Durante il Travel
Technology Day 2015, Francesca Benati – a.d. di Amadeus - ha presentato alcune
proiezioni (PhocusWright) in base alle quali anche se il mondo offline perderà
qualche quota a favore di Internet la fetta più consistente resterà in mano
alle agenzie di viaggi.
In base a queste
analisi a fine 2016, anche se il mondo on line avrà indici vivaci e in crescita
il 60% circa del venduto in Italia sarà ancora in mano ai canali tradizionali. Dopo un breve momento di entusiasmo in
cui mi sono rallegrato per il futuro garantito dei miei tanti amici agenti di
viaggio, ho iniziato a domandarmi quanto di questi numeri fossero reali o
determinati statisticamente solo dalle (pochissime) OTA realmente italiane;
alla fine però ho capito che non c’era in realtà nulla di cui gioire e ho
iniziato a interrogarmi sul futuro del turismo italiano.
In Italia il
mercato on line è sostanzialmente staticamente in mano ai canali tradizionali,
ma nel resto del mondo? Negli Stati Uniti? In Europa? Il mondo on line è
protagonista ormai da anni!
Uno dei difetti di
noi italiani è avere da sempre una visione egocentrica del mercato, in altre
parole la nostra arroganza turistica e il nostro individualismo ci fanno da
sempre ignorare la domanda; siamo in altre parole convinti che sia il turista a
doversi sbattere per trovarci e prenotarci.
Non è quindi un
caso che soltanto il 54% dell’offerta ricettiva italiana sia presente nei
sistemi di prenotazione di OTA e Bed Banks o che tutte le destinazioni nostre
competitor (Francia, Spagna, Uk, Germania ecc) abbiano nei loro portali piattaforme
di vendita di hotel e servizi turistici, mentre le regioni e le provincie
italiane non risultano essere ancora propense alla vendita on line. Dei 20
portali regionali, infatti 14 (il 67%) ad oggi non offrono ancora servizi di
booking on line.
In altre parole i canali
tradizionali, anche se obsoleti sono in contrazione, i canali digitali in
quanto non considerati efficaci per l’Italia non si sono mai effettivamente
sviluppati in Italia, ma all’estero …. Quindi oggi anche quando un italiano
compra una camera d’albergo in Italia in realtà le compra in Inghilterra,
Germania o negli Emirati Arabi … e non
essendo in sostanza amministrati in termini turistici mentre in Italia si parla
di verybello.it e del inefficacia dei canali digitali il divario con il mercato
estero avanza inesorabilmente.