giovedì 28 gennaio 2016

Pernottamenti Turistici - Classifica Europea secondo EUROSTAT

Il 2015 segna un nuovo record per il turismo europeo, con 2,8 miliardi di notti per una crescita del 3,2% rispetto al 2014. E il nostro Paese conferma il suo trend positivo con l’1,8% di turisti in più, per 385 milioni di pernottamenti.


  1. La Spagna resta di gran lunga la meta favorita, e consolida la sua posizione con un 4,3% in più rispetto al 2014, per un numero di 421,2 milioni di notti.
  2. La Francia è seconda a livello complessivo, con 413,5 milioni di notti e una crescita del 2,8%. Ma è 3a per turisti non residenti (134 milioni, +11%).
  3. L’Italia è la terza in Europa per il numero di notti trascorse in hotel, ma in cifre assolute però l’Italia è seconda per numero di turisti stranieri, che sono 191 milioni, una quota che rappresenta il 50% dei turisti totali. In pratica un turista su due è straniero. E se in Europa in media il 46 % delle notti spese è relativo a non residenti, l’Italia è a quota 15% a livello UE. Ma rimane sempre dietro la Spagna, che raggiunge 268 milioni di notti per il 21%, pari a 1 notte su 5 spese dai non residenti.
  4. La Germania infine è quarta a livello assoluto, con 379 milioni di notti e un aumento delle presenze del +3,3%. Grazie soprattutto ai turisti tedeschi. Perché gli stranieri si fermano a quota 21%.

Il museo di Aidone é a 9 Km da Piazza Armerina

Qualcuno di Voi conosce Aidone? E' un paesino della sicilia a 9 Km da Piazza Armerina. Qualcuno di Voi ha avuto l'opportunità di visitare il suo museo archeologico? Oggi tutti ne parlano ed é molto bello! Ospita la "Venere di Morgantina", una notevole collezione di gioielli, sculture, reperti di diverse epoche e splendida notizia di questi giorni ospiterà la "Testa di ADE", che é stata restituita da Getty Museum all'Italia.
                                                                   Museo di Aidone

Non fraintendetemi la cosa mi riempie di gioia ... io ho avuto il piacere di visitarlo ed apprezzarne la collezione. Il museo é carino e ben tenuto ... e la "Venere di Morgantina" é veramente spettacolare, il problema é che lo conoscono in pochi e pochi sono i visitatori. 
Io, come sapete, non mi occupo di beni culturali, ma di turismo. In particolare di comunicazione e commerciale, ne conosco quindi costi,  difficoltà logistiche e sono pertanto convinto che dovrebbe esserci sinergia tra i musei. In Italia esistono più di 400 musei e pochi sono realmente visitati e conosciuti in Italia e all'estero.   


In altre parole ... La Villa del Casale di Piazza Armerina ed il museo di Aidone sono a meno di 9 Km. Nessuno conosce Aidone ... in troppo pochi, ma in molti, conoscono la meravigliosa "Villa del Casale" ... non avrebbe più senso creare un polo archeologico? ...  Fare sinergia? .... Integrare il museo nel complesso della Villa del Casale ... ? Insomma fare in modo che con gli sforzi economici e di comunicazione di queste realtà possano aumentare i visitatori della Sicilia.  Oggi che tutti parlano del museo di Aidone, nessuno fa riferimento a Piazza Armerina, quindi lo dico io!

 Villa del Casale di Piazza Armerina

martedì 26 gennaio 2016

La campagna "Tous Mecenes" del Louvre

Nel mio blog ho già parlato di crowfunding. Oggi invece ne parlerò raccontandoVi campagna “Tous Mecenes” del Louvre, finalizzata all’acquisto del quadro “Le tre grazie” di Cranach .


Il collezionista richiedeva 4 milioni di euro, il Museo ne aveva a disposizione solamente 3 e gli amministratori hanno quindi deciso di lanciare un’iniziativa di crowdfunding al fine di raccoglierne la cifra mancante.
Per la campagna, iniziata il 13 novembre del 2010,  gli interessati potevano fare una promessa di donazione, che sarebbe stata realmente addebitata solo una volta constatato il raggiungimento della somma di denaro necessaria all’acquisto dell’opera.
Alla campagna hanno partecipato + di 7000 donatori, che sono stati ricompensati dal Louvre con l’inserimento del proprio nome all’interno della lista dei mecenati del museo.

In un mese è stato raccolto 1 milione e 200 mila euro.

giovedì 21 gennaio 2016

Herculaneum Conservation Project

Nel 2000 le condizioni di Ercolano vengono definite  ad un convengno internazionale “l’area archeologica in peggior stato conservativo tra quelle non interessate da una guerra civile”. La pioggia penetra nelle fondamenta, l’umidità si mangia e corrode gli affreschi e i muri … più della metà degli scavi è chiusa.
La mattina del 29 giugno del 2000 arriva ad Ercolano il professor David W.Packard, figlio di uno dei fondatori della Hewlett Packard, professore di filologia dell’Ucla e filantropo che dichiara di voler finanziare il recupero dell’area archeologica.


