lunedì 21 gennaio 2013

Facebook search


Il primo indizio è arrivato da rumors americani che hanno insinuato che un motore di ricerca potrebbe mettere ordine tra le attività degli utenti e che ciò sarebbe funzionale a far crescere gli utili di facebook in termini pubblicitari. Il secondo indizio è che  sono ormai alcuni mesi che  Facebook (Bot-shares) ha iniziato a raccogliere una straordinaria quantità di informazioni dai siti che scandaglia, e i bot servono ai motori di ricerca per scansire, mappare, analizzare ed archiviare le pagine di un sito web.

«Qualcuno mi consiglia un libro?» è una domanda abbastanza frequente tra gli status su Facebook. Un film, le vacanze per l'estate o il locale per il sabato sera. Il social network rende più semplice il meccanismo più antico del mondo: chiedere un consiglio alle persone che conosciamo, le persone di cui proprio perché ne consociamo gusti e affinità elettive ci fidiamo maggiormente.
La verità è che facebook ha lanciato graph search. In sostanza una risposta organica a questo genere di domande. Un motore di ricerca che indaga le attività fatte dagli utenti all'interno del social network oppure sui siti che Facebook ha abbracciato da quando, con Open Graph, è uscito dai suoi confini con i tasti like. 

Facebook nasce da una diversa visione rispetto a Google: il web della ricerca via algoritmo contro il web sociale fatto da amici, interessi, informazioni di significato. L'arrivo di un motore di ricerca interno non è una rivoluzione ma piuttosto un'evoluzione della natura di Facebook. Metterà ordine nel flusso un po' confuso di status, foto, like e apps all'interno della bacheca per un uso on demand. Per ogni domanda, arriveranno risposte a partire dai nostri amici e poi, per livelli di privacy impostati in precedenza, gli amici dei nostri amici. Il suo obiettivo è tenere al suo interno gli utenti il più possibile, aumentandone con sequenzialmente l’audience che ricordiamo on line è sempre misurabile o forse banalizzando, la sfida tra Google e Facebook è quella di essere scelti dagli utenti come pagina iniziale del proprio browser, o più concretamente l’obiettivo trattenere gli utenti con nuovi servizi e ingolosire in questo modo il mercato pubblicitario, per ora dominato da Google. Per dare un'idea delle proporzioni, nel terzo trimestre 2012 il motore di ricerca ha registrato ricavi per 14,10 miliardi di dollari mentre nello stesso il giro d'affari di Facebook è stato di 1,26 miliardi di dollari (1,09 provenienti dalla pubblicità). Con il miglioramento delle funzioni di ricerca Facebook può ricalcare il modello Adwords di Google con i risultati sponsorizzati.

Cambia il modo di immaginare la ricerca: gli utenti sono in grado di porre domande non soltanto per parole chiave, ma in modo più articolato. A orientare l'esplorazione possono essere anche gli interessi. Ad esempio, la "musica che piace ai miei amici", "le nazioni dove sono stati i miei amici", oppure "trovare persone che hanno espresso una preferenza per Obama, Monti o Berlusconi”, o domande ancora più complicate e specifiche come “la musica che piace alle persone che sono musicisti o deejay". Generalizzando graph search crea immense possibilità combinatorie che possono essere raffinate attraverso un pannello dove selezionare gli elementi in modo da filtrare i risultati desiderati.
Un'anteprima di Graph Search è accessibile da qui (https://www.facebook.com/about/graphsearch): avrà una barra in alto visibile in ogni pagina, dove gli utenti potranno restringere il campo di ricerca in modo progressivo. E’ solo l’inizio ma lascia intravedere una complessa intelligenza artificiale. Può contare sul social network su cui poggia il grafo sociale costruito dai suoi iscritti che è il più grande mai esistito. 

Potrebbero interessarti :

Nessun commento:

Posta un commento