venerdì 5 settembre 2014

Lo spot IKEA e il catalogo cartaceo

L’ufficio creativo di Ikea Singapore si è divertito a prendere in giro l’azieda di cupertino e hanno partorito a prendere in giro uno spot che scimmiotta quelli in stile Apple.

Il catalogo Ikea viene trattato come fosse un nuovo prodotto tecnologico, ne vengono descritte dimensioni, risoluzione, durata della batteria (infinita), la sicurezza e in alcuni momenti esilaranti dello spot le performance di navigabilità.



Questa geniale operazione di comunicazione  si inserisce perfettamente nel  settore turistico italiano in cui si dibatte sul valore del catalogo cartaceo.
Il catalogo cartaceo ha un costo notevole che impatta sul prezzo finale del viaggio in una variabile dal 1% al 5%. Vero è che piace a agenzie e clienti, ma pensare che questi però non capiscano quanto impatti questo costo sui prezzi è oggi nel era digitale un’illusione.
Il catalogo cartaceo è uno strumento statico che va contro ogni logica di revenue e prezzo dinamico oggi protagonista del mercato, può quindi diventare sinonimo di poca convenienza.  

Il catalogo cartaceo alla stregua del negozio fisico può presentare solo il prodotto best seller e quindi far perdere di vista la coda lunga di prodotto e di modalità di vacanza che tour operator e agenzie possono effettivamente offrire sul mercato.

Il catalogo cartaceo è invece un ottimo strumento di brand awareness del proprio prodotto, di cui si ha il controllo a 360° del pricing e dei canali di vendita … e  si ha quindi un oggettivo interesse a presentare i best seller in un certo modo. Il catalogo se per un’azienda generalista è secondo me anacronistico, per un’azienda come appunto IKEA o Costa Crociere, che hanno il controllo verticale del prodotto è ancora uno strumento di avanguardia.
Il problema di comunicazione sussiste! il canale agenziale, abituato e per certi versi schiavo di questo strumento non può essere lasciato senza strumenti alternativi che, a mia opinione, solo in maniera temporanea possono essere cataloghi sfogliabili e PDF; le agenzie per poter sostituire i cataloghi, hanno bisogno di strumenti interattivi con prezzo dinamico, personalizzabili e con impaginazione automatica che da un lato giustifichi la rinuncia del catalogo senza in nessun caso penalizzare il rapporto con i clienti abituati alla carta.   

sabato 14 giugno 2014

Riflessioni personali sul settore turistico italiano direttamente da Dubai

Il turismo è uno dei settori economici italiani più rilevanti, il settore che pertanto dovrebbe essere capace di produrre ricchezza e occupazioneHo 42 anni, mi ritengo un esperto di turismo e faccio 4.669 Km per andare a lavorare a Dubai, a me tutto ciò ha fatto pensare ...



L’Italia è stata per oltre un secolo al 1° posto ed è oggi al 5° posto tra le destinazioni mondiali e al 3° posto tra le destinazioni europee (preceduta da Francia e Spagna). Perché?
In Italia sono circa 2 milioni le persone impiegate in ambito turistico e questo settore pesa sul PIL una variabile in base alle analisi svolte tra 7% e il 12%. La Francia ha invece  un giro d’affari che è quasi il doppio di quello italiano,  è la prima destinazione al mondo e lo share del turismo sul PIL è valutato tra il 18% - 25%. Il turismo rappresenta un grande motore per l’export di servizi e un volano per le esportazioni in genere. Perché quindi il nostro paese non investe sul turismo?  

Se un viaggio è spesso determinato da finalità culturali e l’Italia è evidenziata da un elevato numero di siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO e da una straordinaria offerta di musei. Perché al primo posto per visitatori al mondo c’è il Louvre di Parigi, al 2° Metropolitan Museum di New York, al 3°, 4° e 5° posto musei di Londra, solo al 6° posto i Musei Vaticani, al 9° e 10° i parigini Pompidou e Orsay e per  trovare “un italiano vero”, dobbiamo aspettare la 21° posizione con la Galleria Uffizi. 

