lunedì 23 dicembre 2013

Ecommerce - Primi dati di Natale 2013

Comodamente seduti sul divano  di casa o dal pc dell’ufficio, l’acquisto on line piace sempre di più agli italiani, che hanno affidato al  commercio elettronico anche per i regali di Natale: oltre 7 milioni di individui, 1 milione e 800mila individui in più rispetto alla scorsa stagione 2012. Questo quanto emerge dai dati di una ricerca condotta da Netcomm, Consorzio del commercio elettronico italiano.

Saranno ampiamente superati i due miliardi di euro di acquisti negli ultimi due mesi dell’anno, con un incremento del 20-25% rispetto all’anno scorso. Le stime ottimistiche sono supportate dai 7,2 milioni di individui che si stima acquisteranno almeno una parte dei propri regali di Natale online, a fronte dei 5,4 milioni che hanno effettivamente utilizzato il canale eCommerce nel periodo natalizio 2012.


“Il 2013 è stato un anno di forte crescita degli eshoppers che hanno raggiunto la considerevole cifra di 14 milioni per la convergenza di diversi fattori. Più di 30 milioni hanno oggi uno smartphone e ben 22 milioni di italiani lo usano per navigare. Il settore delle flash sales e del couponing hanno giocato un ruolo strategico, mettendo a disposizione dei più indecisi prodotti e servizi di qualità a prezzi molto accessibili”. “Le vendite on line supereranno nel 2013 gli 11 miliardi di euro, e 2 miliardi saranno le vendite del solo periodo natalizio, con un incremento inaspettato del settore dell’abbigliamento che è cresciuto del 30% e con una crescita molto più concentrata sui prodotti (+25%) rispetto ai servizi (+13%). In particolare, vale la pena di sottolineare che, oltre all’abbigliamento che è stato sicuramente il motore dello sviluppo degli ultimi anni, anche il food e l’arredamento hanno cominciato il loro percorso”, ha dichiarato Liscia di Netcomm.

E-commerce americano apre al BITCOIN

Su Overstock.com, il colosso americano delle vendite online lanciato nel 1999, quotato al Nasdaq dal maggio del 2002, e che dal 2010 ha superato il miliardo di dollari in giro d’affari, dal prossimo anno si potra’ pagare con Bitcoin, e quindi con la valuta digitale. Lo ha annunciato l’amministratore delegato della societa’, Patrick Byrne, in un’intervista al Financial Times.
I Bitcoin non sono emessi ne’ da una banca centrale e ne’ da un governo ma vengono creati attraverso un processo informatico che ne consente lo scambio on line non ancora regolato. Negli ultimi 12 mesi il valore del Bitcoin e’ passato dai 13 dollari di gennaio 2013 ai 1.200 dollari del mese scorso per poi stabilizzarsi intorno a quota 700 dollari. La banca centrale cinese ha proibito agli istituti finanziari di accettare depositi in Bitcoin e l’Ue ha avvertito sui rischi, la popolarita’ della valuta digitale e’ in crescita esponenziale, soprattutto negli Usa.

Anno in crescita per Oltremare–Caleidoscopio


"Per il gruppo il periodo di Natale – Capodanno è andato molto bene, soprattutto sul fronte del Travelab Easy", spiega a Guida Viaggi il responsabile marketing, Luca Adami. L'operatore registra un forte anticipo sulle prenotazioni e le partenze 2014

Non abbiamo ancora un dato definitivo, ma sappiamo che l’anno è stato positivo”. A parlare è Luca Adami, responsabile marketing del Gruppo Oltremare–Caleidoscopio. “Il nostro anno commerciale – dichiara a Guida Viaggi il manager -, che va da ottobre a ottobre, si è chiuso positivamente con + 4% sia sul fronte Caleidoscopio che sul fronte Oltremare. Trattandosi di un dato positivo conquistato da maggio in poi e avendo avuto un ottimo andamento sia a novembre che a dicembre .. pur non avendo un dato definitivo non solo siamo ottimisti, ma potremmo registrare anche una doppia cifra”.
Per il gruppo il periodo di Natale – Capodanno è andato molto bene, soprattutto sul fronte del Travelab Easy: il motoreHotel
 ha, infatti, registrato moltissime prenotazioni “non sulle nostre classiche destinazioni lungo raggio, ma in tutta Europa”. In termini di trend di vendite “stiamo registrando un fenomeno di spacchettamento per quanto concerne le vacanze generiche, in contro tendenza con il classico viaggio di nozze che è e rimane il viaggio da sogno, che invece è comprato sempre in pacchetto combinato”.
Se si parla di mete, Adami osserva che l’andamento è positivo su tutta la programmazione: “Molto bene Messico, Stati Uniti, Caraibi, Australia e Giappone che fanno la parte del leone. Unica area che è in sofferenza è quella africana, a cui abbiamo associato il fatto di non avere più un catalogo dedicato”.
Uno sguardo già al 2014 vede ancora una volta il manager soddisfatto. “Complice le fiere nozze anticipate rispetto agli anni passati, e probabilmente ad una rieducazione del consumer non più viziato dalle politiche last minute determinate da una saturazione del mercato charter, ma soprattutto grazie al Travelab, interfacciato in xml con corrispondenti e fornitori anche sul lungo periodo, in alcuni casi fino al 2015, … stiamo registrando un forte anticipo sulle prenotazioni e le partenze 2014”. e.c.
 

venerdì 20 dicembre 2013

Il Viaggio di Orsetto by LINDT


Un pò di "Torna a casa Lassie", un pò del nano del "Meraviglioso mondo di Amelie" ed ecco che è nata questa virale pubblicità di Natale della LINDT.  

