Dalla ricerca presentata a Milano da
Business International, in occasione dell'evento "E-Commerce Power
2013", emerge innanzitutto come solo il 29% delle imprese investa in un
negozio elettronico. Per contro, il web è il secondo canale di vendita più
sfruttato.
Fra le prime c'è l'assunzione del
canale telematico a strumento ideale, dopo il negozio fisico, per fare
business: se lo scaffale rimane nettamente il mezzo più utilizzato dal 74% del
campione esaminato, il web raccoglie infatti il 58% delle preferenze e
interessanti sono le percentuali che riguardano i social network (12%) e il
mobile (9%).
Se è da un lato è vero che l’adozione
di canali telematici in questo momento siano sinonimo di multi canalizzazione,
riduzione dei costi di struttura e crescita, dimentichiamoci che ecommerce sia una strada priva di ostacoli,
i più citati dalle aziende già attive online sono la difficoltà a raggiungere
soddisfacenti tassi di conversione dei visitatori in clienti, lo scetticismo
dei consumatori verso forme di pagamento digitali, garanzie di qualità sul
prodotto, spedizioni e assistenza post-vendita. L'acquisto a distanza, privato
della possibilità di "toccare con mano" il prodotto, è per le imprese
italiane ancora una barriera non indifferente da abbattere. Non è di fatto un
caso che l'incidenza delle attività di commercio elettronico in relazione a
quelle complessive dell'azienda per il 60% delle aziende intervistate : il
fatturato proveniente dalle vendite online è inferiore al 10% del totale.
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