I social network
sono uno spazio per informarsi, ma hanno meno appeal per la partecipazione alle
discussioni politiche: è un risultato del sondaggio del Pew Research Center che
esplora i comportamenti del pubblico online. In particolare, rileva che le reti
sociali sul web come Twitter, Facebook e Google+ sono "molto
importanti" o "abbastanza importanti" nell'aggiornamento su temi
politici per il 36% dei loro utenti. L'indagine è avvenuta negli Stati Uniti,
dove mancano poco più di due mesi alle elezioni per la Casa Bianca.
Negli Stati Uniti la campagna
elettorale in corso alimenta le conversazioni sui social media. Barack Obama,
candidato del partito democratico alla Casa Bianca, firma messaggi che invia di
persona sui social network con la sigla "b.o.", ma le discussioni con
gli utenti avvengono soprattutto durante incontri sul web, come è accaduto
nella community di Reddit, dove il presidente degli Stati Uniti ha
risposto in diretta alle domande.
Mitt Romney, in corsa per i repubblicani, su
twitter condivide idee, discute il programma del rivale e nei messaggi utilizza
con attenzione le grammatiche dei micropost: antepone un punto prima del
simbolo "@" e del nome di un altro utente per indirizzare la risposta
a tutti coloro che seguono il suo profilo.
In Europa, la pagina del primo
ministro inglese, David Cameron, è uno spazio soprattutto per aggiornamenti
istituzionali.
In Italia molti
leader di partito hanno un profilo sui social network, ma a parte Beppe Grillo che si può definire una blogstar, pochi sono attivi in
modo continuativo e costruiscono un filo diretto con gli
elettori. Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, condivide
opinioni e analisi su twitter. Da tre anni Pierferdinando Casini, leader
dell'Udc, ha aperto un profilo nella rete sociale online dove vengono scambiati
messaggi più brevi di un sms: commenta l'attualità e la cronaca politica.
Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei valori, è tra i più prolifici e
nel suo profilo su Facebook sono pubblicati lunghi commenti, discussi dagli
utenti. Il più crossmediale è Roberto maroni che nella pagina su twitter condivide i micropost di cronaca politica affiancati ai link di fotografie su
Facebook.
Potrebbero interessarti :
Monitorare i social media
Prima di parlare si deve ascoltare
Profilo utenti social media
User generated content
Report social marketing
Social network decisivi per il successo delle imprese
I social media sono una sperimentazione continua
Viral marketing e social media
Coerenza crossmediale
Chiarezza, coerenza e costanza nei messaggi
Advertising e social media
Influencers
AJOGENERATION
Prima di parlare si deve ascoltare
Profilo utenti social media
User generated content
Report social marketing
Social network decisivi per il successo delle imprese
I social media sono una sperimentazione continua
Viral marketing e social media
Coerenza crossmediale
Chiarezza, coerenza e costanza nei messaggi
Advertising e social media
Influencers
AJOGENERATION
Nessun commento:
Posta un commento