Mi domando unicamente se la dolce bambina alla fine se lo magna o no l'orsetto? 

mercoledì 18 dicembre 2013

XMAS JAMMIES - Merry Christmas from the Holderness Family!

Negli Stati Uniti le cartoline di famiglia sono un classico. Foto di gruppo della famiglia al gran completo per fare gli auguri. 

Nell'era del web 2.0, questa esibizionista ed originale famiglia ha montato un video non solo divertente .... al limite del ridicolo nei loro tutine - pigiama rosso - verde   che presenta i singoli componenti. Questo viral video, che passerà sicuramente alla storia, ha raggiunto in meno di una settimana i quasi 7 milioni di visualizzazioni in YOUTUBE.  


lunedì 16 dicembre 2013

Il mercato dei libri cresce on line


Sei milioni e mezzo di libri di carta sono stati venduti da gennaio a settembre 2013 dagli store on-line che operano in Italia. A valore significano 88,5 milioni di euro. Ecco quanto vale l’online in Italia secondo i dati GfK.
Vale il 12,2% delle vendite dei libri nei canali trade. E’ un dato che in termini di trend però cresce del 3,8% a valore rispetto allo stesso periodo del 2012 (gennaio e settembre). Ed è anche l’unico canale di vendita di libri fisici che fa segnare un valore positivo: le librerie indipendenti perdono il -7%, le catene il -4,1% e la grande distribuzione il -7,3%.
Pesano quattro volte più del 2008. Eppure sono passati solo 5 anni.

domenica 15 dicembre 2013

Formula E - Opportunità per R&S


La Formula E sarà un successo? Quel che è certo è che velocizzerà lo sviluppo di quelle tecnologie necessarie al superamento delle barriere oggi esistenti alla diffusione dei veicoli a propulsione elettrica.
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Qualcomm è una società nota per i suoi chip, che supportano la grande maggioranza dei device mobili ad oggi presenti sul mercato, è stata tra i primi sostenitori del nuovo campionato di Fomula E. Halo WEVC(Wireless Electric Vehicle Charging) di Qualcomm utilizzando l’induzione magnetica permetterà la ricarica delle auto parcheggiate tramite un sensore posto a livello della strada. Questo rappresenta un importantissimo passo, verso la ricarica dinamica delle vetture durante la corsa. Le strutture per la mobilità elettrica che Qualcomm realizzerà, verranno lasciate a disposizione delle città che ospiteranno i gran premi di Formula E e potranno essere utilizzate da chiunque possieda una automobile elettrica.

Pinterest il social network preferito per il social commerce negli USA


Secondo i dati Gigya nel terzo trimestre del 2013 gli Stati Uniti hanno rilevato un importante flusso di condivisioni di siti e applicazioni ecommerce sulle reti sociali. Sempre più social commerce, ma c’è stupore in quanto tra queste è Pinterest che ha registrato tra tutti la percentuale più alta di sharing.
La piattaforma lanciata nel 2010 da Ben Silbermann, Paul Sciarra e Evan Sharp, ha infatti raccolto il 44% delle condivisioni di siti e app ecommerce (il 41% nel secondo trimestre), contro il 37% di Facebook e il 12% di Twitter.
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Molto significativo è infatti che per quanto concerne il flusso di condivisioni generiche sui social network Pinterest è posizionato al terzo posto, con il 20%, dopo Twitter (30%) e Facebook (41%).
Lo studio Gigya ha esaminato la condivisione di contenuti anche per altri argomenti e Pinterest è risultato secondo nei viaggi, dopo Facebook (61%), con il 17% dello sharing, e terzo in molti altri settori, tra cui l’editoria (20%), l’education/non profit (8%) e il consumer brand (11%).

Ecommerce : primi dati ufficiali sul 2013

In base alle ricerche del politecnico di Milano e-commerce ha raggiunto nel 2013 un giro d’affari superiore ai 10 miliardi di euro. I web shopper sono passati in un anno da 12 a 14 milioni, pari al 50% degli utenti online,
La spesa media annua rilevata pro-capite è di 490 euro nelle assicurazioni, 280 nel turismo, 240 nell’informatica ed elettronica di consumo, 195 nell’abbigliamento, 125 nei beni alimentari, e poco più di 40 nell’editoria.


Gli italiani acquistano sempre più con il mobile commerce, gli acquisti tramite smartphone via APP sono cresciuti del 255% negli ultimi mesi e, unitamente alle transazioni effettuate via tablet, conquistando quest’anno il 12% del mercato digitale.

venerdì 13 dicembre 2013

I big del e-commerce ricercano sempre più logistica a valore aggiunto

Ecommerce cresce. Gli operatori dell’ecommerce della moda e del fashion, insieme a quelli del grocery e dell’alimentare, cavalcando l’onda del grande successo dei rispettivi settori nel mercato B2C online, spingono per spostare in outsourcing nuove fasi del processo di vendita, oltre al trasporto e allo stoccaggio geografico delle merci. La maggior parte dei  grandi e-commerce, si rivolge al proprio gestore di logistica per la progettazione e lo sviluppo del sito e-commerce che, nell’occasione, sarà integrato con la gestione automatizzata della logistica.
I grossi attori della logistica sono già protagonisti dell’evoluzione digitale del mercato grazie ai servizi integrati di “shipping & handling”, con i quali vengono gestite le complesse problematiche di stoccaggio e distribuzione delle merci.Questi operatori hanno ampliato la propria offerta di servizi per l’e-commerce stringendo accordi con aziende IT e web-agency per offrire ai propri clienti “logistici” anche il supporto informatico integrato con applicazioni gestionali, ERP, controllo di gestione e in alcuni casi soluzioni chiavi in mano per e-commerce.
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Ma cosa chiedono le aziende di produzione e distribuzione di abbigliamento e alimentari ai propri partner di logistica? La verità è che i servizi della logistica tradizionale e quelli della gestione del “supply chain management” non bastano più per sostenere espansione dell’ecommerce multicanale, c’è sempère più bisogno di servizi efficaci di confezionamento-imballaggio delle merci e per la gestione dei resi e quindi servizi di “logistica a valore aggiunto” che continuino ad occuparsi dello stoccaggio in magazzino e del trasporto, ma che siano anche in grado di organizzare la distribuzione, confezionare i prodotti e gestire il flusso dei resi.

