lunedì 30 settembre 2013

Il carrello è importante


Il carrello in un sito di e-commerce è un elemento fondamentale per trasformare le visite in vendite. Un carrello poco chiaro, nascosto e non funzionante spinge via gli utenti da un sito ecommerce (e probabilmente li spedisce da un concorrente).
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Il carrello ha due funzioni:
  • Portare l’utente verso la finalizzazione dell’acquisto;
  • Portare l’utente ad acquistare altri prodotti, approfondendo la navigazione del sito.
La maggior parte degli e-commerce non fa nessuna di queste due cose, nel senso che si limita a informare, a volte in maniera neanche troppo evidente, che un prodotto è stato aggiunto al carrello, non suggerendo passi logici successivi da fare. Come accade spesso nel settore degli e-commerce bisogna prendere esempio da Amazon, che ha un carrello praticamente perfetto. Quando si clicca sul pulsante Aggiungi al carrello si va in una pagina intermedia  dove ci sono:
  • Disclaimer chiaro e grande che informa che il prodotto è stato aggiunto al carrello.  Sotto appare l’articolo aggiunto e subito a destra il subtotale, con due opzioni tra cui scegliere, la modifica del carrello o la conclusione dell’acquisto.
Una selezione di prodotti che possono essere accoppiati con l’articolo scelto, nel caso nell’immagine una serie di accessori utili per il Kindle.

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Ecommerce globale ha superato i 1000 miliardi

Il valore dell’eCommerce b2c a livello globale ha superato per la prima volta il tetto dei mille miliardi di dollari, mentre in Italia si prevede un trend di crescita di quasi il 20% annuo con una previsione di fatturato stimato al 2016 di circa 20 miliardi di euro.
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E’ quanto emerso al Convegno di Poste Italiane sulle iniziative e gli strumenti per promuovere l’export del Made in Italy tramite i canali digitali, in particolare le strategie e i servizi dedicati ai mercati Olanda, Cina e Russia. L’evento è stato organizzato con Unindustria Treviso in collaborazione con Confindustria Padova e Confindustria Vicenza.
Le aziende italiane presenti sul canale online sono più competitive nel panorama internazionale e presentano una crescita dell’export di tre volte superiore rispetto alle aziende che operano unicamente offline. L’eCommerce, pertanto, rappresenta una grande opportunità per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Alcuni mercati esteri si caratterizzano per una domanda in fortissima crescita di prodotti italiani, in particolar modo del settore manifatturiero – abbigliamento, calzature, pelletteria, arredamento – e agroalimentare, ma sono tuttavia caratterizzati da difficoltà di natura doganale, valutaria e logistica per le aziende italiane che desiderano approcciarli.

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mercoledì 25 settembre 2013

Ecommerce : soluzione anti - crisi


Le vendite tradizionali sono in calo in quasi tutti i settori. Colpa di una crisi che ormai da diversi anni ha colpito il nostro Paese e che, a dispetto della continua rassicurazione circa una imminente fuoriuscita, continua a mietere vittime. Da una recente analisi di Netcomm-School of management del Politecnico di Milano, però, sembra chenell’ultimo anno le vendite di prodotti e servizi via Internet siano cresciuti del 19% e si stima che nel corso del 2013 gli italiani spendano 11,2 miliardi di euro contro i 9,6 miliardi del 2012.
E’ importante, quindi, curare attentamente le vendite online prevedendo un budget destinato alla realizzazione di  contenuti di qualità per il web potrebbe rappresentare un’interessante leva per la crescita di quelle aziende che operano in una nicchia di mercato e che offrono prodotti innovativi o servizi ad alto valore aggiunto.
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In Europa il 10% del totale delle vendite avviene tramite canali online. In Italia, purtroppo, le vendite online sono ferme al 3%. E’ sufficiente questo confronto a rappresentare il potenziale sviluppo che Internet può offrire nei prossimi anni alle imprese italiane.
La soluzione, quindi, può arrivare da blogger, attori principali nel settore del web marketing. Si tratta di persone in grado di creare rumore intorno ad un brand, ad una marca o ad un prodotto e, quindi, agevolare l’incontro tra venditore e compratore. Un’attività di web marketing particolarmente efficace che permette di trasmettere un messaggio a migliaia di persone e aumentare il trust fra consumatore e venditore.

