Nel 2012
il settore dell'e-commerce è cresciuto a due cifre, del 12% con un valore di
21,1 miliardi di Euro. In un Paese in piena crisi economica è un dato che deve
far riflettere in primo luogo le aziende, ma anche le istituzioni, in
particolare i legislatori che oggi pongono, volontariamente o meno, limiti allo
sviluppo dell'e-commerce.
Molti
ritengono che la diffusione dei dispositivi mobili, smartphone e tablet, e del mobile
commerce, entro il 2015 porterà il 50% della popolazione europea a effettuare acquisti
on line. A livello mondiale l'e-commerce ha superato nel 2012 i mille miliardi
di dollari, si tratta di un mercato globale nel quale chiunque può e deve concorrere.
La contrazione del mercato interno e la rete impone alle aziende italiane di
riconsiderare la loro offerta in chiave internazionale. Le imprese italiane che
vendono on line fuori dai nostri confini, hanno infatti ottenuto mediamente il
27% del fatturato dall’estero (in particolare dall’Europa), chi ha operato
queste scelte ha in sostanza tenuto. La Rete può promuovere, meglio di qualunque
altro media, il Made in Italy e la qualità dei prodotti italiani. E' necessaria
però un'accelerazione del sistema Paese nel suo complesso per sfruttare le
possibilità offerte dall'on line per rilanciare e sviluppare settori come
l'arredamento, l'alimentare, l'editoria e il turismo.
In base
ad una ricerca fatta dalla Casaleggio Associati il potenziale ecommerce per singolo macro settore è infatti
il seguente :
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