mercoledì 11 dicembre 2013

Leonardo Di Caprio co-fondatore di un team di Formula E


La stella di Hollywood Leonardo Di Caprio, da sempre attento alle tematiche ambientali, entra nel mondo della Formula E e parteciperà con il suo team alla stagione inaugurale in programma l’anno prossimo. La Formula E è un campionato organizzato dalla FIA, lo stesso ente che sta alle spalle di quello di Formula 1 e del World Rally Championship. “E” sta per elettricità. Tutte le automobili che partecipano all’evento sono quindi elettriche.   Di Caprio non è solo entrato a far parte della nuova scuderia Venturi Grand Prix Formula E Team, ma ne è anche un cofondatore.

Oltre all’attore, anche il britannico Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, sta attivamente cercando di promuovere la manifestazione ed è il proprietario della scuderia Virgin Racing. Le automobili della Formula E sono realizzate da un unico produttore e sono delle monoposto che possono raggiungere i 225 chilometri orari. La stagione inaugurale è programmata nel 2014-2015.

martedì 10 dicembre 2013

Dollar Shave Club


Famosissimo  è il video di Dollar Shave Club, un’azienda statunitense che, per pochi dollari, consegna rasoi a lamette a domicilio.

Dubin, il fondatore, CEO e protagonista del video, era conscio dell’impossibilità di combattere la potenza economico-mediatica dei colossi che dominavano il mercato dei prodotti da rasatura. A Dubin servivano uno slogan ed un video virale, che potessero fare il giro del mondo , la leggenda racconta che abbia investito nello sviluppo del video 4,500 dollari, ottenendo milioni di visualizzazioni e proiettando la sua start-up verso un successo planetario.

The best FUTURE


martedì 19 novembre 2013

Farman, anche i farmaci si vendono on line

Farman (www.farman.it) startup di commercio elettronico specializzata nel settore Health & Beauty annuncia il completamento di un aumento di capitale di 400 mila euro. Farman è una società  fondata e gestita da farmacisti ed esperti e-commerce nel 2010. 



Gli obiettivi vanno dallo sviluppo internazionale sui principali mercati europei all’integrazione tra reti fisiche e digitali all’interno di negozi fisici dove i clienti potranno ritirare i loro prodotti. 

lunedì 18 novembre 2013

Disnerystore on line

Viene lanciato oggi il sito di e-commerce http://www.disneystore.it per acquistare direttamente da casa più di 1.500 prodotti esclusivi, tra giocattoli, peluche, abbigliamento, accessori per la casa, libri, videogiochi e film in versione DVD e Blu-Ray del mondo Disney.
Gli utenti che visiteranno il sito disneystore.it avranno accesso 24 ore su 24 ad una vastissima gamma di prodotti, 9 su 10 dei quali in vendita esclusiva Disney Store. Ad essi si aggiunge l’opportunità di personalizzare i prodotti con il proprio nome o con un messaggio personale, per rendere ogni regalo unico e speciale. Alcuni prodotti sono disponibili esclusivamente online.
agente commercio multicanale

Artigianato sempre più digitale

Il negozio (virtuale) del piccolo produttore non si  deve perdere nel mare magnum di Amazon o eBay, ma alzare la saracinesca  on line o entrare  in uno dei nuovi portali nati per valorizzare il saper fare artigianale in tutti i campi.
La convinzione di fondo dev’essere che il matrimonio tra manifattura di qualità e strumenti digitali può generare in Italia un nuovo Rinascimento. Negli ultimi due anni sono spuntati almeno una decina di marketplace di questo tipo, ma c’è ancora molto da fare.
Import export 2
L’obiettivo di rendere l’e-commerce accessibile anche per chi non ha grandi risorse da investire né competenze tecnologiche. La politica industriale italiana deve quindi concentrarsi sull’export del manifatturiero di eccellenza. E in questo hanno un ruolo fondamentale le piattaforme web che sanno “vendere” al cliente americano, russo o brasiliano, prima ancora del prodotto, il valore aggiunto dell’artigianalità.
Il fatturato dell’e-commerce di prodotti e servizi italiani (9,6 miliardi a fine 2012, quasi raddoppiato rispetto al 2007 a dispetto del crollo della spesa delle famiglie, anche se resta solo il 2,6% delle vendite retail), salta all’occhio che solo il 17% è realizzato all’estero. Significa che quest’anno, su un giro d’affari che secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano salirà a 11,3 miliardi, solo 2 arriveranno dall’export (che per l’Italia ne vale 380).
professore  fumetto