Se un viaggio può essere legato ai soggiorni balneari o in barca, l’Italia ha 7500 km di coste contro i 3200 km della Francia. Perché, malgrado il clima più favorevole la Francia con la metà della costa ha 370 porti turistici contro i nostri 214?
Il mercato turistico ha avuto in Italia un valore di 32 miliardi di euro nel 2012 contando solo il business in entrata (turisti stranieri in Italia). Per arrivare a definire il “turismo internazionale”, cioè flussi in entrata + uscita, bisogna aggiungere i 18,5 miliardi di spesa degli italiani all’estero. Bankitalia: Il saldo del turismo internazionale dell’Italia è da sempre in attivo. Ma negli ultimi 15 anni l’interscambio con l’estero ha contribuito negativamente alla crescita del Pil, per l’effetto di una crescita delle spese degli italiani all’estero più alta di quella (stagnante) degli stranieri in Italia”. Ovvero: riduzione del saldo netto positivo. Secondo me ci farebbero comodo i 30 miliardi di PIL che mancano al appello e che sono invece presenti in misure differenti in paesi come la Francia e la Spagna. Perché l’Italia non fa nulla per sviluppare il settore turistico. 
Io sono per anni stato un imprenditore, sono oggi un manager e la mia risposta a suddette domande è di natura pragmatica. Per fare business, bisogna fare industria e per fare industria bisogna fare strategia. Per fare strategia è pertanto necessario, migliorare e rendere più competitivo il prodotto … renderlo logisticamente accessibile, quindi comunicarlo, studiare il pricing in base al target di riferimento e quindi oggi più che mai multi canalizzare il tutto.

Prodotto – L’offerta turistica dev’essere migliorata, il rapporto qualità prezzo dev’essere migliorato .. e per farlo è necessario calibrare in maniera scientifica la domanda e l’offerta. Oggi in Italia, per effetto della concentrazione delle chiusure scolastiche e delle ferie nel periodo estivo (negli altri paesi non è così), gli Italiani vanno in vacanza nel 80% - 85% solo in Estate (40-45% Agosto, 10%-15% Luglio, 10% Giugno e 10% Luglio). Ciò riduce la competizione tra albergatori e riduce i conseguenti investimenti per migliorare la propria offerta.
Logistica – La logistica e l’accessibilità è prioritaria in ambito turistico e non solo. In primo luogo la rete autostradale italiana dagli anni ’70 ad oggi è cresciuta del 67% contro il 230% di quella europea e la rete ferroviaria è invece diminuita del 23%.
Il problema vero sono però gli aeroporti, ogni città vuole un suo aeroporto. In Italia ne sono nati quindi centinaia di aeroporti, un mercato polverizzato che non permette lo sviluppo di poli aeroportuali e quindi politiche di code sharing (politiche che permettono di fare i combinati tra diverse compagnie e quindi attrarre traffico aereo e turisti stranieri). E’ un fatto che gli hub internazionali sempre più spesso utilizzati dagli Italiani stessi per voli intercontinentali  sono Londra, Francoforte, Parigi, Madrid, Istanbul, Abu Dhabi e Dubai, piuttosto che Roma o Milano. E’ un fatto che le compagnie aeree estere (minori) stiano abbandonando in massa gli aeroporti italiani posizionandosi invece su questi hub … è un fatto che tutto questo determini non solo una perdita di business turistico, ma anche import – export e la difficoltà oggettiva di aperture di sedi estere in Italia.