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Ecommerce e prodotti di bellezza

Sempre piu’ belli grazie all’E-commerce. A raccontare come la ricerca e l’acquisto dei prodotti di bellezza e cosmesi passi sempre piu’ spesso dal canale online sono gli ultimi dati della ricerca ”Il Futuro del Commercio”, commissionata da eBay al Politecnico di Milano, al consorzio NetComm e a HumanHigway. I ricercatori hanno studiato i comportamenti degli utenti prima dell’acquisto sia on line che offline, per capire come venga influenzata la scelta, quanto contino i commenti e le opinioni lette su internet, quanto sia determinante la pubblicita’. Sul fronte dei touch point utilizzati prima di perfezionare l’acquisto online di un prodotto di Bellezza, gli utenti consultano nell’ordine: il sito web della marca di riferimento (24,6%), eBay o un altro sito di annunci nel 20,2% dei casi, mentre il 19,2% utilizza siti comparatori. Ma Internet ha un peso molto importante anche nell’acquisto offline: si consulta, si fanno ricerche e anche in questo caso la scelta finale viene influenzata dal web.
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Prima di perfezionare un acquisto ”tradizionale”, nel negozio, il 16,9% di quanti acquisteranno poi un prodotto di bellezza consulta il sito della marca di riferimento, il 16,3% si rivolge a siti specializzati sul prodotto, il 13,3% utilizza un portale comparatore mentre il 4,4% va su siti di annunci. L’acquisto tradizionale si conferma quindi piu’ mirato e meno incline al confronto tra prodotti diversi. I social, i forum e i commenti letti sul web giocano un ruolo fondamentale: chi acquista online prodotti di Bellezza legge per il 34,4% commenti e valutazioni di altre persone sul prodotto di riferimento, per il 24,4% chiede agli amici parlandoci di persona o per telefono, mentre per il 18,2% consulta forum e blog dedicati a quel tipo di prodotti. Facebook e Twitter vengono utilizzati dall11,8% delle persone. Nell’acquisto offline la percentuale di quanti si rivolgono al web e’ piu’ variegata: il 13,7% legge commenti e valutazioni di altri sul prodotto, l’8,7 % chiede agli amici parlandoci di persona o per telefono, mentre appena il 7,5% usa i socialnetwork per cercare informazioni. Nel settore della bellezza i grandi media (radio o tv) contano pochissimo e si tende a farsi un’idea personale basata su quanto si trova online o sul passaparola.
Nel percorso di acquisto online, infatti, il 23,3% non ha chiesto ne’ ricevuto consigli (non e’ quindi stato influenzato dai mezzi tradizionali di comunicazione), l’8,2% e’ andato di persona in negozio per vedere il prodotto e ricevere informazioni, mentre il 7,2% ha letto articoli su giornali o riviste. Solo il 6,4% si e’ ricordato di alcune pubblicita’. Da sottolineare come nessuno abbia scelto prodotti di bellezza dopo essersi ricordato di servizi ascoltati in televisione o alla radio. Un ultimo punto riguarda i pagamenti: i prodotti di bellezza su internet vengono acquistati prevalentemente con PayPal: 43,9%, segue l’utilizzo della carta prepagata sul sito (27%) e i contanti (quindi al ricevimento dell’ordine, 11%).

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lunedì 23 settembre 2013

Oltremare-Caleidoscopio: gli impegni del Gruppo per le adv


È un bilancio positivo quello del secondo quadrimestre di Oltremare–Caleidoscopio, che rinnova gli impegni a favore della distribuzione.
Il Gruppo archivia il periodo con un incremento di passeggeri del 52 per cento rispetto agli stessi quattro mesi del 2012 e con un fatturato in linea con lo scorso esercizio. 

"Il 2013 è un anno caratterizzato da diverse novità e investimenti - illustra il responsabile marketing Luca Adami -. Il lancio del Travelab 2.0 per i viaggi su misura, della rivista Viaggi 3.0, del catalogo Dreams, dei siti vetrina, della linea Sailing life e del motore hotel Travelab Easy". 

Intanto Oltremare–Caleidoscopio è al lavoro su eventi dedicati al trade e sulla ricerca di figure commerciali ad hoc, come parte degli investimenti pianificati per l’inverno 2013/2014, stagione che vedrà i Caraibi al centro delle strategie. "Vogliamo far conoscere alle agenzie - sottolinea Adami - tutti gli strumenti logistici e di prodotto".