Ecommerce : la lista dei prodotti visti di recente

Navigando un ecommerce è facile che un utente visualizzi molti prodotti, andarli a ritrovare con il tasto indietro del browser o tramite la cronologia non è facile e richiede troppo tempo, motivo per cui non lo fa mai nessuno e motivo per cui bisogna inserire la Lista prodotti visti di recente.images-9
La lista non dev’essere inserita solo nella scheda prodotto, ma deve essere raggiungibile da diverse sezioni del sito.
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La sezione articoli visti di recente dovrebbe essere basata sulla sessione di navigazione e non sul login dell’utente, in maniera che anche gli utenti non ancora registrano la abbiano a disposizione. In tal caso, però, bisogna considerare la tutela della privacy e aggiungere i tasti Cancella lista e Disattiva lista, in maniera che gli utenti non siano costretti a rendere pubblici i propri desideri, da computer non personali.
conflitto multicanale fumetto

venerdì 15 novembre 2013

La parola d'ordine è MULTICANALITA'

Il nuovo fenomeno per ottimizzare le vendite è la multicanalità. Si tratta di quelle aziende che integrano tra loro i diversi canali di vendita: «negozi offline, online, mobile e social». Proponendo iniziative che generano un circolo virtuoso, utile agli utenti per risparmiare. L’odierno Osservatorio registra infatti un aumento della spesa complessiva dei clienti già acquisiti che, grazie alla possibilità di acquistare in modalità «multicanale» quanto non presente o andato esaurito sul punto vendita, spendono fino al 10-20 per cento in più di prima. Non solo. Si acquisiscono nuovi clienti grazie alla maggiore copertura geografica e all’estensione degli orari di apertura dei negozi. «In futuro risulteranno determinanti nell’eCommerce i modelli di vendita che forniscono ai clienti dei reali vantaggi in termini di prezzo – afferma Roberto Liscia, presidente Netcomm – fino a oggi abbiamo assistito al boom dei siti di couponing, delle vendite a tempo e degli outlet online». Ma i nuovi modelli di vendita web puntano alla condivisione delle risorse come per le case vacanza e le automobili. Ma anche al riuso dei prodotti gestiti via web, come avviene nel settore fashion.

martedì 29 ottobre 2013

Guerrilla Marketing : linea super veloce Milano - Tokyo

Sei in Metropolitana a Milano, ti appresti a scendere a Moscova e invece scendi a Shibuya - Tokyo … Fastweb per pubblicizzare la sua linea internet ad alta velocità, sfrutta il parallelismo con la velocità di spostamento in Metropolitana. 

Il successo di questa campagna di guerrilla marketing è stato incredibile. 
I milanesi, inizialmente sconvolti del loro arrivo a sorpresa a Tokyo nel quartiere di Shibuya, sono rimasti entusiasti di questa trovata pubblicitaria.






lunedì 28 ottobre 2013

Ecommerce : Europa supera Usa


IL RAPPORTO. I dati dell'European B2C e.commerce 2013, stilato dalla commissione Ecommerce Europe/Netcomm fanno emergere una particolarità. Nel 2012 il business nel Vecchio continente supera quello degli Usa sfiorando quota 312 miliardi di euro
Chi commercia di più via web tra Europa e America? A sorpresa, da poco, è il Vecchio continente che supera gli Usa nel business elettronico. Un sorpasso storico, visto che gli Stati Uniti hanno sempre giocato in casa con i pagamenti on line fin dalle dot.com di fine anni Novanta. IL FATTURATO europeo nell'e-commerce ha sfiorato, l'anno scorso, i 312 miliardi di euro, in crescita del 19% in dodici mesi contro i 294 miliardi realizzati dal Nord America. Parliamo del B2C (Business to consumer), quello in cui il protagonista è l'utente finale: l'obiettivo, quindi, è concentrato sui pagamenti effettuati con il computer domestico o in mobilità con tablet e smartphone. A renderlo noto sono i dati del rapporto European B2C e.commerce 2013, stilato dalla commissione Ecommerce Europe/Netcomm.


I dati di riferimento riguardano lo scorso esercizio e sono forniti dai Paesi membri. Su 529 milioni di residenti in Europa, circa la metà (250 milioni) si può definire eshopper, cioè utenti che comprano online beni e servizi, con una spesa media pro capite di 1.243 euro annui. Segnali incoraggianti sono emersi anche dal Belpaese dove si contano ormai 38 milioni di cybernaviganti: di questi gli utenti che passano dal web per acquisti sono già 12 milioni con una spesa media annua di 830 euro. Dall'analisi è emerso che a dominare le vendite online, con una quota del 61% del totale, sono soltanto tre Paesi. Il Regno Unito con 96 miliardi di euro, la Germania (50 miliardi) e la Francia (45 miliardi) per un valore complessivo di 191 miliardi. L'Italia si è piazzata in ottava posizione con 9,6 miliardi, in crescita di ben il 30% sul 2011. Interessante osservare che la maggioranza degli italiani, oltre il 73%, utilizza pagamenti con carta di credito. Segno che sta svanendo la diffidenza che ne limitava l'uso sul web. NEL PERIODO di riferimento a farsi notare sono anche le nazioni europee dell'area orientale, in testa la Russia: da sola ha mostrato la crescita impressionante del 37%, raggiungendo un fatturato pari a 10,3 miliardi. Ma a tenere banco rimane l'area Nord del Vecchio continente. I Paesi scandinavi, in particolare Olanda e Norvegia, hanno un vantaggio competitivo dovuto all'alta penetrazione di internet (ben oltre il 90% della popolazione) e al fatto che gli «eshopper» rappresentano il 70% dei residenti. Per questi ultimi rimane fondamentale disporre di connessioni in banda larga. Un punto dolente per il Belpaese, dove il wi-fi procede a macchia di leopardo e i nuovi servizi Lte, quelli del 4G, vanno a rilento.
Fonte : www.Bresciaoggi.it