Viene quindi creato Herculaneum Conservation Project e il degrado rallenta. La svolta è nel 2004 quando viene firmato un vero e proprio contratto di sponsorizzazione. Ad oggi Packard ha investito negli scavi + di 20 milioni di euro … sono stati sostituiti tutti i tetti e recuperati più del 70% degli scavi, strutturato un percorso sensoriale … ed è in previsione la costruzione di un nuovo museo progettato da Renzo Piano.

martedì 19 gennaio 2016

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell'economia mondiale

Il turismo internazionale cresce più velocemente dell’economia mondiale, in media del 5% l’anno. La OMT sostiene che nel 2030 il numero delle persone che viaggeranno saranno 2 miliardi, pari al doppio di quelli attuali … forse numeri eccessivi, ma per crederci basta pensare che 60 anni fa i turisti internazionali erano quaranta volte meno degli attuali. 
Consideriamo solo i BRIC (BRASILE , RUSSIA, INDIA e CINA) che anche se non se la passano troppo bene in questi giorni, possono oggi considerarsi da paesi emergenti a paesi emersi … nel 2013 dai loro aeroporti sono decollati 128 millioni di turisti … oggi i cittadini  dei BRIC hanno quasi il doppio dei soldi che avevano 10 anni fa, come sarà quindi il loro potere d’acquisto nel 2030? In quanti partiranno dai loro aeroporti?
A questo proposito, proprio alla luce di questi dati, è notizia di questi giorni che dal monitoraggio dell’appeal finanziario condotto da KFinance, partner equity di Borsa Italiana, vede il settore turistico conquistare il primo posto, davanti addirittura a salute e automobile.


La cruda verità è che il turismo va veloce, più veloce dell’economia globale, gli arrivi aumentano anche da noi, ma se gli altri corrono noi in Italia andiamo a zonzo senza strategia. La verità è che proporzionalmente agli indici di mercato fino al 2014 abbiamo avuto un crollo generalizzato dei pernottamenti senza essere stati capaci di recuperarli in giro per il mondo e che quindi solo nel ultimo anno siamo stati in linea con gli altri paesi.
L’Italia nel 2015 è andata invece bene turisticamente … si parla di un incremento del 10%, ma questi risultati eccezionali da che cosa sono stati determinati?

- Terrorismo internazionale e quindi crisi Egitto e Tunisia.
- Valorizzazione del dollaro che ha reso + competitiva Europa.
- Effetto EXPO.
- Problemi Grecia … che è cresciuta in ogni caso + dell’Italia
- Recupero di quanto non fatto negli ultimi anni

Benissimo ma sono praticamente tutti fattori eccezionali e difficilmente ripetibili.

Il brand Italia è in calo. Tra il 2004 e il 2014 siamo passati dal primo al 18° posto (superati da Francia, Germania, Finlnadia e Singapore) nel Country Brand Index … ma a quanto pare nelle intenzioni di viaggio rimaniamo sempre tra i primi al mondo; malgrado questo non ce la facciamo a stare allineati con i nostri competitor.   
Il turismo in Italia è già un’industria nazionale. Vale 160 miliardi di euro, il 10% del nostro PIL e copre + del 11% della nostra forza lavoro.


La verità è però che questi dati sono parziali in quanto il turismo è un fiume con un gran numero di affluenti : alberghi, ristoranti, musei, treni, aeroporti, negozi … e se in tutto il mondo hanno capito che lasciando fuori il pacchetto base, volo + hotel, nella spesa di un turista medio lo shopping vale il 40% del totale, in Italia sembra non essere ancora chiaro che uno straniero in Italia é allo stesso tempo + propenso verso i nostri prodotti e quindi tutto ciò impatta sull’export del paese.
In altre parole il turismo è un eccellente driver di sviluppo … non solo impatta sulle suddette attività in maniera diretta … ma con ogni probabilità i soldi incassati grazie al turismo sono anche solo in parte reinvestiti in tutti i settori … quindi impatta sull’economia intera.
… quindi se é un fatto che il turismo in Italia è cresciuto del 10% nel 2015 … è veramente difficile pensare che i risultati positivi del PIL Italiano 2015 (+0,7% - +1%) siano forse associabili anche ai risultati turistici. 
Insomma sono veramente tanti i dati, i fatti, i numeri che dovrebbero cambiare la propensione verso questo settore in Italia … possibile che sia arrivato il momento di capire che il turismo italiano ha i numeri di un’industria e quindi che debba essere trattata politicamente, professionalmente, strategicamente e in termini di sviluppo come la nostra industria trainante?

mercoledì 13 gennaio 2016

Destagionalizzazione ...