Oltremare–Caleidoscopio investe sul Nord Italia: prima volta a NoFrills


20/09/2013 - 17:22

Il gruppo chiude il secondo quadrimestre 2013 attestandosi sugli stessi numeri di fatturato del 2012, ma con un incremento di passeggeri del 52%

Il Gruppo Oltremare–Caleidoscopio chiude il secondo quadrimestre 2013 attestandosi sugli stessi numeri di fatturato del 2012, ma con un incremento di passeggeri del 52%. Anomalia statistica determinata da una maggiore competitività, dalla tendenza del mercato a vendere singoli servizi e dal successo del motore hotel Travelab Easy, motiva il gruppo in una nota, che conferma la volontà di investire sul mercato del Nord Italia, partecipando alla sua prima edizione di NoFrills 2013. La scelta di partecipare in maniera congiunta al Caribbean Tourism Organisationnasce dal posizionamento storico sulle Americhe ed in particolare sull’area Caraibi, e pertanto dalla volontà di proporsi alle agenzie sempre più come uno specialista di prodotto.
“Il 2013 è stato un anno caratterizzato da molte novità e investimenti, tra cui il nuovo Travelab 2.0 per creare viaggi su misura, la rivista tablet Viaggi 3.0, il nuovo catalogo emozionale Dreams, i nuovi siti vetrina www.caleidoscopioviaggi.com - www.oltremareviaggi.com, la linea di prodotto dedicata alle barche Sailing life e il motore hotel Travelab Easy. Gli eventi dedicati al trade, la ricerca di figure commerciali sono solo alcuni degli investimenti che stiamo pianificando per l’inverno 2013 – 2014 per far conoscere tutti questi e altri nuovi strumenti logistici e di prodotto alle agenzie”, dichiara il responsabile marketing Luca Adami. Durante NoFrills,venerdì 27 settembre, alle ore 11,15 presso la Sala Blu ci sarà la presentazione dal titolo “Caleidoscopio dinamizza i Caraibi con Travelab”, a cura di Stefano Uva e Luca Adami, che illustreranno la programmazione caraibica del tour operator e dell’utilizzo del sistema Travelab, il nuovo web-booking del Gruppo Oltremare destinato a velocizzare e rendere sempre più efficiente e tailor-made la costruzione di pacchetti turistici. 

domenica 22 settembre 2013

La Ville Lumière ospiterà la 10ª edizione di E-Commerce Paris.


La Ville Lumière ospiterà nei prossimi giorni, dal 24 al 26 settembre , la 10ª edizione di E-Commerce Paris, fiera con 550 protagonisti europei della vendita on line e 30 mila visitatori previsti. Circa 500 oratori si succederanno sul palco nelle 14 sale conferenze, toccando tutti gli argomenti legati all’e-commerce.
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venerdì 20 settembre 2013

Social media e aziende

Valorizzazione del brand, potenziamento della comunicazione e creazione di una community: sono questi gli esiti che gli utenti di Internet si attendono dall'uso dei social media. Sono alcuni dei risultati emersi dallo studio «Social Media Effectivess Use Assessment», condotto da Andrea Albanese, docente del modulo Corporate per il master in Social Networks Influence Design del Politecnico di Milano, su un campione di oltre 3.500 utenti distribuiti in 2.800 aziende diverse non lasciano dubbi.

Il 6,8% del campione dichiara di avere un team dedicato alle attività social, mentre il 29,3% sostiene di disporre di risorse dedicate alle attività dei social media e il 18,3% dichiara che più persone lavorano a tempo parziale per i social; il 14,8% si fa invece supportare da agenzie esterne e il 18,50% si affida a persone che autonomamente supportano l'azienda in questo tipo di attività. Il 35,9%, infine, dichiara di trovarsi ancora in una fase di studio. Per quanto concerne il gradimento, l'utilizzo e l'investimento in marketing sui social media, Youtube guida la classifica di quelli più graditi, seguito da Linkedln, Twitter e Facebook, anche se – tuttavia – rispetto ad anni fa, stanno utilizzando sempre più social network per tipi di comunicazione mirate a pubblici particolari o locali, come Slide Share, Pinterest, Facebook, Slideshare, Pinterest Google+, Flickr, Foursquare e Viadeo. Facebook, Linkedin e Youtube vengono usati per scopi personali rispettivamente dall'80,52%, dal 67,12% e dal 56,84% del campione. Uso aziendale: pari al 67,60%, 48,61% e 52,60%. E il budget per il marketing? Su facebook (25,97%), in You Tube (9,93%) e Twitter (7,47%).