lunedì 21 ottobre 2013

Ecommerce, il 74% degli Italiani ha comprato on line un servizio turistico

Il Turismo è il settore in cui ecommerce si è affermato per primo e dove da più anni si sono registrati i consolidati più importanti, ancora nel 2012 Etourism rappresentava il 54% del transato italiano (ecommerce … ma cresce ancora anche in Italia e segna un boom senza precedenti, con oltre il 74% degli italiani che ha fatto almeno un acquisto di prodotti e servizi per il turismo e i viaggi.
È quanto emerge da uno studio della società di marketing Webloyalty che, oltre al nostro Paese, ha coinvolto tutti i partner europei. “Gli utenti si rivolgono sempre più ai canali digitali per la ricerca del luogo in cui trascorrere le proprie vacanze, con punte dell’ 80% in gran Bretagna, a discapito del contatto diretto con un agente di viaggio”, si legge nel commento alla nota.
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L’Italia si trova nelle posizioni di testa della classifica, con quasi 8 utenti su dieci che hanno indirizzato i propri acquisti verso il settore turistico, dei viaggi e dei soggiorni.
Un dato che sottolinea quanto i canali social e mobile possono aprire nuove strade al marketing turistico e all’industria del settore, offrendo un’esperienza online più qualificante all’utente.
Fonte : http://www.key4biz.it/ - Pierluigi Barberio

Tortellacci, sito dedicato alla pasta

E’ nato in questi giorni il portale Ecommerce “i Tortellacci” per la vendita online di pasta ed altri prodotti alimentari da agricoltura biologica. “I tortellacci” è un marchio registrato di La Spiga Italia, storica azienda del settore alimentare dell’Oltrepò Pavese. Attualmente i prodotti acquistabili direttamente sul sito web sono pasta secca e pasta fresca.
paste
Nei prossimi mesi sarà possibile acquistare anche i sughi e i prodotti pronti a base di pasta (lasagne al forno, gnocchi alla romana, cannelloni, ecc.) realizzati da La Spiga Italia. Tutti i prodotti sono certificati Bioagricert srl, ente di controllo per l’agricoltura biologica.

Ecommerce va di moda

Anche se non si può annoverare tra i più avanzati a livello mondiale, il commercio elettronico in Italia inizia ad acquistare una dimensione importante e, questa sì caratteristica molto italiana, un ruolo importante è ricoperto dal settore della moda. Sono infatti 13,2 milioni gli italiani che hanno scelto l’online per i propri acquisti nell’ultimo trimestre, con una stima di oltre un miliardo di euro spesi con cadenza mensile nel corso del 2013. I dati risultano dall’ultima indagine condotta da Human Highway per Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano e presentata nel corso del Digital Fashion.
Gli eShopper si dividono in due ampie categorie: 5,1 milioni sono acquirenti sporadici, mentre 8,1 milioni sono acquirenti abituali con tre o più beni comprati negli ultimi tre mesi. Gli sporadici hanno al loro attivo uno o due acquisti nel trimestre, hanno effettuato complessivamente 6,5 milioni di acquisti (il 14% del totale), con uno scontrino medio di 100 euro e hanno generato 680 milioni di euro nel trimestre (16% del totale). Gli abituali (8,1 milioni) hanno realizzato tre o più acquisti nel trimestre, hanno compiuto 40,1 milioni di acquisti, con uno Scontrino medio 90 euro e hanno generato 3.540 milioni di euro nel trimestre.
Proprio questi ultimi – gli acquirenti online abituali – guidano la crescita dell’ecommerce nel nostro Paese, generando l’86% del valore totale delle transazioni. In particolare, nell’approfondimento dedicato agli acquisti online di prodotti “fashion” i consumatori che hanno comprato un prodotto di moda almeno una volta nella vita sono cresciuti di 1 milione di unità (1,1 milioni) nell’ultimo anno, arrivando a sfiorare quota 9 milioni di individui, con un incremento del 14,5% rispetto all’ottobre 2012.
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Inoltre, nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti online di prodotti di abbigliamento hanno generato transazioni per un valore superiore del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2012 (secondo i dati dell’Osservatorio CartaSì).
Aumenta quindi, e con una progressione significativa, (oltre 1 milione di consumatori in un anno) la schiera degli eFashionShopper, raggiungendo quasi i 9 milioni di individui. Sondando più in profondità i comportamenti di chi ha fatto esperienza sia della modalità di acquisto online nella moda (web o via mobile/app) sia di acquisto in negozio tradizionale, emerge come si preferisca comprare sulla Rete perché il catalogo è più ampio, per una maggiore convenienza e perché si trova sempre quel che si cerca.
Sul canale tradizionale si cerca ancora assistenza e servizio al cliente, a dimostrazione di come proprio nell’integrazione multicanale i brand del fashion possano trovare la vera ricetta per competere. Anche la maggior percentuale di acquisti da mobile in questo specifico segmento (il 18% delle transazioni rispetto al 10,0 nelle altre merceologie) è fortemente collegata alla tipologia di prodotti e influenzata dalle vendite flash.
Se poi si osserva il fenomeno ecommerce in modo più ampio e allargato va sottolineato come la platea degli acquirenti online che si può definire abituali sia sempre più ampia e fidelizzata. Si parla di oltre 8 milioni di italiani che effettuano tre o più acquisti nel giro di tre mesi e che, di fatto, sostengono la crescita dell’ecommerce nel Paese, generando l’86% del valore totale delle transazioni.
Lo score di soddisfazione assegnato dagli acquirenti online di abbigliamento è leggermente superiore allo score di soddisfazione medio: 8,5 tra gli acquirenti di abbigliamento online contro l’8,3 medio.