Oggi in Italia, per effetto della concentrazione delle chiusure scolastiche e delle ferie  (negli altri paesi non è così), gli Italiani vanno in vacanza nel 80% - 85% solo in Estate (40-45% Agosto, 10%-15% Luglio, 10% Giugno e 10% Luglio). Ciò riduce la competizione tra albergatori e riduce i conseguenti investimenti.
Un hotel ha utili se è pieno al 50% . Se è a gestione famigliare deve avere almeno il 30% di riempimento … se è al di sotto di queste percentuali un hotel perde sicuramente soldi.
Se un hotel è pieno solo in certi periodi … in questi periodi un hotel è + caro. E’ normale deve recuperare quanto ha perso negli altri periodi.
Se un hotel è pieno solo in certi periodi, che sono gli stessi dei suoi competitor, non ha interesse a investire nella sua struttura, in quanto si riempie solo in quei periodi a prescindere dal suo valore competitivo.
Siete mai entrati in un ristorante, un bar, un cinema vuoto e Vi siete domandati se quel locale si pagava la serata o se era meglio che rimanesse chiuso? La risposta è che probabilmente quella serata non se la paga … ma se rimane chiuso tutte le sere che non si paga difficilmente si riempirà  le serate buone … in quanto in pochissimi saranno a conoscenza del suo locale.

Alla luce di questa semplicistica spiegazione capirete che destagionalizzare è importante :

               Aumenta investimenti …
               Aumenta competitività 
               Aumenta ricettibilità
               Continuità di servizio




Da quando faccio questo lavoro mi sento dire che un hotel per destagionalizzare deve puntare sui mercati esteri … ma la cruda verità è che per proporsi sui mercati esteri è necessario essere competitivi … avere certi standard qualitativi che si realizzano se stai destagionalizzando. "E' un gatto che si mangia la coda"? 
Ma il vero problema è invece un altro.  Ipotiziamo pertanto che l’imprenditore alberghiero abbia investito (fatto)…. sia commercialmente bravissimo e si sia quindi posizionato sul mercato estero (fatto) … abbia prenotazioni di interi pulmann di stranieri per il suo hotel (fatto), ma ristoranti, locali, bar,  musei, teatri, cinema e negozi sono tutti chiusi (successo) …. quale sarà il valore del suo investimento. In altre parole anche se gli stranieri bastassero a raggiungere i riempimenti del 50% - 30% necessari a soddisfare i budget di destagionalizzazione (fatto di per sé già molto difficile), questi non basterebbero mai per sostenere l’economia della località turistica e questo investimento sarebbe pertanto annullato dall’insoddisfazione del cliente e dalla frustrazione di non avere portato ricchezza ai concittadini.

Alla luce di questi ragionamenti a cui la maggior parte delle destinazioni si sono già adeguati la destagionalizzazione deve partire dal mercato interno … in quanto quello è imprescindibile per la creazione di uno “zoccolo duro” di presenze sufficiente a garantire l’apertura delle attività locali, la loro redditività e quella dei propri alberghi.
Destagionalizzare non significa aumentare le vacanze degli Italiani, bensì gestirle in maniera strategica.
Il Black Out di Agosto non è più giustificato. Certe attività devono garantire una continuità di servizio e di produzione ... forse che questo farebbe bene anche a creare nuova occupazione?
Le vacanze estive scolastiche di tre mesi, che tanto complicano la logistica e i budget delle famiglie, dovrebbero gradualmente ridursi, ciò permetterebbe di recuperare dei giorni di vacanza da distribuire nel resto del anno.
Se ridurre i tre mesi dovesse trovare delle resistenze in ogni caso sarebbe bene differenziarle in maniera locale.
Ipotiziamo pertanto di ridurle di 15 giorni e differenziarle tra Sud ( 1 giugno – 15 agosto) – Nord (15 giugno – 30 agosto) – Centro (1 luglio – 15 settembre)  … (I miei sono chiaramente solo degli esempi senza base analitica).
E’ evidente che malgrado la riduzione di 15 giorni Vi sarebbe maggiore copertura stagionale!
Vi siete poi mai domandati come mai in molti paesi quando c’è una festività che cade in un week end si aggiunge sempre il lunedi o il venerdi senza affidarsi alla casualità del calendario … o come mai il giorno del ringraziamento negli Stati Uniti cade sempre ultimo giovedi di novembre (permettendo così il ponte e il Black Friday).
Non pensate che i 15 giorni recuperati dalle vacanze Estive potrebbero essere ridistribuiti creando più ponti e festività funzionali alla destagionalizzazione di corto raggio.
Al sud si potrebbe festeggiare lo sbarco dei Mille (11 maggio), al nord le 5 giornate di Milano (18 – 22 marzo)  e al centro l’incontro di Teano (26 ottobre) … (anche questi sono chiaramente solo degli esempi senza base analitica) e questi nuovi ponti potrebbero coincidere o essere a ridosso delle periodi di vacanza degli stranieri.


Insomma questi sono esempi semplicistici e al limite della provocazione (in quanto pensati in questa mezz’ora). Danno però l’idea di cosa si potrebbe fare per allungare le stagionalità delle località turistiche … il fatto per me prioritario é che in ogni caso rimango convinto che se tutto fosse gestito con una logica e finalità strategica si potrebbe migliorare qualitativamente e quantitativamente l’intera offerta turistica italiana, migliorando i risultati di questo settore che già di per sé rappresenta il 10% del PIL ..... e il cui indotto è incalcolabile e probabilmente solo parzialmente sfruttato sia in termini di shopping locale che di export.