lunedì 23 luglio 2012

Turismo organizzato e rivoluzione digitale


L'osservatorio multicanalità (www.multicanalità.it) ha dichiarato che circa il 30% dei naviganti ha già fatto degli acquisti on line, ma che la propensione al acquisto on line  sta registrando una crescita del + 89%. Il turismo (voli e soggiorni brevi hotel) è sempre il primo settore (52%) per importanza sia in valore assoluto sia in termini di percentuali del ecommerce italiano, ma che in realtà oggi la vendita on line sta crescendo maggiormente negli altri settori merceologici (+24%).

Il fatto certamente più interessante è che chi (13 milioni di Italiani) compra on line non lo fa tanto per il prezzo più basso (27%), ma soprattutto per la comodità (41%) e per la gamma di scelta molto più ampia (29%).
Il ROPO (Research on line, purchase of line) è l'attività di cercare le cose e informazioni on line (Research on line) per poi acquistare sul territorio o nei negozi fisici (Purchase off line),  altrimenti detto info-commerce è molto diffuso in Italia (87% naviganti, +o- 23 milioni di consumatori). Il 70% dei naviganti consulta con finalità turistiche attivamente siti e forum dedicati agli alberghi come Trip Advisor.
La verità è che fenomeni come facebook (27 milioni di profili, di cui 16 milioni si connettono una volta al giorno in Italia) e gli smartphone (20 milioni di smartphone in Italia) famigliarizzano al web  una fascia sempre più ampia della popolazione, il cliente è quindi sempre più multicanale.

Per affrontare questa rivoluzione digitale dobbiamo quindi rivoluzionare il nostro settore che per troppi anni ha invece voltato le spalle a tutto ciò che è tecnologia e web, il problema non è se il consumatore sceglie la ns. agenzia o tour operator rispetto a un'altra, ma che questi sia invece propenso a scegliere il nostro canale.
  •             La tecnologia non dev’essere pensata più come un vantaggio competitivo, ma come lo standard che permette al consumatore di rivolgersi a noi. Se ognuno di noi usa software, booking engine, linguaggi e app più o meno performanti, ma complicati in quanto differenti … le singole aziende otterranno forse qualcosa di più nel breve, ma perderanno tutti nel lungo periodo.
  •             La maggior parte dei siti turistici che conosco, sono come dei bellissimi negozi con dei negozianti muti. Il web non dev’essere più pensato solo come ecommerce, ma soprattutto come strumento di consulenza e informazione. La gente on line cerca soprattutto informazioni e risposte …. se non sviluppiamo quest’aspetto consegniamo i nostri clienti a chi fornisce loro le risposte.  
  •       Basta più o meno rigide politiche commerciali e quindi siti più o meno B2B o B2C. Sono anacronistici e non fanno altro che creare confusione nel consumatore. Questi sa che cosa e come lo vuole, intermediazione e disintermediazione sono problemi nostri e se non siamo chiari suggeriamo ai clienti semplicemente di disintermediare. Mettiamoci d’accordo.



  • Il settore del turismo organizzato è sempre più povero, sempre più piccolo e sempre più malato di nanismo, è pertanto inutile che Vi siano così tante associazioni di categoria (ASTOI, FIAVET, ASSOTRAVEL, FEDERTURISMO, AINET ecc), che non fanno altro che sottolineare il nanismo che caratterizza il settore e quindi la sua debolezza. Da un lato che queste si uniscano sotto un unico cappello e dal altra continuino a essere degli attivi gruppi di lavoro mirati a coprire le esigenze dei loro associati, solo in questo modo si può avere un attore con il peso specifico di coordinare e affrontare quanto sta avvenendo. 
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Consigli per prenotare on line i voli aerei

Prenotare un volo on line è secondo me un terno al lotto. Offerte che sono specchietti per allodole, prezzi che cambiano super velocemente, costi extra che spuntano da tutte le parti del deskstop e casistiche di errore di prenotazione e logistica a non finire.


