giovedì 14 giugno 2012

QR code rende Monmouth in Galles un museo a cielo aperto


Il QR code, un mezzo che ha suscitato sempre un enorme interesse ma che non ha mai realmente sfondato in modo significativo.

Probabilmente, soprattutto qui in Italia, la diffusione degli smartphone è arrivata troppo tardi rispetto alla nascita dei Qr code. Mentre questi venivano introdotti e lanciati sul mercato, non c’era un’utenza di massa tecnicamente e culturalmente pronta a recepire la novità. L’utilizzo quindi non ha portato benefici immediati nelle campagne di comunicazione in cui è stato adottato, e l’interesse è andato scemando. Ora che tecnicamente possiamo, e siamo mentalmente più predisposti a provarlo, il Qr code ha perso quell’aura di novità capace di attrarre l’attenzione delle masse.


Troppe secondo me oggi le app che permettono di identificare nomi, prodotti e siti web connessi, ma forse una grande idea può cambiare tutto. L’idea arriva dal Galles, precisamente dalla città di Monmouth, dove si è pensato di contrassegnare i luoghi di interesse più importanti della città (ma anche dimore di personaggi pubblici, organizzazioni) con un’affissione recante un Qr code e il logo di Wikipedia. Fotografando uno di essi, il link nascosto nel Qr code aprirà una scheda su Wikipedia in qui è possibile leggere la storia di quel posto. L’idea è venuta fuori durante un dibattito al TEDx di Bristol, e alla loro installazione (circa 1000 qr code) hanno pensato gli stessi cittadini e commercianti. I benefici sul piano turistico sono evidenti. E’ come entrare in un museo grande quanto una città.


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