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mercoledì 18 settembre 2013

Ecommerce ed email marketing

Il 20% degli utenti Internet italiani consulta ogni giorno la propria casella di posta dallo smartphone, l’8% da tablet. L’email si conferma uno strumento importante per sollecitare i consumatori all’acquisto, sia online che nei punti vendita: quasi la metà delle persone iscritte a newsletter promozionali, infatti, acquista in negozio dopo aver ricevuto un’offerta nella propria casella di posta elettronica, mentre uno su cinque acquista online seguendo un link presente in newsletter.
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È quanto emerge dall’Email Marketing Report, il secondo capitolo dell’European Digital Behaviour Study 2013 realizzato da ContactLab, dedicato all’utilizzo della posta elettronica in Italia e altri 4 paesi europei, con un particolare focus su atteggiamenti e abitudini legate a newsletter ed email promozionali. Il dato che rileva che un online shopper su cinque acquista cliccando sulle offerte segnalate in un’email conferma un trend consolidato, ma ancora più forte è lo stretto legame evidenziato dall’indagine di ContactLab tra ricezione di una newsletter e acquisto in negozio.
Dalla ricerca, condotta su un campione di 1000 utenti per ogni paese emerge quindi che il 20% degli utenti Internet italiani consulta ogni giorno la propria casella di posta dallo smartphone, l’8% da tablet: sono cifre in costante crescita,  che confermano un nuovo corso di abitudini tra la popolazione. Gli utenti, grazie ai dispositivi mobili, leggono le email ricevute in tempo reale. Un timing errato, un messaggio non ottimizzato e poco funzionale alla lettura e all’interazione da mobile rappresenta un rischio reale di perdita di opportunità di contatto e di vendita.
Gli utenti infatti si connettono con lo smartphone appena possono, più precisamente nei momenti cosiddetti interstiziali: in coda dal medico o in posta, sull’autobus, la sera davanti alla tv. Lo conferma una recentissima rilevazione fatta su oltre un miliardo di email spedite dalla piattaforma di ContactLab nel mese di agosto: quasi il 40% delle aperture è stato effettuato da mobile. Anche nel 2012, in estate, si era registrato un aumento delle aperture mobile rispetto a quelle desktop sul totale delle email inviate, ma il trend più significativo è quello che vede crescere costantemente dal 2011 la percentuale di utenti che aprono newsletter ed email promozionali inviate dai brand in mobilità.
L’email dunque si conferma priorità indiscussa durante la navigazione di ogni utente, italiano ed europeo. Gli italiani in particolar modo controllano le proprie caselle di posta (il 30% utilizza abitualmente più di tre indirizzi email, in Europa due) appena si connettono ad internet, ovunque si trovino. A casa (87%) o al lavoro (16%), da computer fisso o da mobile (28%), per motivi personali o lavorativi c’è il controllo della propria casella di posta. Subito dopo tra le attività più diffuse c’è la ricerca di informazioni (87%).
Gli italiani mostrano, più degli utenti Internet degli altri paesi, una spiccata predilezione per la webmail (60% di loro utilizza esclusivamente questa modalità di consultazione della propria casella di posta, a dispetto dei tradizionali programmi di posta desktop based).
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martedì 17 settembre 2013