Oltremare - Caleidoscopio cresce con Travelab


martedì 15 ottobre 2013

Top Social TV

Nel mese di settembre Blogmeter ha analizzato quasi 2 milioni di interazioni su circa 150 pagine Facebook e oltre 150 mila interazioni su più 100 profili Twitter di canali e programmi TV Italiani.

Da questa fotografia si evince principalmente che il mondo della televisione e il mondo dei social sono strettamente collegati, che l’utenza televisiva è sempre più multitasking e innegabilmente che il fatto che un utente utilizzi i social network non è per forza sinonimo di intelligenza … anzi in base ai primi programmi primi classificati lascio a Voi le dovute conclusioni in proposito …


Video Viral per WWF - Orso in casa

Cosa succederebbe se i bambini venissero coinvolti nel processo creativo di un’agenzia di pubblicità? La risposta la fornisce Pets4Pets Project, la pubblicità del WWF pensata dai bambini, per far pensare i grandi che Leo Burnette il WWF Italia in collaborazione con la Scuola Elementare Giusti di Milano hanno presentato oggi a Milano al TOI – Theater of Imagination,  perché ‘la creatività è la capacità di vedere il mondo con gli occhi di un bambino’. 



Il progetto ha visto coinvolti, nello scorso anno scolastico, più di 80 bambini delle classi di V elementare, gli insegnanti  e numerosi professionisti della comunicazione della Leo Burnett, la nota agenzia di comunicazione americana presente in Itala dal 1966 : creativi, case di produzione, fotografi, illustratori, e registi che hanno gratuitamente contribuito alla realizzazione di 2 spot televisivi, 4 comunicati radio, 8 annunci stampa pensati dai bambini per sensibilizzare il pubblico sui grandi temi ambientali, le specie a rischio, i cambiamenti climatici, che da oggi aiuteranno il WWF a portare avanti la propria azione per la tutela della natura e un futuro più sostenibile.



lunedì 14 ottobre 2013

New York, la più ricercata on line dagli Italiani


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Come ogni anno, nel secondo lunedì del mese di ottobre, si tiene in America il Columbus Day, manifestazione dedicata alla commemorazione dell’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo il 12 ottobre 1492.
Per questa occasione l’Osservatorio del più grande motore di ricerca prezzi hotel al mondo, ha analizzato le ricerche on-line verso gli Stati Uniti da parte degli utenti europei in viaggio durante l’estate appena passata.
Dall’analisi è emerso che, nel periodo da gennaio a luglio 2013, New York è stata la meta più ricercata dagli Italiani, con il 13% di presenze sul totale, incoronandola così città americana più amata dai connazionali. La bandiera tricolore sventola alta anche a Miami Beach (13%), Boston (12%), Washington ( 9%) e Chicago (9%), mentre interessa meno la “patria” di Walt Disney, Orlando, e Las Vegas.
I Tedeschi e gli Inglesi la fanno sicuramente da padroni nella ricerca on-line verso gli USA, “conquistando” 9 delle 12 destinazioni analizzate. Ben il 35% dei Tedeschi, infatti, ha indirizzato la propria ricerca on-line verso la “città degli eccessi”, Las Vegas, e San Francisco, mentre gli Inglesi regnano sovrani nelle ricerche su Orlando con il 54% di presenze. L’Osservatorio  ha infine registrato una discreta presenza di Francesi nelle città come Los Angeles, Las Vegas, Miami Beach e Orlando mentre gli Spagnoli hanno espresso la propria preferenza verso città come Chicago e New York.

La ripresa economica passa per Ecommerce

FMI (Fondo Monetario Internazionale) e il governo italiano concordano: il 2014, per l’Italia, segnerà il giro di boa e davanti al Pil tornerà il segno +. Cambiano solo le stime : per il Fondo Monetario Internazionale la crescita sarà dello 0,7%, per il governo dell’1%. Il 2013 dovrebbe essere l’ultimo anno a chiudersi in negativo: per l’FMI il Pil segnerà un -1,8%, per il governo il -1,7%. Ma qualche indizio della prossima crescita, a ben guardare, c’è già: lo evidenzia il rapporto previsionale delle dinamiche di spesa con carte di credito dell’Osservatorio Acquisti CartaSi.
Gli italiani, insomma, riprendono a spendere. E lo fanno (anche) tramite carta di credito: secondo il rapporto nel 2014 le spese  aumenteranno del 2,9%. Nel 2015, invece, la crescita sarà del 2,6%: in tutto si arriverà a superare il tetto di 81 miliardi di euro (contro i 76,3 di fine 2012). A guidare la ripresa sarà l’e-commerce, con una crescita pari al 13,9% nel 2014 e una dell’11,3% nel 2015 (per una spesa complessiva pari a 14 miliardi di euro). Le previsioni per l’anno in corso sono state riviste al rialzo: se qualche mese fa a CartaSi si aspettavano un +13,9%, ora stimano che l’anno in corso si concluderà con un 17,6%. “Da maggio ad agosto abbiamo avuto la conferma di crescite importanti nel settore. Anche per quanto riguarda la spesa turistica: il trend osservato durante le vacanze pasquali non era altrettanto incoraggiante”, ci spiega Francesco Pallavicino, responsabile analisi di mercato e posizionamento di CartaSi.
ripresa
Se l’e-commerce piace sempre di più agli italiani, però, è proprio perché consente di spendere meglio: “Basta fare un giretto in Rete per confrontare al volo diverse tipologie di offerta in modo trasparente e immediato, controllando pure i vantaggi dei prodotti rispetto al costo con pochi click”, sottolinea Pallavicino, spiegando perché gli acquisti via internet hanno prese piede. Senza dimenticare, poi, il fattore tecnologico: “Gli italiani hanno tagliato le spese in settori come l’abbigliamento o gli oggetti della casa, ma non rinunciano ai beni tecnologici”.