Comunicazione Per la creazione di un marchio è assolutamente prioritario che ogni membro di un’azienda sia cosciente, orgoglioso e portatore dei valori di questo marchio. Il bel paese, così era chiamata un tempo l’Italia. La nostra bellezza non solo raramente è enfatizzata, ma l’Italia è così spesso denigrata da determinare fenomeni di umiltà e sciatteria. L’Italia al estero è quindi sinonimo di bellezza e di per sé un buon brand, ma noi italiani non siamo dei buoni ambasciatori del ns. brand.
Una volta che ci siamo identificati con questi valori di bellezza è quindi necessario comunicarli. In Italia esiste ENIT (ente dedicato alla promozione ITALIA nel mondo) se da un lato è vero che con un budget di 16 mlns di euro, ne dedica 15 mlns agli stipendi dei suoi dipendenti e manager, è altresì vero che è sbagliato chiuderla ed è invece prioritario ristrutturarla. Ad oggi le singole regioni sono chiamate ad essere responsabili dello sviluppo.  E’ a mia opinione assurdo che con un brand “Italia” ci si presenti nei mercati più lontani con le singole regioni.  In Russia, in Cina o negli Emirati arabi non interessa il Molise o la Calabria, sanno invece cos’è l’Italia. Invece noi ci presentiamo con tanti mini budget come Umbria, Toscana e Sardegna.
Nella comunicazione infine ci sono ogni tanto dei colpi di fortuna … per essere tali devono però essere sfruttati … a me sembra che venga ad esempio poco sfruttato il recente successo della “Grande Bellezza”. Molto frustranti sono le opportunità che abbiamo perso in questi anni. Il Codice da Vinci, ha dato vita in Francia a tour dedicati, documentari e quanto altro … in pochi si sono invece accorti che il best seller dell’anno  “Inferno” sempre di Dan Brown è praticamente tutto ambientato in Italia (Firenze e Venezia) ….. perché tutto ciò non è stato lontanamente valorizzato quanto invece il “Codice da Vinci” in Francia? La fortuna va anche stimolata … se pertanto si pensassero a degli incentivi, invece che prevedere delle tasse, volti a favorire le produzioni artistiche e cinematografiche estere in location italiane.

Prezzo - Se oggi il fattore prezzo è sempre più importante per le scelte dei consumatori e quindi la competitività dell’offerta turistica è una priorità, perché le aliquote IVA del settore turistico italiano non sono allineate a quelle dei principali paesi concorrenti? Perché gli albergatori, che sempre più spesso si vanno a cercare i turisti stranieri al estero, portando denaro alle casse e ai commercianti dei loro comuni, hanno sempre più spesso tasse di soggiorno invece che incentivi?  In altre parole se uno straniero che viene in Italia porta denaro speso orizzontalmente in tutti i settori, porta lavoro e quindi denaro speso e reinvestito in tutti i settori, ma soprattutto venendo a contatto con i ns. prodotti ne facilita il loro posizionamento all’estero e quindi la loro esportazione diretta e indotta, perché l’albergatore dev’essere penalizzato con tasse aggiuntive per ospitare quest’enorme risorsa per la sua comunità?
Commerciale –  I canali tradizionali (agenzie e tour operator) sono in forte contrazione (- 30/40% dal 2009), troppo poche le strutture alberghiere italiane on line, non esiste una Olta (on line travel agency) Italiana e la maggior parte delle Bed Bancks – Wholesaler in cui vengono prenotati gli alberghi (anche dagli italiani) non si sono mai sviluppate in Italia … La penetrazione di INTERNET in Italia supera di poco il 50%, in Francia e Spagna ampiamente il 70/80%. In altre parole i canali tradizionali, in quanto obsoleti sono in contrazione, i canali digitali in quanto non considerati efficaci per l’Italia non si sono mai effettivamente sviluppati in Italia, ma all’estero …. Quindi oggi anche quando un italiano compra una camera d’albergo in Italia in realtà le compra in Inghilterra, Germania o negli emirati arabi. E’ come comprare una mozzarella di bufala italiana in Australia. Sara un caso che sono country manager per l'Italia di una software spagnola specializzata in XML (www.xmltravelgate.com). 
Vi pare normale che se un Italiano compra un soggiorno a Firenze o Londra del valore superiore a € 1.000 in Italia rischia una visita fiscale e se lo compra in una OLTA straniera nessuno lo sa.  