Ecommerce e beni di lusso

Ecommerce e beni di lusso: in Italia il 98% dei luxury shoppers, naviga tutti i giorni in internet e usa più di tre dispositivi connessi (pc, smartphone e tablet).
Il 74% di questi usa almeno una fonte d’informazione online prima di arrivare all’acquisto vero e proprio e il 65% si rivolge ai motori di ricerca. Lo rivela la nuova indagine realizzata da Google in collaborazione con Ipsos sui luxury shoppers italiani e sullo ‘zero moment of truth’ (o zmot), ossia il fenomeno del fare ricerche online sui prodotti da comprare ancora prima di averli visti fisicamente nei negozi.
L’indagine è stata effettuata su un campione di 400 persone tra i 25 e i 65 anni, con un reddito familiare superiore ai 100 mila dollari, che hanno comprato almeno due prodotti di lusso negli ultimi due anni, il cui ultimo acquisto aveva un valore medio di 2.500 dollari.
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Secondo i risultati, gli acquirenti di prodotti di lusso in Italia sono uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni, con una situazione finanziaria realizzata autonomamente e una forte propensione per il digitale. Il 98% di chi acquista prodotti di lusso in Italia usa Internet tutti i giorni, il 75% possiede unosmartphone, il 61% un tablet e quasi tutti hanno un computer portatile, un pc o netbook. In pratica utilizza possiede 3,4 dispositivi digitali, rispetto alla media nazionale che si attesta sui 2 device per persona. I dispositivi più utilizzati per cercare informazioni online sono i pc (64%) seguiti dai tablet (35%) e dagli smartphone (34%). Grazie al multitasking, questi facoltosi shoppers non smettono mai di effettuare ricerche sul web: il 71% usa un dispositivo digitale mentre legge una rivista o guarda la Tv.
Gli acquirenti di prodotti di lusso preferiscono abbigliamento e accessori (18,4 acquisti medi negli ultimi due anni) a orologi e gioielli (6,3 acquisti medi negli ultimi due anni) anche se, in media spendono quattro volte tanto per orologi e gioielli (3.937 euro) rispetto ad abbigliamento e accessori (905 euro). Anche se Internet viene utilizzato principalmente per raccogliere informazioni prima dell’acquisto, il 7% degli italiani compra beni di lusso interamente online, un dato ancora contenuto eppure ben superiore rispetto ad altre categorie merceologiche come ad esempio il largo consumo.
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lunedì 16 settembre 2013

Italia : internet ha superato la TV come forma di intrattenimento

Gli italiani sono sempre più digitalizzati. A dirlo è il rapporto “State of the Media democracy” redatto dalla Deloitte e anticipato dal Corriere Economia. Lo studio, realizzato in dieci paesi, mostra come l’Italia sia uno dei principali fruitori di servizi online e illustra la propensione degli italiani ad utilizzare dispositivi mobili come notebook, tablet e smartphone. A risentire di questa tendenza è la televisione. Sei cittadini su dieci infatti preferiscono internet come forma di intrattenimento.
I dati - La ricerca è stata condotta su un campione di 2mila persone, con età compresa tra i 14 e i 75 anni, corrispondente per l’Italia a circa 47 milioni di persone. Il primo dato di rilievo emerso dallo studio della Deloitte riguarda la tipologia di dispositivi mobili utilizzati quotidianamente per svago o lavoro. L’85% del campione usa un computer portatile, il 72% uno smartphone e il 38% usa un tablet. Un altro dato che emerge dal report è quello relativo al cosiddetto “appetito digitale”: il 31% del campione utilizza tutti e tre questi strumenti, sono coloro che vengono definiti “onnivori digitali”. Questo dato ci posiziona prima di Stati Uniti (26%), Regno Unito (25%) e Germania (22%).
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Internet contro la tv - Per quanto riguarda l’intrattenimento, internet ha sorpassato la televisione che si attesta al 51% delle preferenze. Al terzo posto la lettura di libri, sia cartacei che ebook, che si ferma al 36%, seguita da quella dei quotidiani (32%).
La novità - Ma la scoperta della ricerca è il multitasking, ossia l’attitudine a svolgere più azioni contemporaneamente. Seduti davanti alla televisione agli italiani piace fare anche altro: navigare sul web, spedire messaggini, controllare la mail. Tutte azioni che implicano la presenza di un secondo schermo che diventa strumento di interazione con i social network.
L’ammodernamento della rete - Un altro aspetto indagato dal rapporto Deloitte è l’uso della banda larga. Il 67% del campione guarderebbe video online e contenuti in alta definizione se solo potesse aver un miglior accesso al web. C’è perciò una richiesta implicita di ammodernamento della rete e dei servizi, e metà degli intervistati sarebbe disposta a pagare di più per avere connessioni più veloci.