Molte più persone prenotano però sempre più on line il volo delle loro vacanze, ecco quindi alcuni consigli per muoversi in questo labirinto :

  • Non è mai troppo presto, il biglietto aereo va acquistato due o tre mesi prima della partenza. Anzi se si hanno le idee chiare è sempre troppo tardi, in quanto quando i posti stanno per finire i prezzi schizzano al rialzo. 
  • Voli di linea o low cost? I primi hanno tariffe più stabili, gli altri pur subendo più oscillazioni di prezzo, risultano più economici mediamente del 35% e se prenotati con anticipo hanno delle punte del 75%. Meno però le garanzie e le statistiche di puntualità. 
  • Sconsiglio il week end, meglio cercare di martedi o mercoledi e a quanto pare di pomeriggio, alcuni ricercatori hanno studiato gli algoritmi  a quanto pare il momento è più propizio. 
  • Molti consultano motori di ricerca e individuata la compagnia vanno poi sul sito diretto della compagnia. Attenti che però in alcuni casi sui motori di ricerca e comparatori possono esserci tariffe bloccate e in allotment a tariffa speciale. 
  • Occhio ai bagagli. le regole sul peso e le dimensioni delle valigie sono molto rigide e una volta in aeroporto si rischia di dover pagare extra molto salati. 
  • Il consiglio migliore è fare molta attenzione a cosa si clicca, si rischia di acquistare servizi non voluti , quali imbarco prioritario, assicurazioni, noleggi auto, hotel reservation e quanto altro.
Insomma prenotare un volo aereo è non solo un discreto delirio, ma può divenire fonte di problemi logistici non da poco. Molti amici, sapendo cosa faccio, mi hanno chiamato chiedendomi consigli per risolvere problemi come date inserite sbagliate, annullamenti voli e quanto altro; il problema è che in questi casi si può fare molto poco, le compagnie sono infatti commercialmente molto rigide sulla loro tariffazione.
Affidarsi a un'agenzia se non si è troppo pratici di web può essere quindi un buon consiglio, la tariffa non cambia di molto (praticamente nulla) e tutti le eventuali problematiche sono alla fine loro responsabilità; forse per questo negli USA c'è stato negli ultimi due anni un'importante ritorno alle agenzie off line?

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giovedì 12 luglio 2012

Marketing geolocalizzato è sempre più SMARTPHONE

Le applicazioni geolocal (tra le più popolari "AROUND ME") sfruttano la tecnologia GPS per riconoscere la posizione del utente e fornire informazioni su luoghi di interesse, negozi, ristoranti, bar, fermate taxi, farmacie ecc. Queste applicazioni si basano su dati offerti da motori di ricerca coem wikipedia, google e geonames, fondamentale pertanto per entrare in questi circuiti essere presenti su questi motori di ricerca.

La ricerca locale sul web passa ad esempio in gran parte attraverso GOOGLE, che offre servizi di geolocalizzazione  con Google Local Search, un sistema che consente di geolocalizzare le ricerce degli utenti restituendo attraverso google maps le attività commerciali più vicine, allegate a schede informative. Questo servizio secondo me soprattutto se si è in presenza di attività turistiche o commerciali dovrebbe entrare tra le nostre attività di SEM.
Ho parlato in un'altro post di come sol gli alberghi abbiano degli ottimi riscontri in termini di teleprenotazione tramite mobile (30% utenti mobile) e di quanto siano cercati i ristoranti tramite mobile (26% degli utenti), questi due dati secondo me confermano il potenziale valore dello smartphone in termini di geolocalizzazione.

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Smartphone : strumento chiave della multicanalità

In un mese da app store vengono scaricate 1 billion di app. Nel 2014 la navigazione tramite mobile supererà quella tramite PC. Gli utenti che hanno in Italia uno smartphone hanno superato i 20 milioni. Questi sono solo alcuni dei numeri che confermano che siamo entrati nel era del mobile marketing.