venerdì 11 ottobre 2013

Le imprese agricole toscane investono in Ecommerce e Social commerce

L’80% delle imprese agricole guidate da under 40 usa Facebook, il 60% ha un sito internet, la metà vorrebbe aprire uno store online per presentare servizi, vendere i propri prodotti e inviare la spesa direttamente a casa dell’acquirente. E’ quanto emerge da una recente indagine a campione condotta da Coldiretti Toscana  che fotografa la vivacità di un settore che si sta velocemente adeguando, anche grazie al progressivo cambio generazionale, alle nuove forme di comunicazione. Una campionatura che conferma, se pur a distanza temporale – fattore di non poco conto in un mondo dove tutto va molto più veloce e dove le tecnologie sono in continua evoluzione – il trend di raddoppio rilevato dall’ultimo censimento generale dell’agricoltura del 2010 e rispetto al censimento precedente datato 2000. Le aziende informatizzate sono (erano nel 2010!) 4.292 pari al 6% con una crescita superiore alla media nazionale che è del 3,8%. A dare un grande impulso al potenzialmente della “rete” nelle nostre campagne la presenza importante delle oltre 4mila strutture agrituristiche che confermano la regione Toscana al primo posto per l’accoglienza insieme alla centralità di un modello di gestione e marketing al passo con il consumatore-turista.
agricoltura
Secondo sempre l’indagine di Coldiretti una “fetta” delle aziende agricole anima anche i blog mentre la totalità degli imprenditori giovani, cresciuti con Windows e Mac, ha un account di posta elettronica. C’è poi una parte evoluta di casi che al pc ha già sostituito i ltablet concentrando su un unico supporto tutto quello di cui ha bisogno. Una rivoluzione “digitale” epocale – la definisce Coldiretti – che ad una ulteriore accelerazione nei prossimi anni. Coldiretti (info su http://www.toscana.coldiretti.it) stima che saranno, entro la fine del 2014, almeno 10mila le aziende agricole toscane “in rete” pari al 13% di quelle presenti.

giovedì 10 ottobre 2013

Consigli per un ecommerce sicuro

Le opportunità di risparmio offerte dal web attirano ogni giorno migliaia di utenti; attenzione però alla sicurezza degli acquisti effettuati con l’ecommerce.
Ogni giorno migliaia di utenti acquistano beni e servizi sul web, quasi sempre mediante utilizzo di una carta di pagamento. L’ecommerce nasconde tuttavia numerose insidie, come il rischio di essere truffati a rappresentare spesso più di una remota eventualità. Adottando alcuni piccoli accorgimenti è tuttavia possibile darsi all’acquisto virtuale senza temere truffe o ammanchi di danaro sui propri conti correnti: vediamo come.
Innanzitutto è bene sondare le varie piattaforme online alla ricerca dei portali più affidabili, in genere quelli che offrono la possibilità di restituire la merce acquistata, chiedere un rimborso e far valere la garanzia di legge. Individuato il prodotto da acquistare è poi bene utilizzare uno strumento di pagamento flessibile e sicuro, come la carta prepagata o un conto Paypal.
La prepagata non richiede infatti di aprire un conto corrente e non consente di andare “in rosso”, perché il titolare che deve di volta in volta ricaricarla per avere a disposizione liquidità da utilizzare (i costi di attivazione di questo tipo di carta sono tra l’altro estremamente ridotti).

Le piattaforme maggiormente sicure sono solitamente quelle connesse ai marchi. In linea generale è sempre bene affidarsi a siti che descrivano in modo chiaro prodotti, sistemi di pagamento utilizzati, meccanismi di restituzione della merce e modalità di richiesta di eventuali rimborsi.
Decidendo invece di affidarsi al mercato dell’usato, i rischi di andare incontro a frodi o situazioni ingannevoli si incrementano notevolmente (anche e soprattutto perché si tratta di un macrocosmo gestito da privati e non da aziende). Se si è soliti acquistare merce usata è sempre bene verificare che l’annuncio individuato non sia presente in luoghi diversi (in contemporanea ad esempio a Milano e Bari) e che il prezzo di vendita non sia eccessivamente ridotto, cosa che lo collocherebbe evidentemente fuori mercato.
È infine buona norma tentare di contattare l’offerente via telefono o email e non anticipare mai danaro o caparre per bloccare la merce altrimenti soggetta a rischio esaurimento (quasi sempre si tratta di un mezzo per estorcere denaro, e una volta inoltrato il pagamento il venditore si rende irreperibile).

