mercoledì 14 marzo 2012

Accuse a Apple per le condizioni dei lavoratori in Estremo Oriente

Non ha tardato ad arrivare una lettera di Tim Cook, amministratore delegato di Apple, per rispondere alle critiche: «Abbiamo a cuore ogni lavoratore nella nostra catena di rifornimento globale», scrive nel messaggio. E indica come «palesemente false» e «offensive» le accuse rivolte all'azienda per le condizioni di lavoro negli impianti in Estremo Oriente che producono hardware elettronico.

Tim Cook spiega nell'email i passi in avanti nella formazione ai lavoratori in modo che possano difendere sul posto i loro diritti e protestare contro «situazioni di lavoro rischiose» e «trattamenti scorretti». Inoltre rivendica che «più di un milione di persone sono state formate con il nostro programma». Inoltre annuncia ulteriori indagini per scavare più a fondo. A sollevare la discussione è stato un articolo del New York Times che analizza le condizioni degli impianti dei fornitori di Apple: rileva che più della metà hanno violato almeno un aspetto del codice di condotta e, in alcuni casi, hanno falsificato i registri e gestito in modo incauto sostanze nocive.

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