Lo smart phone svolge le stesse funzioni web di un pc, ma con alcuni vantaggi :

  • Portabilità 
  • Accessibilità
  • Collegamento costante a Internet
  • Accesso a info geolocalizzate
  • Senso sicurezza derivante dal fatto che sia sempre sotto controllo
Questi vantaggi confermati dal fatto che le ricerche da dispositivi mobile (tablet inclusi) su Google superino quelli da PC nella fascia oraria dalle 20 alle 6 e che sempre di più molta attività di social networking e micro blogging viene sempre più fatta da mobile (4,3 millioni in Italia gli utenti social media da mobile) fanno pensare che gli smartphone sono o in ogni caso diventeranno il primo strumento con cui si cercano le informazioni on line. In altre parole lo smartphone è entrato di sicuro nel processo "ROPO" (research on line purchase offline) e che pertanto dopo la ricerca, apprfondimento e eventuale acquisto si concluderà per il momento sul pc o offline.
Questa tendenza è confermata dal settore turistico, laddove i possessori di smartphone hanno :

  • nel 31% prenotato un hotel (Voli o altri servizi non vengono prenotati) 
  • nel 29% cercato un ristorante 
  • nel 26% richiesto e ottenuto informazioni sulla propria vacanza 
  • nel 20% ricerca recensioni su strutture turistiche.
Il mio consiglio non è tanto di sviluppare delle app per iphone o android, quanto piuttosto di rendere prontamente compatibile il ns. sito con i device mobile.

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mercoledì 11 luglio 2012

Ottimizzazione e allineamento dei touchpoints del cliente

Le aziende per affrontare i 16 milioni di italiani digital oriented a comportamenti multicanali devono allineare tutte le leve del marketing, dai messaggi alla gestione dei canali, cercando di focalizzare il nuovo percorso che compie il cliente quando prende la decisione d'acquisto. Se infatti il marketing comprende questo percorso, può ottimizzare i messaggi e gli investimenti focalizzandoli nei passaggi di maggiore influenza, aumentando la probabilità di raggiungere il consumatore nel posto giusto, al momento giusto e con il messaggio giusto.

Il percorso è generalizzabile in quattro fasi :

  • Valutazione iniziale 
  • Valutazione attiva 
  • Acquisto 
  • Post acuqisto 
Nella fase attiva si possono aggiungere da 1 a 3 marchi nuovi non considerati precedentemente, questa è la più concreta opportunità per inserirsi del marketer. Capire pertanto nel percorso di comportamento quali sono i maggiori influencers della fase attiva può permettere all'azienda di creare business. 
E' quindi importante da un lato mettere il cliente nelle condizioni di ottenere sempre di più informazioni sul servizio - prodotto offerto, conferme da altri consumatori (passaparola - forum) e quindi di avere on line più informazioni possibili, sia per valorizzare il brand che per migliorare la sua relazione con questo, ma la vera sfida del marketing è oggi quella di sfruttare la multicanalità valorizzando i touchpoint (più attivi) creando un'offerta esperienziale differenziante rispetto alla concorrenza conquistando in questo modo nuovi clienti. 

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Il 65% degli internauti hanno comportamenti multicanali. Le aziende?

Sul totale degli internauti italiani, il 55% cerca informazioni on line, il 30% fa acquisti sul web e il 63% partecipa alle fasi successive ed è coinvolto in social network, nei blog e forum collegati alle merceologie oggetto del proprio acquisto. Non è pertanto un'esagerazione dire che più del 65% degli utenti Internet manifesta comportamenti di acquisto multicanale e che quindi più di 16 milioni di persone tra informazioni, acquisto e post acquisto fa più di un passaggio sul web.

Questi comportamenti variano moltoa seconda delle merceologie. Per l'informatica e l'elettronica la ricerca di  informazioni aumenta significativamente, mentre l'acquisto off line aumenta rispetto alla media per le merceologie legate all'abbigliamento.
Il problema è che vi è un disallineamento tra le funzioni e i singoli sottoprocessi. In altre parole la maggior parte delle aziende italiane misura in maniera non correlata i diversi livelli di gradimento dei clienti, satisfaction core, per singolo canale o processo; gli aspetti emotivi del cliente sono trascurati e le esperienze reali dei consumatori rimangono indifferenziate e misurati solo con gli standard di settore.


