Il QR code, un mezzo
che ha suscitato sempre un enorme interesse ma che non ha mai realmente
sfondato in modo significativo.
Probabilmente,
soprattutto qui in Italia, la diffusione degli smartphone è arrivata troppo
tardi rispetto alla nascita dei Qr code. Mentre questi venivano introdotti e
lanciati sul mercato, non c’era un’utenza di massa tecnicamente e culturalmente
pronta a recepire la novità. L’utilizzo quindi non ha portato benefici
immediati nelle campagne di comunicazione in cui è stato adottato, e l’interesse
è andato scemando. Ora che tecnicamente possiamo, e siamo mentalmente più
predisposti a provarlo, il Qr code ha perso quell’aura di novità capace di
attrarre l’attenzione delle masse.
Troppe secondo me
oggi le app che permettono di identificare nomi, prodotti e siti web connessi,
ma forse una grande idea può cambiare tutto.
L’idea arriva dal Galles, precisamente dalla città di Monmouth, dove si è
pensato di contrassegnare i luoghi di
interesse più importanti della città (ma anche dimore di personaggi
pubblici, organizzazioni) con un’affissione
recante un Qr code e il logo di Wikipedia. Fotografando uno di essi, il
link nascosto nel Qr code aprirà una scheda su Wikipedia in qui è possibile
leggere la storia di quel posto. L’idea è venuta fuori durante un dibattito al
TEDx di Bristol, e alla loro installazione (circa 1000 qr code) hanno pensato
gli stessi cittadini e commercianti. I benefici sul piano turistico sono
evidenti. E’ come entrare in un museo grande quanto una città.
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