domenica 3 luglio 2011

Conversational Marketing


Ipotiziamo che la gente oggi ascolti meglio quando è coinvolta,  quando c’è uno spazio per fare sentire la propria opinione ed i propri suggerimenti. Ipotiziamo che tramite le nuove tecnologie la gente non solo abbia facoltà di farsele queste opinioni, ma anche di esprimerli questi suggerimenti e spesso sotto forma di critiche. Inizia a quel punto un processo di democratizzazione dei brand.
Il consumer diventa quindi un consum-attore, a volte protagonista.
La comunicazione passa da verticale ad orizzontale e le aziende devono prepararsi a non subirla in maniera passiva, ma al contrario gestire in maniera creativa gli stimoli provenienti da questi forum di discussione.
Permettere e favorire il coinvolgimento del consumer nella creazione del prodotto crea i presupposti  di una linea aziendale basata meno sull’imposizione e più sull’invito  al prodotto, cambia pertanto l’ottica del marketing tradizionale e dei suoi canali pubblicitari per lasciare il campo ad una relazione più interattiva con il consumer.
Il Conversational Marketing  è quindi il coinvolgimento che un’impresa o un prodotto attiva con i social network (gruppi di persone che in rete condividono interessi e obiettivi comuni) e con essi stabilisce un dialogo on-line in blog e forum aperti.
Gli analisti parlano quindi di un mercato che tradizionalmente le aziende amano pensare come B2B (Business to Business)  o B2C (Business to Consumer) ad un mercato P2P (Peer to peer – pari a pari) o C2C (Consumer to consumer), in cui si instaura una relazione tra pari dove l’azienda non esprime la propria superiorità, ma alla stregua degli altri si mette in una posizione contemporaneamente di ascolto che di esposizione relativa al prodotto.
La comunicazione P2P ha poche regole, ma se ne esiste un’incontrovertibile è  che debba essere assolutamente genuina e trasparente nelle modalità d’integrazione delle parti; la neutralità della fonte rende infatti ciò che si dibatte nei social network come molto credibile al pari dei media ed in alcuni casi più di quanto dichiarato da istituzioni e dal azienda stessa. In altre parole bisogna stare attenti ad essere non solo molto chiari e semplici nella comunicazione dei messaggi, ma essere sinceri su quanto si dichiara in quanto in caso contrario  si diventa facilmente attaccabili.      

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