Eclatante è il caso del settore turistico dove più del 70% (2 su 3) del utenza fa un passaggio in fase di info o post acquisto su siti più o meno affidabili tipo Trip Advisor, laddove invece buona parte del turismo organizzato e off line è a tutt'oggi ancora completamente assente e poco manifesto. Le aziende in altre parole a causa di questo disallineamento tecnologico strutturale stanno perdendo contatto e influenza sul proprio cliente.

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Benefici della mulicanalità digitale

La multicanalità derivante dal digitale se opportunamente utilizzata ha dei benefici immediati per le aziende .


Vantaggi Organizzativi:

  • Aumento dei momenti di contatto con il mercato e i clienti. 
  • Aumento di vendita e ricavi.
  • Migliore capacità di risposta e sensibilità ai cambiamenti ambientali.
  • Vantaggio competitivo rispetto agli operatori monocanale anche in termini di rapidità di risposta.
  • Maggiore facilità di gestione dei prodotti complessi e facilitazione nella gestione della merce rifiutata dai clienti.
  • Efficienza organizzativa per la condivisione dei processi, delle tecnologie e delle informazioni.
Vantaggi e benefici per i clienti 
  • Migliorando interazione azienda - clienti, aumentano le informazioni dedicate al cliente sia in termini qualitativi, quantitativi e accessibilità
  • Aumenta conseguentemente la potenziale fidelizzazione del cliente grazie alla migliore relazione
  • Migliora esperienza e quindi la percezione del marchio 
  • Aumenta la scelta di interazione e possibilità di passare ai canali ritenuti più comodi.
La gestione del marketing diventa altresì molto più complessa e sofisticata. La pluralità di tecnologie, canali, messaggi da gestire impone un approccio estremamente pianificato e organizzato, con grande attenzione ai dati quantitativi e ai risultati con la necessità di essere estremamente più veloci nel interpretare i segnali e di agire su tutte le leve del marketing mix in maniera coordinata, rivedendo dinamicamente e periodicamente gli obiettivi di business alla luce dei risultati raggiunti. 

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mercoledì 4 luglio 2012

Lufthansa lancia una app per foursquare


Blue Legends. Ricordatevi questo nome, soprattutto se viaggiate in aereo e vi capita di volare con Lufthansa.
Il 28 giugno la principale compagnia aerea tedesca ha infatti lanciato un’app che, sfruttando le API di Foursquare, permetti ai viaggiatori di sbloccare badge made in Lufthansa (non Foursquare, quindi), guadagnare punti per la classifica e promozioni facendo check-in presso i voli, le sale d’aspetto Lufthansa e gli aeroporti (per questa iniziativa, Lufthansa ha inserito nel database di venue di Foursquare oltre 9.000 voli!).

Per partecipare al programma-fedeltà occorre registrarsi all’app tramite Facebook, connettere il proprio account Foursquare e fare check-in nei luoghi che partecipano alla campagna.
Per quanto riguarda i punti assegnati per la classifica, essi dipendono dal volo, dal posto prenotato, dalla classe di viaggio, dal numero di volte che si è percorsa una certa rotta…
Grazie a Connected Appsl’ultima novità rilasciata dal team di New York di cui abbiamo parlato giusto ieri, gli utenti saranno notificati dall’app direttamente da Foursquare al momento del check-in presso una venue che partecipa all’iniziativa: in questo modo, anche se sovrappensiero o magari appesantiti dalla levataccia e dal viaggio, gli utenti si ricorderanno dell’app di Lufthansa.
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lunedì 2 luglio 2012

Evoluzione del marketing geolocalizzato

La comunicazione geolocalizzata si è evoluta negli ultimi anni, è partita con la comunicazione di prossimità (affissioni geolocalizzate, invio di cataloghi / volantini per posta), in parallelo con lo sviluppo delle tecnologie digitali quali internet e email in un primo tempo, Blu tooth, GPS sul cellulare e oggi la diffusione di smartphone e tablet.


