mercoledì 17 aprile 2013

Italia al 50° posto dei paesi digitali

Non mi stancherò mai di ribadire le potenzialità del web e dell’economia digitale, sono ormai cosciente e rassegnato che la maggior parte degli italiani prenotano gli hotel di casa nostra da bed banks americane, tedesche o inglesi (Turismo on line : non è un'affare made in Italy ), ma il mio peggior incubo è che presto ci troveremo a comprarci prodotti come la mozzarella di bufala e i nostri marchi di design e moda da siti brasiliani o francesi.  (Ecommerce passaporto per made in italy?)

L’ennesima  conferma del ns. anacronismo digitale arriva dal Global Information Technology Report del World Economic Forum. Il rapporto si basa su un indice elaborato a partire da 54 parametri, penetrazione del Web e diffusione degli smartphone, ad esempio. Al primo posto la Finlandia, poi Singapore. "Un aumento del 10 % dell'indice porta a una crescita dello 0,75% del Pil" (Il web è il 2% del nostro PIL).

Nonostante l'economia digitale continui a produrre Pil e posti di lavoro in tutto il mondo da anni, l'Italia è fortemente indietro. Lo afferma il Global Information Technology Report del World Economic Forum, che ci vede al 50/o posto sui 144 paesi monitorati. Il rapporto si basa su un indice elaborato a partire da 54 parametri, dalla penetrazione di Internet alla diffusione degli smartphone alla disponibilità di capitali.


Al primo posto quest'anno sale la Finlandia, che era terza lo scorso anno, con un indice pari a 5,98. A seguire ci sono Singapore (5,91) e la Svezia, e completano la top ten nell'ordine Olanda, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Usa e Taiwan. L'Italia, con un indice di 4,18, si piazza ad un terribile cinquantesimo posto, davanti solo alla Grecia e dietro le Barbados, la Giordania o Panama. "In Europa l'indice rivela una profonda divisione tra le economie del nord e gli altri paesi.

Forse che l’economia digitale sia un generatore di Pil e posti di lavoro: "La digitalizzazione ha aumentato il Pil mondiale di 193 miliardi di dollari negli ultimi due anni, creando 6 milioni di posti di lavoro - spiega il rapporto - un aumento del 10% dell'indice di digitalizzazione di un paese porta a una crescita dello 0,75% del Pil procapite, e a una diminuzione della disoccupazione dell'1,02%".

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