Il turismo italiano non ha quindi secondo me bisogno di soldi per finanziarsi, ha bisogno di una strategia industriale che ne regoli lo sviluppo … Non soldi per migliorare infrastrutture e prodotti, ma una semplice destagionalizzazione delle ferie come la Francia / Germania o l’Inghilterra che aumenti la competitività e redditività del mercato interno. Non al proliferare di aeroporti poco strategici (Milano in 150 km ha Linate, Malpensa, Bergamo, Brescia, Verona, Cuneo, Genova e Torino), ma lo sviluppo strategico di poli aeroportuali volti e messi nelle condizioni di attirare vettori e quindi turisti e uomini d’affari da ogni parte del mondo. Non un’assurda piramide comunicativa che ha fatto diventare l’Italia il paese delle sagre, ma un piano di comunicazione nazionale transettoriale volto a incentivare chi porta il brand italia all’estero. Non soldi per comunicare e digitalizzarsi, bensì incentivi fiscali da reinvestire per chi già lavora bene in questi ambiti.

lunedì 28 aprile 2014

Adami: "Ci sono le premesse perchè sia una bella estate"




Il responsabile marketing del Gruppo Oltremare Caleidoscopio, 

ottimista sull'anno in corso, evidenzia l'importanza della formazione 

e degli incontri con il trade

Da Bologna a Cremona, da Napoli alla Sicilia, passando poi in Lazio 
e tornando in Campania. Sono davero tante le tappe della formazione 
agli agenti di viaggi che il Gruppo Oltremare Caleidoscopio 
ha pianificato dall'iniizo della primavera. "Focalizziamo l'attenzione 
su tutto ciò che è estensione mare - ci ha detto Luca Adami, 
responsabile marketing dell'operatore -, prodotto per noi 
strategico che ben si può combinare con i nostri itinerari in mete 
come Usa, Australia o Sudafrica". Il manager rimarca che se da un 
lato verso alcune agenzie c'è un'attenzione maggiore legata ad un 
discorso meritocratico, che vede quelle più performanti beneficiare 
di incentivazioni o attività ad hoc, dall'altro vi è la certezza che 
"qualsiaisi agenzia di viaggi chiami verrà soddisfatta". 
Un'attività, quella di seguire il trade, resa più facile e agevole 
dall'utilizzo sempre crescente di Travelab: "Ogni giorno sono circa 
600 i preventivi che le agenzie fanno per conto loro tamite Travelab", 
rimarca soddisfatto Adami.

Prodotto
"Ci sono le premesse perchè sia una bella estate", afferma il manager 

quando passiamo a parlare di andamento. Una previsione che si basa 
sul +25% di fatturato di Oltremare e il +40% di Caleidoscopio registrato 
nei primi mesi del 2014, "un risultato oltre le aspettative". L'azienda 
punta particolarmente sulla novità delle proposte con partenza di gruppo a date 
fisse, "con quote finite per viaggi in tutto il mondo", cui dedica un folder 
ad hoc. Senza dimenticare le idee di viaggi racchiuse nel catalogo reso 
"più emozionale" dal titolo evocativo Dreams selezione di sogni. e.c.


lunedì 14 aprile 2014

HOTEL - XML TRAVELGATE

Una sola connessione XML - 400 mila hotel
La connessione Hotel è in assoluto la più apprezzata dai clienti XTG.
Sono 170 i provider Hotel collegati al servizio XML Travelgate Hotel. 

I Vantaggi di XML Travelgate 

HOTEL?