Una prima evoluzione della comunicazione geolocalizzata è stata l'applicazione delle tecnologie digitali al marketing di prossimità digitale, sfruttando i dati degli utenti contenuti nei database aziendali per l'invio di email personalizzate su target specifici. In altre parole una targettizzazione basata sul luogo di residenza (città, zone, preffissi e cap). Diffondendosi i cellulari si è spostato quindi anche sui dispositivi mobile con invio SMS / MMS.
Un'ulteriore evoluzione del marketing geolocalizzato è stato l'utilizzo del bluetooth (standard per la trasmissione di dati su reti senza fili) che però a causa di limiti tecnici e legislativi legati alla privacy ha avuto poca fortuna e diffusione.
In anni recenti, il riconoscimento tramite IP ha consentito la localizzazione univoca del pc, permettendo ai motori di ricerca di riconoscere il luogo di navigazione e quindi restituire informazioni, inserzioni e pubblicità targetizzate a seconda della posizione dell'utente.
Una forte accelerata all possibilità di una comunicazione geolocalizzata è stata stimolata dalla recente diffusione su vasta scala di smartphone e tablet. Le stime prevedono che nei prossimi 5 anni, il numero di utenti che navigano su internet da mobile sarà superiore rispetto al numero di utenti da pc. Dati Nielsen 2011 confermano infatti che i possessori di smartphone sono cresciuti nel 2011 del 52% attestandosi a 20milioni di italiani. Il numeri di utenti internet in mobilità è pari 13 milioni e che negli USA gli utilizzatori di smartphone on line sono già il 50% dei naviganti.
Ciò che rende lo smartphone lo strumento ideale per marketing geolocalizzato è infatti il GPS (noto ai più per essere la tecnologia che dà le indicazioni stradali) che si basa su un sistema di posizionamento e navigazione satellitare e che pertanto fornisce indicazioni estremamente precise e immediate sulla posizione di un determinato utente.

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Tempo attivo on line e media mix

Le persone hanno cambiato il modo in cui spendono il tempo. Internet, nella sua accezione più allargata (web, gaming, social newtorking, mobile, smart tv ecc) occupa oggi il 30% del tempo attivo delle persone e questo non è riflesso coerentemente nel media mix medio delle aziende italiane, ancora molto ancorate ai media tradizionali.

Il digitale non è quindi un aspetto marginale di una pianificazione media, ma deve diventare il riflesso nel media mix con un peso coerente all'impiego d Internet degli italiani. In Italia, il mercato della pubblicità vale oltre 10 miliardi di euro; il digitale - a fine 2011 - ne attraeva circa 1,3 miliardi ovvero il 13%.
                              Budget                          Utilizzo medio
Stampa :                  37%                                    10%
Radio   :                  7,8%                                   23%
Internet :                 9,2%                                    30%
Televisione :           46%                                     37%

In Gran Bretagna lo share del media mix del budget coerentemente con la nuova allocazione del tempo attivo è già oltre il 30% ed ha ampiamente superato la televisione in termini di raccolta pubblicitaria, rappresentando per la maggior parte delle aziende il primo canale di advertising per la maggiorparte delle aziende.
Il valore da attribuire al digital può variare molto in funzione del tipo di azienda, dalla sua storia, dalla dimensione del budget e dalla tipologia di obiettivi, in linea di massima dovrebbe al mix delle attività digitali dovrebbe essere attribuito un valore del 20 - 25% del budget totale di comunicazione (se budget è piccolo può salirela porzione del media mix), suddividendola in questo modo :

  • 25% Google (Google Advwords o Sem) 
  • 20% Facebook (Facebook ADS)
  • 10% Youtube (la nuova televisione) 
  • 15% ufficio stampa e PR on line (relazioni con blogger) 
  • 5% indicizzazione naturale (SEO) 
  • 15% display advertising - banner 
  • 10% campagne a performance e affiliazione 
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