Barter

Il barter o, corporate barter o barter trading è una pratica commerciale praticata tra imprese per lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione. La parola dall’inglese si traduce letteralmente in  baratto. La caratteristica innovativa consiste nella multilateralità: la transazione commerciale non si limita a un mero scambio di merci o servizi di tipo bilaterale, bensì prevede l’assunzione di crediti, da parte di chi vende, e debiti, da parte di chi acquista, direttamente nei confronti del circuito, che possono essere saldati rispettivamente con l’acquisto e la vendita di beni e servizi nello stesso circuito in un tempo successivo.
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I circuiti di barter si sono sviluppati specie nel mondo anglosassone, tanto più efficienti quanto più allargati, a livello anche soltanto nazionale. Sono stati ampliamente utilizzati in particolari situazioni di crisi economica quali la crisi monetaria argentina, e per favorire la ripresa economica durante la crisi del ’29. Il network multisaler applica a diversi livelli il modello Barter.

Comportamenti d'acquisto nel settore tecnologico

Marketplace on line e siti comparatori, nell’ eCommerce sono questi gli strumenti più utilizzati da quanti acquistano Elettronica di consumo e Pc/Tablet. A dirlo è la ricerca sul Futuro del Commercio, commissionata da eBay al Politecnico di Milano, al Consorzio Netcomm e a Human Highway, vòlta a capire le tendenze del commercio online e offline.
Dai comportamenti che precedono l’acquisto fino ai metodi di pagamento, lo studio ha scandagliato le abitudini anche di quanti comprano nei negozi tradizionali ma consultano il web per reperire informazioni. E il panorama che emerge dalla ricerca conferma come il canale online sia sempre più irrinunciabile per quanti vogliano ampliare il proprio mercato potenziale, con il web divenuto ormai uno strumento capace di orientare le scelte.
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E i numeri parlano chiaro: Il 56% di quanti hanno poi acquistato online prodotti nell’ambito dell’Elettronica di consumo hanno consultato almeno una volta eBay o hanno visitato un sito comparatore e più in generale un portale di annunci, mentre solo il 34,2% si è rivolto almeno una volta ai siti della marca specifica.
Percentuali che si mantengono significative anche tra quanti hanno fatto acquisti nei negozi tradizionali ma hanno utilizzato il web per acquisire informazioni: il 41% ha visitato siti comparatori, il 30,9% ha utilizzato Google e il 19,3% siti di annunci. Solo il 34,6% ha consultato il portale della marca di riferimento.
Una dinamica molto simile si registra anche nel settore dei Pc/Tablet, dove i siti delle società produttrici sono stati consultati dal 36,1% degli acquirenti online che si sono rivolti invece per il 49,3% a siti comparatori, per il 37,7% a eBay o ad altri portali di annunci, utilizzando Google come touch point di ricerca nel 53,8% dei casi.
Nel commercio offline il panorama è più variegato ma conferma come strumenti indispensabili i siti comparatori (consultati dal 26,1% degli utenti), i portali delle marche di riferimento (24,6%), eBay o siti di annunci (20,2%), con Google che – in quanto motore di ricerca – fa registrare un 39,8% come touch point utilizzato prima dell’acquisto.
Interessanti anche i dati emersi sul fronte dei metodi di pagamento: gli utenti si fidano sempre più del web, tanto da perfezionare gli acquisti prima di ricevere materialmente il prodotto nella quasi totalità dei casi. Lo strumento più utilizzato è PayPal, con il 53,6% degli utenti che lo ha scelto per pagare prodotti di Elettronica di consumo e il 46% per saldare il conto di Pc o Tablet. In generale, il pagamento elettronico (anche con Carta di credito o prepagata) si impone rispetto al saldo cash o attraverso bonifico.

Revenue management

Per gestione dei ricavi (revenue management), si intende il sistema di gestione delle capacità disponibili (camere d’albergo, posti  nel trasporto aereo, libri, videogiochi, software ecc.) che ha come obiettivo la massimizzazione e l’ottimizzazione  del volume di affari. La tecnica di vendita che ne deriva consente di modificare i ricavi per unità sulla base del reale andamento della domanda, realizzando i maggiori ricavi e il più alto tasso di vendite possibile in ogni periodo dell’anno.
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Il revenue management è uno dei business model alla base della vendita multicanale, la cui applicazione è essenziale per superare il conflitto multicanale che queste tecniche se operate in maniera inesperta possono invece creare.