In ambito media e web il termine streaming
identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più
destinazioni tramite una rete telematica. Questi dati vengono riprodotti man
mano che arrivano a destinazione.
Streaming on demand
I contenuti audio / video
sono inizialmente compressi e memorizzati su un server come file. Un utente può
richiedere al server di inviargli i contenuti on demand. Non è necessario
scaricarli per intero sul PC per poterli riprodurre: i dati ricevuti vengono
decompressi dal decodec e riprodotti
pochi secondi dopo l'inizio della ricezione. Questo ritardo serve a creare un
polmone ("buffer" in gergo) per rimediare a latenze o
microinterruzioni della rete. Di questo tipo sono i flussi streaming di Real
Video, windows media player, quick Time e Adobe flash video (quest'ultimo tipo
di formato file utilizzato nel sito di Youtube).
Questo tipo di servizio viene
offerto anche da parte di diverse reti televisive, come MTV o la RAI, come
servizio di streaming totale o parziale (nel caso delle reti RAI si ha quasi la
totalità delle trasmissioni a disposizione, dove alcuni programmi non vengono
rilasciati a disposizione o non sono immediatamente disponibili).
Streaming live
Simile alla tradizionale
trasmissione radio o video in broadcast. Anche in questo caso i dati sono
trasmessi utilizzando opportune compressioni per alleggerire più possibile il
carico sulla rete. La compressione dei contenuti introduce nel flusso un
ritardo di circa dieci secondi. Nel campo dello streaming live, di solito,
questo ritardo non costituisce un problema.
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