  • Una sola connessione XML con 170 provider
  • Tempi di sviluppo molto rapidi
  • Costi bassi di sviluppo
  • Mantenimento / Assistenza 24h per 365 
  • Disponibilità immediata
  • Benchmark immediato tra i provider
  • Contratto diretto tra provider e cliente

WHOLESALER - BED BANKS

  • GTA
  • RESTEL
  • HOTELBEDS
  • MIKI 
  • ITALCAMEL
e molti altri (vedi tutti)

DMC - INCOMING

  • ALBATRAVEL
  • EUROTOURS
  • INTRA
  • URBIS 
e molti altri (vedi tutti)

TOUR OPERATOR

  • THOMAS COOK
  • ACTION TRAVEL
  • VIAJES IBIZA 
e molti altri (vedi tutti)

TECNOLOGY PROVIDER

  • ABREU ONLINE
  • PARSEC 
  • TOWERS
  • JUNIPER 
e molti altri (vedi tutti)

CHANNEL MANAGER 

  • PARITY RATE 
  • RATE GAIN
  • SYNERGY
e molti altri (vedi tutti) 
N.B. I Channel manager hanno generalmente una connessione PUSH.

CATENE ALBERGHIERE

  • Pierre & Vacances
  • HOTUSA
  • CONFORTEL
Vedi tutte
N
.B. Le catene alberghiere hanno generalmente una connessione PUSH

Altre linee prodotto 

FAQ

  • Siamo una software house
  • Ci occupiamo di connessioni XML
  • Non siamo consolidatori 
  • Non siamo un motore hotel o una Olta 
  • Non facciamo siti
  • Non abbiamo una piattaforma
  • I contratti sono tra provider e clienti

Clienti e numeri

  • 10.000 prenotazioni al giorno
  • 50.000.000 richieste al giorno
  • 90.000.000 miliardi di secondi al giorno 

Scrivono di XML Travelgate 

Luca Adami 

Sales Manager Italia

+39 335 7420696
ladami@xmltravelgate.com
Skype : luchyadami 

giovedì 27 marzo 2014

L'incredibile avventura di Riccardo

Conosco Riccardo da qualche anno, dai tempi di Grandi Viaggi. Non siamo amici, ma semplici conoscenti. Lavoriamo nello stesso settore in ambito commerciale .... ci siamo incrociati a fiere, eventi e in qualche centinaio di agenzie in questi anni .... ci hanno presentato molte volte e come spesso accade nel settore turistico abbiamo iniziato a salutarci e a chiacchierare.
Riccardo Cambiaghi, lavorava in Valtur ... ha perso il lavoro, non per sue competenze o responsabilità, ma in quanto dopo l'acquisizione da parte di Orovacanze si è verificato un classico caso di sovrapposizione ... e come i 2/3 della vecchia Valtur è stato lasciato a casa.
Lui a casa non c'è però rimasto ... è saltato sulla sua bicicletta ed è partito per Gibilterra ... ha aperto un blog dove ha raccontato il suo viaggio (http://cinquecentomilapedalate.blogspot.it).


Il bello di andare in bicicletta è che mentre pedali, puoi pensare ... e soprattutto puoi vedere le cose ad un altra velocità.

Arrivato a Gibilterra, si è messo una cravatta e ha girato un video :



Riccardo cerca lavoro, nel video mostra il suo CV, ma invita tutti a richiedergli  il suo CV via email ... (https://www.youtube.com/watch?v=q_IZSD4-QlE) ... aiutiamolo a viralizzarlo.

I motivi per cui scrivo questo post ... sono molteplici. Forse perché mi piace aiutare amici e colleghi. Forse perché mi piace anche a me andare in bicicletta. Forse perché amo le operazioni di personal branding e i viral video ... Sicuramente perché mi piacciono le persone che si mettono in gioco al 100% e lo fanno anche con una certa leggerezza.
Bravo Riccardo ... lui cerca lavoro (da considerare che è in mobilità e ha quindi tutte le facilitazioni del caso) come commerciale, ma dopo tutto questo bella case history  lo valuterei anche come marketing.



venerdì 21 marzo 2014

Mobile commerce ... è davvero boom?

