Il mondo televisivo è in fortissima evoluzione, può dormire
pochi sonni tranquilli e deve conformarsi alle nuove tendenze che come al
solito arrivano dal america.
Il 10% delle case americane dispone infatti di una internet
TV e secondo una recente indagine
lo schermo televisivo è diventato ormai per il 45% degli americani il primo
schermo per la fruizione di contenuti video in streaming, scavalcando il
computer che lo è solo al 31% (lo scorso anno le percentuali erano invertite Tv
33% e PC 48%).
Negli Usa, la penetrazione degli smartphone ha superato il
50%, mentre quella dei tablet ha raggiunto in soli due anni il 20% della
popolazione, e se da un lato questi device hanno come caratteristica la
mobilità, è altrettanto vero che il 39% degli americani li adopera
quotidianamente durante la fruizione di contenuti televisivi.
Una ricerca sulla crossmedialità mostra infatti che il vero
potenziale dei nuovi device sta proprio nel modo in cui i nuovi device vengono
utilizzati insieme. Per capirne
l’uso cross mediale è pertanto importante definirne utilizzo in due macro
casistiche:
- Uso sequenziale che avviene quando ci spostiamo da un device al altro .. in altre parole per approfondire o per commentare un qualcosa che avviene alla televisione.
- Uso simultaneo che può essere o per attività collegate (complementare) o in modo complementare autonomo (multitasking) tipicamente durante la pubblicità.
Assodato che durante la maggior parte del tempo passato
davanti alla televisione c’è un altro schermo in uso, la nuova opportunità per
una marca è pertanto veicolare il proprio messaggio, ma perche questo avvenga
le strategie tv devono essere sempre più allineate e integrate a quelle di
marketing digitale.
In altre parole l’importanza di capire queste logiche sta
nel fatto che quando i consumatori utilizzano le search per collegare le loro
esigenze da uno schermo al altro, le marche devono accertarsi di poter essere
trovate con campagne di search multi-device, per esempio utilizzando strategie
di keyword parity che consentano ai consumatori di ritrovare gli stessi
risultati quando riprendono la ricerca su un device differente. In poche parole contenuti web e tv devono essere allineati e coerenti.
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