Fotografia di un minuto di WEB


Manager con la faccia di un cane


martedì 8 ottobre 2013

Pmi, non c’è futuro senza Web sfruttare l’onda del made in Italy

C’ è una torrefazione napoletana che, insidiata dai caffè della grande distribuzione, al crollo delle vendite ha risposto con l’ecommerce e portando le sue miscele di qualità nei social network, aprendo un blog aziendale in cui si parla di caffè e medicina, arte, sport economia e ovviamente cucina. In sei anni la Caffè Carbonelli è passata dal rischio chiusura a decuplicare il fatturato e a quadruplicare la superficie della produzione, a fare il 70% dei ricavi sull’online mentre prima vendeva solo sul mercato locale, a raggiungere una quota di export del 20%.
caffè carbonelli
C’è un’altra azienda campana, il Pastificio Di Martino, zona di Gragnano, che ha creato uno spin off per l’online, Pastificio dei Campi, si è inventata la produzione di pasta in edizione limitata e con l’e-commerce, grazie anche a un blog aziendale in inglese, è arrivata a commercializzare il suo prodotto in 16 paesi, compresi Usa e Australia. Il fatturato è passato dai 4 milioni del 2011 ai 7 stimati per quest’anno.
murano
Oppure, al nord, YourMurano, sito online nato per commercializzare in Rete 800 prodotti di 16 vetrerie artigianali artistiche di Murano: in 18 mesi, grazie a una strategia mirata e costruita sulle AdWords di Google ha raggiunto un portafoglio clienti di oltre mille nominativi e effettuato 2500 spedizioni, incrementando il fatturato delle vetrerie del 30%. Il 95% delle vendite è all’estero. «Nessun paese come l’Italia può contare su un sistema manifatturiero e agroalimentare così amato e conosciuto in tutto il mondo, ma fino a ieri comprare italiano era un’opportunità per pochi.
Oggi Internet permette di raggiungere direttamente pressoché tutti i potenziali consumatori», è la considerazione di Fabio Vaccarono, country director di Google Italia. «Il gap italiano sul digitale è la chiave del rilancio della nostra economia – continua Vaccarono – Siamo gli unici in Europa a non crescere ancora, e non può essere un caso che la quota di economia digitale sul Pil sia in Italia di appena l’1,8% mentre in Gran Bretagna è cinque volte superiore. E se pensiamo al sorpasso della Spagna sullo spread, può non avere influenza sul maggiore dinamismo dell’economia iberica il fatto che la Spagna abbia una tasso di penetrazione di Internet sulle piccole imprese che è doppio del nostro: 34% loro, 17% noi?». Vaccarono a Capri, giovedì scorso al convegno di Between intitolato quest’anno a “Digital Italia” ha anche presentato i risultati di un’indagine che Google Italia ha commissionato alla Doxa. Se tra le medie imprese italiane almeno una su due intrattiene rapporto con l’estero, per le piccole imprese la percentuale è appena del 12. Solo il 13% delle Pmi ricerca direttamente su Internet controparti estere. Ma la digitalizzazione e quindi la contaminazione in vari gradi della cultura aziendale da parte di Internet, ha effetti fondamentali nella capacità delle aziende di avere relazioni internazionali e di esportare. E la differenza si vede soprattutto tra medie e piccole imprese. Tra le medie, più strutturate, con una tradizione di vocazione all’export già prima di questa crisi, ilfattore Internet è un acceleratore: il 35% delle medie imprese “non digitali”, secondo l’indagine Doxa, ha relazioni internazionali, mentre tra le “digitali avanzate” la quota arriva al 54%. E parallelamente la quota di chi esporta passa dal 74% dei non digitali all’87%. Dove invece l’impatto di Internet ha un peso incredibile è tra le piccole: qui le imprese “non digitali” con relazioni internazionali sono appena l’8%, meno di una su 10, quota che si quadruplica al 32% tra le “digitali avanzate”. Nella foto a lato, Fabio Vaccarono, country director di Google Italia Nei grafici, la crescita delle ricerche sul made in Italy impostate nei maggiori paesi esteri su Google.

lunedì 7 ottobre 2013

Ecommerce parola d'ordine per creare nuovi mercati


L’E-commerce da alcuni anni ha conquistato anche gli italiani: nel 2013, infatti, gli acquisti online sono risultati in crescita del 17%, per 11,2 miliardi di euro di fatturato stimato.
Questi i risultati di uno studio condotto dall’Osservatorio eCommerce B2C e realizzato da Netcomm in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Si tratta di un risultato molto incoraggiante per le imprese italiane che puntano sul web per trovare una via d’uscita dalla crisi e nuovi mercati a cui affacciarsi.
Gli italiani attivi online per fare shopping sono ben 14 milioni nonostante la diffidenza che ancora permane in larga parte della popolazione nei confronti dei sistemi di pagamento elettronici.
Il timore degli italiani è quello di non sapere se, dopo aver inserito i dati della propria carta di credito, il prodotto acquistato arrivi o meno a casa e in che condizioni.  Ma aumentano, dunque, coloro che amano fare shopping online e al web ci si rivolge soprattutto per acquisti nei settori di turismo (55%), abbigliamento (31 %), informatica(24%) e grocery (18%).
ecommerce 2
In Italia, le aziende che vendono online non sono ancora tantissime ma quelle che hanno intrapreso questa strada sono quelle che meglio stanno affrontando la crisi. E’ come se l’online rappresentasse per loro una luce in fondo al tunnel delle attuali difficoltà. Secondo una ricerca Google-Doxa, su dieci imprese italiane solo tre vendono tramite ecommerce, ma quelle che lo fanno stanno sconfiggendo la crisi, soprattutto grazie all’export internazionale. Dalla ricerca emerge che ‘le imprese italiane che hanno commercializzato i propri prodotti online oltre confine sono riuscite a compensare meglio la crisi o addirittura hanno ottenuto un incremento nel proprio fatturato. Al crescere del livello di maturità digitale, aumenta la percentuale di aziende che intrattengono rapporti internazionali di vario tipo e la percentuale di imprese che fanno export, con risultati molto promettenti per le imprese di minori dimensioni’. Maturità digitale ed export hanno un impatto diretto anche sul fatturato: le imprese digitalmente avanzate dichiarano, in media, che il 24% del fatturato derivante dall’export è realizzato proprio attraverso il canale digitale.