lunedì 14 ottobre 2013

La ripresa economica passa per Ecommerce

FMI (Fondo Monetario Internazionale) e il governo italiano concordano: il 2014, per l’Italia, segnerà il giro di boa e davanti al Pil tornerà il segno +. Cambiano solo le stime : per il Fondo Monetario Internazionale la crescita sarà dello 0,7%, per il governo dell’1%. Il 2013 dovrebbe essere l’ultimo anno a chiudersi in negativo: per l’FMI il Pil segnerà un -1,8%, per il governo il -1,7%. Ma qualche indizio della prossima crescita, a ben guardare, c’è già: lo evidenzia il rapporto previsionale delle dinamiche di spesa con carte di credito dell’Osservatorio Acquisti CartaSi.
Gli italiani, insomma, riprendono a spendere. E lo fanno (anche) tramite carta di credito: secondo il rapporto nel 2014 le spese  aumenteranno del 2,9%. Nel 2015, invece, la crescita sarà del 2,6%: in tutto si arriverà a superare il tetto di 81 miliardi di euro (contro i 76,3 di fine 2012). A guidare la ripresa sarà l’e-commerce, con una crescita pari al 13,9% nel 2014 e una dell’11,3% nel 2015 (per una spesa complessiva pari a 14 miliardi di euro). Le previsioni per l’anno in corso sono state riviste al rialzo: se qualche mese fa a CartaSi si aspettavano un +13,9%, ora stimano che l’anno in corso si concluderà con un 17,6%. “Da maggio ad agosto abbiamo avuto la conferma di crescite importanti nel settore. Anche per quanto riguarda la spesa turistica: il trend osservato durante le vacanze pasquali non era altrettanto incoraggiante”, ci spiega Francesco Pallavicino, responsabile analisi di mercato e posizionamento di CartaSi.
ripresa
Se l’e-commerce piace sempre di più agli italiani, però, è proprio perché consente di spendere meglio: “Basta fare un giretto in Rete per confrontare al volo diverse tipologie di offerta in modo trasparente e immediato, controllando pure i vantaggi dei prodotti rispetto al costo con pochi click”, sottolinea Pallavicino, spiegando perché gli acquisti via internet hanno prese piede. Senza dimenticare, poi, il fattore tecnologico: “Gli italiani hanno tagliato le spese in settori come l’abbigliamento o gli oggetti della casa, ma non rinunciano ai beni tecnologici”.

Nessun commento:

Posta un commento