L’audience mobile totale in Italia nel trimestre terminato a novembre 2013 conta 48 milioni di utenti di cui il 64,1% utlizza smartphone che registrano un incremento del 23,5% rispetto all’anno precedente.
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Focalizzando l’attenzione sulle categorie riconducibili alle aree Retail M-Commerce e Financial Services, si rileva che l’utilizzo di siti e app della categoria Retail (prevalentemente riconducibile alla GDO) ha registrato la crescita anno su anno più intensa con il +74,8%, seguita dal +65.2% di crescita relativa all’utilizzo di siti e app della categoria relativa agli E-payments e money transfer, e oltre 2 milioni di utenti aggiuntivi rispetto allo scorso anno. I siti e le app della categoria Retail sono anche i più popolari: sono infatti visitati dal 23,8% di utenti smartphone italiani, seguiti da siti e app delle guide ai prezzi e allo shopping (visitati dal 22,6%). Un’altra categoria popolare è rappresentata dai servizi di pagamento elettronico e di trasferimento di denaro i cui siti e app sono stati consultati dal 21,7% di utenti smartphone.

martedì 18 marzo 2014

Barriere logistiche alla Multicanalità

Il 94% delle aziende si scontrano con forti barriere quando si tratta di implementare una strategia di vendita multicanale.
Il 71% degli acquirenti si aspetta di conoscere le disponibilità di magazzino online e il 50% vorrebbe acquistare online e ritirare la merce al negozio. Solo un terzo (36%) delle aziende ha dichiarato di essere in grado di offrire al cliente il ritiro degli acquisti online presso uno dei loro negozi, di dare visibilità online della disponibilità del prodotto su tutti i canali di vendita e di poter evadere in negozio gli ordini online. Tutte queste competenze sono considerate essenziali per un processo di vendita perfetto.

Il 40% dei retailer ha riportato la difficoltà di integrare la tecnologia di back-office su tutti i canali di vendita. L’analisi evidenzia un’area di miglioramento: la capacità di consolidare ed avere una visibilità accurata ed in tempo reale delle scorte presenti in tutti i negozi e centri di distribuzione.
Il ritiro delle merci da parte del cliente presso i negozi è risultato un aspetto fondamentale che, soprattutto i negozi con punti vendita reali, dovrebbero essere in grado di offrire ai propri clienti per essere competitivi con i negozi online. Circa la metà (47%) dei clienti preferisce il ritiro presso il negozio per risparmiare i costi di spedizione; il 25% perché può ritirare la merce lo stesso giorno dell’acquisto e il 10% semplicemente perché ritiene più comodo il ritiro presso il negozio che non la spedizione a casa.


I clienti a quanto pare ritengono che i retailer debbano integrare perfettamente tutti i canali, digitali e fisici; e per avere successo i retailer devono essere in grado di servire i clienti indipendentemente da come, quando e dove comprano La focalizzazione su un canale integrato permette ai retailer di creare una più consistente esperienza per il consumatore attraverso il canale online, mobile e reale, ma soprattutto di aumentare la conoscenza del loro brand nei confronti del cliente finale.

lunedì 10 marzo 2014

XML Travelgate - Newsletter



XML Travelgate?

XML Travelgate è specializzata in  integrazioni
 XML e consente di ricevere in una sola
integrazione XML (per linea di prodotto)
prezzi e disponibilità di oltre 300
fornitori-provider xml. 

Hotel

170 providers -  400.000 hotel in una sola
connessione XML
  • Bed banks
  • DMC
  • Channel Manager 
  • Tour Operator 

Aerei - Voli

  • GDS (Travelport, Sabre o Amadeus)
  • Air Consolidator 
  • Airline 
  • Low Cost airline

Rent a car

  • Società autonoleggio
  • Car rental agency 
  • Car rental consolidator

Treni

  • Trenitalia 
  • Renfe 
  • Deutsche Bahn
  • Rail Europe

Altre linee prodotto 

FAQ

  • Siamo una software house
  • Ci occupiamo di connessioni XML
  • Non siamo consolidatori 
  • Non siamo un motore hotel o una Olta 
  • Non facciamo siti
  • Non abbiamo una piattaforma
  • I contratti sono tra provider e clienti

Clienti e numeri

  • 10.000 prenotazioni al giorno
  • 50.000.000 richieste al giorno
  • 90.000.000 miliardi di secondi al giorno 

Scrivono di XMLTravelgate 

Luca Adami 

Sales Manager Italia
+39 335 7420696
ladami@xmltravelgate.com
Skype : luchyadami
Linkedin

martedì 4 marzo 2014

XML Travelgate arriva in Italia



Qual'è oggi il valore di un BRAND?

