giovedì 25 luglio 2013

CheWifi, la mappa del wifi italiano

Una mappa aperta del wifi italiano. Un database che raccoglie tutte le porte di accesso senza fili alla rete sul territorio del nostro paese, messo a disposizione dei cittadini, dei turisti e di chiunque abbia bisogno di un collegamento lontano da casa. CheWifi, creato da CheFuturo, il sito blog di CheBanca (la banca retail di Meidolanum). Gli utenti potranno scaricare la APP di Che futuro che darà accesso al database segnalando gli hotspot disponibili più vicini.


Al momento sono stati segnalati 24 mila hotspot, di cui 10 mila già verificati sono stati inseriti nel database. Il 60% delle segnalazioni provengono dal nord italia, il 70% sono spot pubblici gratuiti ed il restante 30% da collegamenti a pagamento. A Milano sono stati registrati solo 500 spot, ma CheFuturo è convinta che questa mappatura farà crescere almeno del doppio gli hotspot prima della fine del anno ed in vista del EXPO 2015.

Potrebbero interessarti :

martedì 23 luglio 2013

Riflessioni su "Google Hotel Finder"


Non ho problemi a dirlo Google “hotel finder” mi ha scioccato, probabilmente per questo sono un paio di mesi che non scrivo un post. Mi considero un esperto di turismo soprattutto nostrano. Conosco più di 5000 alberghi, location italiane e soprattutto negli ultimi venti anni ho contribuito a spostare più di due milioni di persone in Italia, di cui così tante in Sardegna che molti mi consideravano sardo. Clicco su "hotel finder" Sardegna e mi escono 2400 strutture. Uno shock!
Imbattibile intelligenza artificiale che conoscendo le mie ricerche on line sa pure quali potrebbero essere quelli più adatti per me.
Asimov mi aveva raccontato che saremmo stati minacciati da robot che ci avrebbero sostituito nelle fabbriche, ma la realtà attuale è invece quella dell’intelligenza artificiale. Questo ho pensato!
Ho recentemente letto un annuncio di lavoro by google, cercavano un responsabile travel, era l’identikit di un ingegnere. In questi giorni mi ha contattato un loro commerciale dedicato al travel, e dopo la mia doverosa precisazione che mi occupo oggi di lungo raggio e che la realtà che rappresento si rivolge ad un mercato B2B, mi ha chiesto a chi mi stavo riferendo quando parlavo di trade. Avrei voluto raccontargli molte cose.

Era il 1863, costò dieci sterline, parteciparono in centotrenta e soggiornarono per due settimane in svizzera, questo fu il primo viaggio organizzato (Thomas Cook) della storia.
Era il 1950, un pallanuotista belga ispirandosi al villaggio olimpico, ai villaggi – partiti ed essendo prevista una moneta battuta appositamente (perline o denti di squalo) alcuni ritengono alla “Città del sole di Campanella”, apriva a Maiorca il primo villaggio turistico del Club Med.
Era il 1973, una coppia scrisse la prima guida lonely planet battezzandola con ironia (lonely planet).
Era il 1981, la liberalizzazione imperversava sovrana nei cieli americani, quando si alzò in cielo un volo della Southwest, un volo come tutti gli altri se non per il fatto che la deregulation dei cieli aveva aperto le rotte alla concorrenza del pricing e quindi alle prime logiche low cost.
Era il 2000, internet era già affermato, ma con la nascita di Trip Advisor la guida collettiva divennero le masse, tutti allenatori e tutti recensori, il giudizio collettivo venne ritenuto più affidabile in quanto fonte più vicina e apparentemente disinteressata.
Troppe informazioni in realtà equivalgono a nessuna, troppi informatori occultano facilmente informatori fasulli molto interessati.
Nel ultimo decennio, sempre più persone si sono rivolte a internet per programmare le loro vacanze. Illuse di prenotare direttamente, risparmiare disintermediando, hanno in realtà alimentato l’intermediazione … la tecnologia connessa al web, l’advertising e la visibilità che necessita, ha infatti costi enormi che richiede massa critica e quindi intermediazione. 
E’ il 2013 l’affermazione di google hotel finder è probabilmente alle porte, 2400 alberghi in Sardegna sono troppi e faranno perdere una cifra di tempo. Non sarai tu a decidere dove andrai in vacanza .... sarà invece un algoritmo o un commento pagato da una catena alberghiera,   l’intermediazione imposta dal web ti farà spendere di più ed il tutto sarà gestito da un ingegnere che non sa neppure dov’è Taranto se non perché vi risiede la fabbrica dell'ILVA. 

Potrebbero interessarti :
Google Hotel finder
Google Flight Search
Google diventa GDS
La lunga coda dei mercati di nicchia
Turismo on line : non è un'affare made in Italy 
Ecommerce in Italia
Ecommerce passaporto per made in italy?
Consigli per ecommerce
Il web è il 2% del nostro PIL
Ecommerce e couponing nel 2011
Acquisti pianificati e di impulso