a febbraio 2011 in USA ed esteso al resto del mondo, inclusa l’Italia (sono interessate tutte le lingue, tranne giapponese, cinese e coreano), nel mese di agosto. Il lancio fatto solo sul inglese ha avuto come prima conseguenza una rivoluzione nei risultati di ricerca in google.com, cambiando circa il 20% delle posizioni secondo Google; alcuni siti web americani che vivevano di traffico naturale hanno perso in pochi giorni il 50% di traffico a causa di una perdita secca del ranking.
Panda è una vera e propria rivoluzione in
quanto introduce in primo luogo la valutazione della qualità di un sito in modo
algoritmico, in secondo luogo Google per la prima volta, ha condotto una
ricerca sul consumatore e incorporato il parere umano nel suo meccanismo di
calcolo algoritmico. Panda sembra quindi essere concentrato principalmente nel
premiare l’unicità dei contenuti e la qualità dei contenuti e la qualità dell’esperienza
di navigazione per gli utenti. In altre parole l’obiettivo di google è dare
agli utenti dei risultati di alta qualità alle interrogazioni, riducendo il
numero di siti con contenuti di bassa qualità nelle prime posizioni delle
classifiche. Questo perché esistono siti che vivono di traffico naturale
attraverso il riciclo e ottimizzazione dei contenuti altrui finalizzato soltanto
a guadagnare ranking e ricavare soldi dal traffico web.
Con l’avvento del nuovo algoritmo Panda e
delle nuove regole impostate da Google, la vita degli esperti SEO (Search
Engine Optimization), ovvero coloro che trascorrono la propria esistenza a
cercare nuovi metodi per trascinare gli utenti di Google sui siti web, si è
fatta sempre più dura. La lotta per accaparrarsi traffico dal motore di ricerca
ha generato un vero e proprio mercato, che nella storia ha avuto diverse
evoluzioni, a partire dalla nascita dei cosiddetti “contenutifici” ovvero quei
siti in cui i contenuti erano prodotti a peso, con il solo intento di
sviluppare pagine viste ed introiti pubblicitari, senza minimamente curarsi
della qualità dei contenuti, spesso usando algoritmi automatici per generare
pagine piene di parole chiave.
Google è però diventato sempre più
“intelligente”, generando una vera e propria rincorsa tra gatto e topo, con gli
esperti SEO ad inventare nuovi trucchi e Google a trovare nuove contromosse. Il
SEO è considerato una vera e propria scienza, che parte da numerosi assunti
circa le modalità con cui realizzare un sito web ed i suoi contenuti. Google
nel frattempo ha rafforzato sempre di più il suo “Team Antispam”, ovvero un
dipartimento dedicato esclusivamente a controbattere colpo su colpo a coloro
che puntavano a generare traffico puntando esclusivamente sulla tecnologia e
non sulla qualità editoriale.
Google quindi punta ormai esclusivamente
sulla qualità intrinseca del contenuto e non su come è realizzato il codice
HTML che lo contiene. Sembrerebbe, quindi, che Google cominci a fregarsene
della forma e vada alla sostanza, con obiettivo di fare trovare i buoni
contenuti a chi li cerca. Unica preoccupazione sarebbe scrivere ottimi
contenuti, accessibili, interessanti, con buoni titoli. Ma non ci sarà più
alcun premio per chi segue regole SEO dei manuali o cerca trucchi tecnologici.
Se pertanto avete un blog o se siete
un’azienda che sta per stanziare un budget per pagare costosi esperti SEO,
forse è il caso di pensarci bene e magari spendere più tempo e soldi per
produrre ottimi contenuti.
Resta il fatto che Google sta, di nuovo,
cambiando il paradigma. Ma se ci pensate, in tutta questa storia c’è una
coerenza di fondo: il più grande sito oggi al mondo non ha mai avuto bisogno
del SEO per farsi trovare. Si chiama, appunto, Google.
In sintesi Google Panda segna un nuovo
corso nel modo di aggiornare l’algoritmo; se google continua a lavorare in
questo senso, la voce dell’utente sarà ulteriormente integrata nel meccanismo
di ricerca e l’algoritmo premierà i siti di qualità più attivi dal punto di
vista social. Molte secondo me sono le domande da porsi.
Il web si sta effettivamente democrartizzando?
E' propaganda pro-google? Non c'è da verificarlo osservando andamento dei nostri siti!
E' una reazione al crescente strapotere di facebook?
Il consum-attore regna sovrano anche sul web?
Che futuro ha il SEO?
Sono solo alcune ..
Il web si sta effettivamente democrartizzando?
E' propaganda pro-google? Non c'è da verificarlo osservando andamento dei nostri siti!
E' una reazione al crescente strapotere di facebook?
Il consum-attore regna sovrano anche sul web?
Che futuro ha il SEO?
Sono solo alcune ..
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