Il mio percorso professionale è sempre stato affiancato dal clichè da manuale per cui il “marchio di un’azienda è il suo patrimonio più importante”, spesso considerato più prezioso della tecnologia o dei brevetti o dall’abilità manifatturiera.  Oggi è più chiaro che l’ascesa dei marchi, è stata storicamente , la risposta a un ambiente più povero di informazioni; in altre parole quando i consumatori dovevano basarsi sulla pubblicità e sulla loro passata esperienza, i marchi erano un assicurazione di qualità, in quanto si dava per scontato che i prodotti di certe aziende fossero garanzie di qualità e quindi la fidelizzazione era un modo per ridurre il rischio.



Il tasso di fidelizzazione alla marca era del 80%. Oggi è al 25%, Perché?

Oggi i consumatori possono consultare pagine e pagine di ricerche su qualsiasi argomento. Il ROPO (Reasearch On line Purchase Offline) ha raggiunto 80% ed un prodotto scadente può diventare con i social network un boomerang per un brand.
Oggi ogni prodotto deve dimostrare da solo quanto vale.

Non ci si può adagiare sui risultati passati e il sovrapprezzo che un brand può imporre si è ridotto. Chi fa un prodotto superiore lo può far pagare di più, ma se il gradimento è uguale a quello della concorrenza il prezzo dev’essere simile. I nuovi arrivati possono quindi competere con i giganti. Oggi, anche per questo, il mercato è quindi in subbuglio … il valore di un’azienda si misura sul suo ultimo prodotto.  

lunedì 10 febbraio 2014

XML Travelgate arriva sul mercato Italiano

“Xml Travelgate nasce a Palma di Maiorca nei primi mesi del 2012 – racconta Luca Adami, scelto a rappresentare l’azienda in Italia - ed è una software house specializzata nello sviluppo e mantenimento di connessioni XML. Sono più di 200 i provider già connessi (hotel, aerei, gds, traghetti, treni, car rental ecc). Il cliente ha bisogno ad esempio di ampliare la sua offerta di strutture alberghiere, se si connette con XML Hotel ha pertanto più di 150 providers (DMCI, catene alberghiere e Bed Bancks) connessi in un’unica stringa. In altre parole XML Travelgate permette ai suoi clienti di gestire in outsourcing il reparto dedicato allo sviluppo di connessioni XML. XML Travelgate è quindi il partner tecnologico specializzato in integrazioni XML perfetto per software house, OTA, tour operator e molti altri attori oggi sul mercato“.
Importanti player del turismo spagnolo quali ad esempio RESTEL, LOGI Travel, Barcelo Viajes hanno già capito i vantaggi di questo genere di partnership.

“I vantaggi sono strategici, operativi ed economici – continua Luca Adami - in primo luogo lo sviluppo e l’aggiornamento di connessioni performanti è oggi operativamente impegnativo e troppo spesso distrae l’azienda dalla sua attività principale, cioè vendere servizi turistici. In secondo luogo richiedendo personale molto specializzato è economicamente oneroso e con la ns. soluzione si possono quindi raggiungere risparmi di costi con variabili dal 80% al 20%. In terzo luogo è oggi innegabile il valore strategico on line di una coda lunga di prodotti. Sono invece fuori mercato i tempi che richiederebbero le connessioni di 200 fornitori, ciò si può ottenere in base alla propria struttura in una variabile da un mese a quattro mesi con XMLTravelgate ”.